“La storia recente dell’Italia è una delle più allarmanti d’Europa”

Si può interpretare come un passaggio dalla medievistica alla contemporaneistica il cambio di guardia avvenuto, ormai già un mese fa, sulla Triennale in Storia. “Il mio obiettivo è agire nel segno della continuità, visti gli ottimi risultati ottenuti al Dipartimento di Studi Umanistici, dove vi è il più grande Corso di Storia del Sud Italia”. Parla il prof. Andrea D’Onofrio, docente di Storia Contemporanea, subentrato al prof. Roberto Delle Donne alle redini del Corso. Con un punteggio molto positivo dei dati elaborati per la qualità della didattica dall’Anvur e la crescita continua degli iscritti (146 nell’anno accademico 2018/2019, di cui 97 matricole), “lo sforzo di miglioramento – afferma – si deve al lavoro del mio predecessore nel potenziare e valorizzare le specificità del Corso”. Quali sono? Prima di tutto, “siamo attrezzati con un’offerta completa sui vari settori, che va dalla storia antica, greca e romana, fino a quella contemporanea. Siamo, inoltre, opportunamente forniti di tutti gli insegnamenti importanti per il lavoro dello storico, dall’archeologia allo studio delle istituzioni politiche, e delle discipline indispensabili per presentarsi ai concorsi per l’accesso all’insegnamento”. Obiettivo a medio termine: “costruire un raccordo migliore con la Magistrale in Scienze Storiche ed evitare dispersioni”. Dal dialogo con i colleghi di altre Università italiane, “so che i napoletani che vanno a Bologna o Milano per continuare gli studi si difendono bene con un’ottima formazione”. I riscontri ottenuti dai questionari sottoposti agli studenti “ci confortano: il 97% dei laureandi si è detto soddisfatto, l’80% dei laureati ha dichiarato che lo rifarebbe”. Il Corso (presente sul web con un proprio sito e su Facebook con una pagina in costante aggiornamento) è “un luogo per formare menti che acquisiscano il senso della storia, ad ogni età. Racconterò una cosa che mi è capitata recentemente: è venuto a parlare con me un possibile nuovo studente di 60 anni. Lavora in ambito biomedico, eppure gli interessa la laurea in Storia”. Un altro dato in controtendenza con le statistiche del Dipartimento vede invece…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 10 dicembre (n. 19/2019)
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