A Giurisprudenza 400 nuovi studenti ogni anno

Svetta nel centro di Santa Maria Capua Vetere, giusto a due passi dal Duomo, facendo capolino sulle vie storiche della città. È Palazzo Melzi, che ospita il Dipartimento di Giurisprudenza, meta di numerosi nuovi studenti ogni anno, “intorno ai quattrocento iscritti – dice il Direttore del Dipartimento, prof. Lorenzo Chieffi – Se negli scorsi anni si era avuto un decremento, da due anni i numeri hanno ripreso un indice positivo. Questo è anche, sicuramente, frutto del nostro duro lavoro; abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile per erogare un servizio sempre migliore. Gli studenti hanno accesso a numerosi vantaggi tra cui spicca la grande apertura all’internazionalizzazione. Questo sarà il terzo anno degli accordi quinquennali che abbiamo stipulato con le Università di Murcia, in Spagna, e con la Universidade Municipal di São Caetano do Sul, in Brasile, per il conseguimento del doppio titolo di laurea. Gli studenti potranno accedere inoltre ai piani Erasmus, che ogni anno consentono ad almeno cento iscritti di viaggiare per l’Europa con una borsa di studio”. Ma non è tutto qui: “oltre ai numerosi spazi che abbiamo ritagliato per gli studenti, come aule studio al primo piano di Palazzo Melzi e una biblioteca vasta e dotata di tutti i comfort, bisogna considerare il nuovo aulario di via Perla, che ospita due grandi sale lettura, una biblioteca ben fornita e aree ristoro. Disponiamo, inoltre, di due laboratori, uno a Palazzo Melzi e l’altro presso l’aulario; il primo è dotato di strumentazione avveniristica per indagini sui dispositivi digitali, quali computer e cellulari, ed è da appoggio anche alla Procura; il secondo è un laboratorio di informatica, appena inaugurato, dotato di dispositivi di ultima generazione”. Per gli appassionati, “anni fa il Dipartimento acquistò da un bibliofilo la sua intera collezione, che fu riposta in una sala alla quale si può accedere previa prenotazione, provvista di supporti per la consultazione: vi si trovano una copia originale (in trenta volumi) dell’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert, nonché un volume autografo di Giambattista Vico”, conclude il prof. Chieffi.
 
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