A Scienze Sociali percorsi di studio “che offrono strumenti per conoscere la società, leggerne ed analizzare i mutamenti”

Un Corso di Laurea per studiare concetti e teorie della sociologia, metodi e tecniche della ricerca sociale ed un altro Corso di Laurea per approfondire ed analizzare gli aspetti della comunicazione digitale. È la proposta formativa delle due Lauree Triennali – entrambe ad accesso libero – del Dipartimento di Scienze Sociali, che ha sede in centro storico, vico Monte di Pietà. La prima delle due lauree è quella in Sociologia (questi gli insegnamenti del primo anno: Metodologia della ricerca sociale, Sociologia, Psicologia sociale, Storia contemporanea, Antropologia culturale, Statistica per la ricerca sociale, Etica e bioetica, Lingua inglese). La seconda è in Culture digitali e della comunicazione (Metodologia della ricerca sociale, Elementi di informatica e web, Metodi di ricerca antropologica, Sociologia, Elementi di statistica, Comunicazione e processi culturali, Storia contemporanea, Lingua inglese: le discipline del primo anno).
“C’è un filo rosso che accomuna i due Corsi di Laurea ed è che offrono strumenti per conoscere la società, leggerne ed analizzare i mutamenti”, dice il prof. Stefano Consiglio, economista che è alla direzione del Dipartimento. Il pubblico impiego, il settore delle risorse umane in ambito privato, le  consulenze nell’ambito, per esempio, dei centri antiviolenza o dei centri per immigrati, la comunicazione ed il giornalismo sono alcune delle possibili strade da percorrere. “È fondamentale – sottolinea il docente – che già nel corso degli studi si abbini la formazione teorica ad un’attività pratica e per questo abbiamo molto intensificato le opportunità di tirocinio. Quarantadue quelli già attivati e venticinque le nuove convenzioni che partiranno”. 
Nel nuovo anno accademico sarà attivata anche un’altra Laurea Magistrale. Si chiama Innovazione Sociale. “L’obiettivo che ci proponiamo con questa proposta – dice Consiglio – è di formare un esperto del Terzo Settore che abbia competenze sociologiche, storiche, di politiche del welfare e di analisi, valutazione e gestione dei progetti. Una figura a tutto tondo che unisca alla fortissima motivazione che oggi caratterizza chi lavora in quei contesti elementi di spiccata professionalità”. Le funzioni di analista e manager dell’innovazione sociale del laureato, chiarisce il docente, “potranno essere svolte sia in condizione di occupazione dipendente sia in forma autonoma ed imprenditoriale e con riferimento a vari ambiti: servizi sociali, salute, diritti umani, ambiente, cibo, energia, turismo, sviluppo locale”. È una laurea che guarda anche a chi già lavora ed intende professionalizzarsi: “Per questo motivo una parte non trascurabile della didattica di Innovazione Sociale sarà su piattaforma telematica. Ci saranno anche, ovviamente, lezioni in aula e si svolgeranno a San Giovanni a Teduccio, nel polo universitario della Federico II a Napoli est”. 
Chi sceglierà di immatricolarsi ad uno dei Corsi di Laurea del Dipartimento di Scienze Sociali troverà, dice Consiglio, una realtà in crescita sia dal punto di vista dei numeri, sia dal punto di vista della vivacità scientifica. “In tre anni – sottolinea – sono raddoppiate le iscrizioni. Siamo passati da 415 ad 899 immatricolati complessivamente nei vari Corsi di Laurea. È un fenomeno che va in controtendenza rispetto al dato nazionale. Nell’ultimo anno, in particolare, siamo cresciuti del 10%. A livello nazionale, invece, c’è stato un calo del 10%”. Nello specifico: Sociologia si è attestata a 379 nuovi iscritti (nel 2016/2017 erano stati 145); Culture digitali ha segnato 419 immatricolati (tre volte più che nel 2016/2017). I dati delle Magistrali: Sociologia digitale ed analisi del web ha registrato un lieve calo, perché si è passati dai 39 immatricolati del 2016/2017 ai 28 del 2019; è cresciuta leggermente Comunicazione pubblica, sociale e politica che nel 2016/2017 aveva avuto 68 iscritti al primo anno e nel 2019 si è attestata a quota 76. 
Positivo il bilancio, secondo il prof. Consiglio, anche in relazione all’attività di ricerca. “Nel corso del 2019 – quantifica – sono stati finanziati progetti europei, nazionali e regionali per un importo complessivo superiore a 1.800.000 euro. Ventisette persone sono state coinvolte nelle attività di ricerca del Dipartimento. Abbiamo dato, tra l’altro, 4 assegni di ricerca e 12 borse di studio”. Ancora, ricorda, “sono stati avviati progetti in conto terzi per circa 150.000 euro. Tra gli altri con Gesac, la società che gestisce l’aeroporto di Capodichino, e con il Centro Antiviolenza. Abbiamo inoltre sottoscritto sei protocolli d’intesa che coinvolgono, per citare solo due esempi, l’Ordine dei Giornalisti e la Svimez. Abbiamo in atto sei collaborazioni, per esempio con il Parco Nazionale del Vesuvio e con l’Accademia di Belle Arti”. Nel corso dell’anno sono poi nati altri due laboratori: “uno sul giornalismo digitale ed uno, a carattere interdisciplinare, sulla innovazione sociale”.
 
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli “Guida all’Università 2020” su www.ateneapoli.it
- Advertisement -




Articoli Correlati