“Medicina, una signora laurea”

Un salice piangente, un fungo e una mucca. Il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia descritto attraverso tre immagini che hanno cambiato la storia umana. È partita da lì la relazione della scienziata Annamaria Colao, docente di Endocrinologia a Medicina della Federico II. L’approdo della sua argomentazione è stato lo stupore dei maturandi che hanno visto quelle figure trasformarsi rispettivamente in aspirina, antibiotico e vaccino. L’affascinante racconto ha fatto da cornice alle domande degli studenti che si sono soffermati principalmente su due questioni: il test di ammissione e gli sbocchi occupazionali. “Come si fa a essere un buon medico?”. Questa la ricetta presentata dal professor Silverio Perrotta, che alla SUN insegna Pediatria: “senza capacità di contatto umano è inutile iniziare questo percorso. Sono indispensabili anche l’abilità a risolvere i problemi con la pratica medica e una buona conoscenza della metodologia”. Cuore e tanta determinazione i due ingredienti aggiunti della professoressa di Anatomia della Federico II Stefania Montagnani: “seguite le vostre inclinazioni naturali, senza farvi scoraggiare”. Impegnarsi per superare gli ostacoli, a partire dal test di ingresso, primo vero scoglio di chi sceglie di fare della sanità il proprio futuro professionale. Al momento, quel che sarà della prova resta un mistero, come ha spiegato ancora il professor Perrotta: “è possibile che nel giro di qualche mese usciranno nuove regole per l’accesso. Quel che è certo è che resterà il numero chiuso. Negli anni scorsi, alla prova, gli studenti provenienti dai licei hanno conquistato circa il 90% dei posti disponibili”. Si tratta di un test duro quanto necessario, come sottolineato dal professore di Chirurgia orale alla Federico II Luca Ramaglia: “il numero programmato non significa una preclusione, ma una necessità di garantire degli studi qualificati. È impensabile che ci siano cento persone vicino a un paziente”. A tal proposito, il professore Adelmo Gubitosi, che alla SUN insegna Chirurgia generale, ha sollecitato gli studenti: “dovreste chiedere alle scuole dei corsi di orientamento”. 
Dal test al lavoro. Quali sono gli sbocchi del Corso in Tecniche per la riabilitazione psichiatrica? Cosa fa un ortottista? C’è differenza tra un odontoiatra e un igienista dentale? Come si diventa cardiologo? E chirurgo plastico? I dati, forniti dal prof Perrotta, sembrano essere rincuoranti: “al nord il 90% lavora. Al sud la quota scende al 50. Molti vanno all’estero: una possibilità da tener presente. Comunque Medicina ha il tasso di disoccupazione più basso”. Stesso discorso per Odontoiatria e per Professioni Sanitarie, dove “il 74% dei laureati lavora”. Buone le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro, quindi, anche perché, come ribadisce la professoressa di Biochimica della Federico II Franca Esposito: “quella di Medicina è una signora laurea. Chi ha le idee chiare, le segua, perché questo allevia la fatica dello studio”. Uno studio che, secondo la professoressa Montagnani, è completamente diverso da quello scolastico: “chi, dopo i corsi, si dedica solo ad attività ludiche, non studia quelle materie ascoltate durante la giornata. Questo atteggiamento si paga alla fine perché recuperare tutto al momento dell’esame è difficile. È importante studiare da subito e individuare alcuni colleghi coi quali interagire. Lo studente universitario deve abituarsi a una programmazione che è diversa da quella scolastica”. E deve imparare ad andare oltre le materie caratterizzanti. Su questo, la prof.ssa Esposito: “è importante avere una buona base di logica e di cultura generale, perché il medico deve avere la prontezza di centrare un momento fisio-patologico del paziente”. All’area medica, però, non si è parlato solo di Medicina. Le Professioni Sanitarie sono salite alla ribalta durante l’incontro che ha visto la partecipazione del professor Carlo Vigorito, Presidente del Corso di Laurea in Infermieristica alla Federico II. A lui i ragazzi hanno rivolto innanzitutto domande di base. Cos’è un credito? “È l’unità di misura del lavoro dello studente”. Dopo quanto tempo si sostiene il primo esame? “A marzo, poi a luglio e a ottobre. Per ogni sessione ci sono 2 appelli”. Quale laurea sanitaria consiglia? “Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia, Infermieristica e Fisioterapia”. Come si diventa caposala? “Bisogna fare domanda alle strutture ospedaliere. In genere, chi ha più titoli vince, quindi occorre la Laurea Magistrale e, possibilmente, un Master”. Un consiglio su quali sedi frequentare in Italia: “la Federico II è tra le migliori della nazione. Chi vuole andarsene dovrebbe scegliere una piccola città, tipo Padova, Ferrara o Bologna, perché il numero è il grande nemico della qualità dell’insegnamento”. 
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