“Un’odissea” raggiungere Capua per seguire le lezioni

Croce e delizia del Dipartimento di Economia e dei suoi studenti è la collocazione nel tessuto urbano e, in particolare, nel centro storico della città di Capua. Se da un lato l’antico edificio fa parte della storia e della quotidianità della città longobarda in cui lo studente si sente al centro della vita cittadina, dall’altro la sua ubicazione rappresenta un ostacolo nel raggiungimento della struttura universitaria, l’ex Caserma Ettore Fieramosca. La mobilità, come ben noto anche dai risultati dell’analisi Swot sulla percezione sul territorio della Seconda Università, costituisce il tallone di Achille per gli studenti che fanno realmente fatica a raggiungere la propria destinazione ogni giorno, da partenze diverse. Se hai la fortuna di abitare ad esempio a Recale, come Federico al II anno della Triennale, riesci a sottoscrivere un abbonamento mensile al pullman che passa regolarmente alla fermata e ti porta all’università. Se però vieni da Succivo, le cose cambiano. “Sono costretto a viaggiare con l’auto – racconta Antonio, laureando in Management e Controllo delle imprese culturali – senza la quale non potrei assolutamente vivere in maniera serena la vita universitaria. Col treno dovrei fare tappa a Caserta e poi cambiare, infine prendere un pullman. È davvero una odissea”. Tanti come Antonio raggiungono  Economia in auto, basta osservare il parcheggio nei dintorni e notare questa fortissima tendenza. “Certo andare in auto è comodo ma spendo 30 euro a settimana tra parcheggio e benzina – aggiunge Alessandro, studente al III anno della Triennale – per un totale di 120 euro al mese nei periodi delle lezioni. È una spesa non indifferente che potrei evitare usufruendo dei mezzi pubblici, ma da dove vengo io, Succivo, non c’è un buon collegamento come invece accade in poche altre zone del Casertano”. Un’altra nota a sfavore è rappresentata da una segreteria zoppicante in efficacia, velocità e interfaccia con gli studenti: “è un neo del Dipartimento – afferma Giuseppe della Triennale – non ho un solo episodio positivo da raccontare, non percepisco nemmeno disponibilità nei nostri confronti”. Indiscutibile l’elevata qualità del corpo docente e buono il rapporto con i singoli professori, anche se qualcuno lamenta la mancanza di dialogo costante via mail con alcuni. “Capita che qualche quesito inviato via posta elettronica – aggiunge Giuseppe – non venga letto e rimanga senza alcuna risposta. Per fortuna capita raramente a dir la verità”. Talmente rinomata la preparazione dei docenti che Antonio, al I anno della Specialistica, ha scelto di frequentare Economia alla Seconda Università, nonostante sarebbe stato molto più comodo per lui raggiungere la Federico II. Proprio perché le lezioni sono molto seguite, le aule non riescono ad accogliere tutti i frequentanti e i ragazzi sono costretti a stare in piedi o a terra. Ai problemi logistici si aggiungono poi quelli di natura tecnica: il supporto tecnologico spesso non è efficace e, invece di migliorare la lezione, la rallenta perché è solo di intralcio, come un microfono o un proiettore che si rivelano difettosi. Attiva la partecipazione ai seminari che, pur essendo molto validi per l’arricchimento della preparazione accademica e culturale dello studente, sono in parte un impegno finalizzato all’acquisizione di crediti formativi o alla facilitazione di un esame e talvolta, secondo gli studenti, potrebbero essere alternati con iniziative e progetti didattici molto più orientati alla pratica e alla concretezza. Come l’ultimo appuntamento con FPA, Startupbusiness, PoliHub e Camera di Commercio Roma, organizzato in occasione della manifestazione ‘Forum PA 2016’, una chiamata alle Startup di giovani per individuare e supportare interessanti ed innovativi progetti imprenditoriali che propongono tecnologie e soluzioni per rinnovare la Pubblica Amministrazione italiana. Dodici le Startup che saranno selezionate e che avranno la possibilità di presentare il proprio progetto innovativo ad una platea di potenziali clienti e investitori all’interno di uno degli appuntamenti che compongono il programma congressuale del Forum PA 2016. “Questo tipo di sfide ci piacciono – confida una laureanda – sono molto più stimolanti rispetto ad una lezione frontale o a un seminario tematico. Mi piacerebbe che noi studenti venissimo coinvolti di più in iniziative del genere”. 
- Advertisement -




Articoli Correlati