5 Direttori su 6 confermati

Cinque su sei. En plein sfiorato dalle urne che hanno deciso coloro che guideranno fino al 2018 i sei Dipartimenti istituiti presso la Scuola di Medicina. Confermati ovunque i Direttori dell’ultimo triennio, fatta eccezione per il Dipartimento di Neuroscienze, Scienze Riproduttive e Odontostomatologiche che saluta, almeno con questo ruolo, il prof. Lucio Annunziato, prossimo al pensionamento. A raccogliere il testimone, un altro Lucio, il professor Santoro, classe 1950, Ordinario di Neurologia all’Università Federico II dal 2001. Il risultato dello spoglio del 26 ottobre: 94 preferenze contate su poco più di cento votanti. Primo pensiero rivolto al suo predecessore: “ringrazio moltissimo il professor Annunziato. Ho imparato moltissimo da lui e dovrà continuare a darmi una mano per attuare quella sua linea di conduzione trasparente”. Proprio in nome della continuità è fondamentale “stabilire relazioni efficaci con i colleghi, discutere di tutte le problematiche e mettere sempre al primo posto la meritocrazia. Le persone valide sono la nostra principale risorsa”. L’eterogeneità del Dipartimento, che al Corso di Odontoiatria affianca diversi Corsi di Laurea Triennali, può creare qualche problema: “mi preoccupa mantenere un buon accordo tra tutti i settori scientifico-disciplinari. Naturalmente le risorse a disposizione non sono sempre sufficienti per venire incontro alle esigenze di tutti. Il professor Annunziato è stato bravissimo a tenere compatto il Dipartimento, ma è evidente che al suo interno ci siano delle specificità che vanno prese in considerazione”. Attenzione alta per gli insegnamenti: “nei prossimi tre anni proverò a razionalizzare gli incarichi didattici dei singoli docenti”. Altro obiettivo: “migliorare la qualità della didattica alle Triennali. Innanzitutto relativamente agli spazi, che spesso sono fonte di lamentele da parte degli studenti. In secondo luogo per il carico di studio che è notevole e va redistribuito”. Non ci sono dubbi che anche altrove si proseguirà nel segno della continuità. Una possibile motivazione dell’atteggiamento conservativo è data dal professore di Medicina interna Giovanni Di Minno, a settembre rieletto Direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia: “penso che sarebbe stato complesso, dopo soli tre anni, un cambio al vertice che avrebbe impedito quell’aggregazione che si è manifestata in questo periodo”. Al momento “stiamo lavorando molto per i Corsi di Laurea, cercando di arginare l’emergenza che si è avuta con l’aumento delle iscrizioni dell’anno scorso. I risultati si cominciano a vedere, grazie all’impegno di tutta la Scuola di Medicina”. Il prossimo primo gennaio scatterà il nuovo mandato pure per il professore di Medicina interna Domenico Bonaduce, confermato, dopo aver raccolto tutte le 54 preferenze disponibili, al timone del Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali, che ospita uno degli “esperimenti” didattici più recenti, il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia in lingua inglese: “è fondamentale per assecondare quel processo di internazionalizzazione al quale mira l’Università. Sono arrivate 260 domande di ammissione, un dato molto significativo se si pensa che il Corso non è stato pubblicizzato per problemi di tempistiche e che non ha ancora un sito”. L’aspirazione è che tra tre anni il Dipartimento sia “ancora più coeso, perché abbiamo unito le nostre forze e abbiamo sviluppato collaborazioni importanti, come quelle con CEINGE, TIGEM e Pascale” e “sempre più traslazionale, che significa permettere alla ricerca di tradursi in applicazione”. Al Dipartimento di Medicina molecolare e Biotecnologie mediche gli elettori, invece, sono stati 83. Risultato: 3 astensioni e 80 preferenze per il professore di Biologia molecolare Tommaso Russo: “ritengo un privilegio fare il Direttore, sebbene sia un carico enorme”. Sogno per il futuro: “avere la possibilità di inquadrare stabilmente i ricercatori a tempo determinato e continuare l’opera di reclutamento, per rimpiazzare i professori che andranno in pensione. Se non si investe nella ricerca in termini di risorse, allora la si spegne e riaccenderla, poi, non sarebbe così semplice”. Tra i riconfermati figura, al Dipartimento di Sanità pubblica, la professoressa di Igiene generale e applicata Maria Triassi, che ha conquistato 48 voti su 50. L’esperienza parla di un passato caratterizzato da “efficienza amministrativa” e di un futuro che guarda con interesse a progetti europei, nazionali e regionali: “sono una fonte da coltivare e da potenziare nel prossimo triennio”. A completare il puzzle, il Dipartimento di Scienze Biomediche Avanzate che, lo scorso 29 settembre, ha detto nuovamente sì al professore di Medicina legale Claudio Buccelli: “con soddisfazione andiamo avanti ancora insieme”. Ovunque è forte l’impegno profuso per la ricerca. Novità rilevante dal punto di vista didattico, viene “dalla sezione di Cardiologia, dove il professor Bruno Trimarco ha preso un’iniziativa importante”. Il riferimento è a un dottorato in Cardiologia “di natura internazionale che vedrà il nostro Dipartimento collaborare con università del Belgio e della Svizzera, con la casa di cura Montevergine e con il San Raffaele di Milano”. L’intenzione è “porre fine all’esodo verso l’estero. Verranno qui medici e docenti stranieri, in linea con quel percorso di internazionalizzazione promosso dal Rettore Manfredi”. Il corso prevede l’assegnazione di tre borse di studio ed è articolato in altrettanti curriculum, ovvero “Ipertensione arteriosa, scompenso cardiaco e aritmie”, “Diagnostica per immagini non invasiva” e “Cardiologia interventistica”. Prospettive future: “spero che tra tre anni il Dipartimento si sia arricchito di nuovi docenti. Ci sono ricercatori che stanno producendo moltissimo. I giovani sono la nostra forza vitale, perché stimolano la ricerca”. 
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