A Benevento un Ateneo che ha cementato un forte legame con il territorio

Quello del Sannio è un Ateneo di dimensioni limitate inserito in un contesto che permette agli studenti di vivere in una comunità molto legata al territorio. Con circa 8mila studenti – provenienti dalle zone del beneventano, ma, per metà, anche dalle province di Avellino e Caserta –, sedi nel pieno centro storico di Benevento, propone un’offerta formativa che si concentra su quattro Facoltà – Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali (con due Corsi di Laurea a numero programmato: Scienze biologiche che mette a concorso 200 posti e Biotecnologie con 75 posti), Ingegneria, Scienze economiche e aziendali e Giurisprudenza. Per l’accesso è necessario partecipare alle prove di autovalutazione non selettive, in programma tra il 10 e il 15 settembre. “Siamo in un momento di transizione: dal prossimo ottobre, sarà applicata la legge Gelmini con la conseguente trasformazione delle Facoltà in Dipartimenti – spiega il Rettore prof. Filippo Bencardino – Pensiamo di formarne tre: uno di Scienze, uno di Ingegneria e un altro che unisca Scienze economiche e Giurisprudenza. Per gli studenti non cambierà assolutamente nulla: le funzioni svolte attualmente dalle Facoltà saranno semplicemente affidate ai Dipartimenti”. I numeri, non elevati, facilitano il rapporto docenti/studenti. Questi ultimi “sono molto seguiti, durante l’intero percorso formativo”. Secondo Bencardino, per scegliere la Facoltà più giusta “occorrerebbe trovare il punto di equilibrio tra le proprie inclinazioni e le richieste del mercato del lavoro”. “E’ risaputo che le Facoltà scientifiche assicurano maggiori possibilità di inserimento, nonostante la tendenza tutta italiana a preferire gli studi umanistici, che, tenuto conto del bisogno del nostro Paese di investire in nuove tecnologie, dovrebbe cambiare direzione – continua il Rettore – I laureati all’Università del Sannio risultano, in buona parte, occupati nell’arco dei tre anni dal conseguimento del titolo, in linea con le medie del Mezzogiorno d’Italia”. Da non sottovalutare il lavoro svolto nell’ultimo anno da parte dell’Ateneo nelle relazioni territoriali. “Abbiamo cercato di creare una vera osmosi tra il mondo accademico e quello imprenditoriale, un legame forte con le istituzioni, la città, le imprese delle province di Avellino e Benevento”. Conferma il prof. Francesco Vespasiano, delegato all’orientamento: “Abbiamo intensificato i rapporti con diverse aziende: Mataluni, Vigorito, KPMG sono solo alcuni esempi di grosse imprese presso le quali i nostri laureandi possono svolgere stage e tirocini, e i cui responsabili sono stati ospiti delle nostre Facoltà per incontri e convegni con i ragazzi”. Di certo, l’attuale crisi economica influisce anche sulle scelte dei diplomati. “Coloro che pensano di iscriversi all’Università si lasciano guidare dalle proprie passioni; le famiglie, invece, si preoccupano maggiormente degli sbocchi occupazionali, mentre una parte di giovani, demotivati dal periodo che vive il nostro Paese, rinuncia ad intraprendere un ulteriore precorso di studi dopo il diploma – dice Vespasiano che, insieme ad altri docenti, ha girato le scuole superiori del beneventano e dell’alto casertano per illustrare ai diplomandi l’offerta formativa dell’Ateneo – Di certo, quella che è la domanda attuale del mercato del lavoro non lo sarà tra cinque anni, dunque non ci si può regolare su dati attuali. L’Università è per coloro che vogliono migliorare se stessi e competere nel mercato del lavoro nazionale e internazionale e, per tanti, il Sannio è un Ateneo vicino, oltre che di ottima qualità, con Corsi di Laurea di fama internazionale”. E’ bene sottolineare che, tenendo conto di un mercato che non riesce ad assorbire i laureati triennali, coloro che si iscrivono ad uno qualsiasi dei Corsi attivati deve mettere in conto di studiare almeno per cinque anni. “Nemmeno gli Ordini professionali riconoscono il laureato di primo livello, e coloro che decidono di fermarsi, dopo il triennio, trovano, solitamente, lavori da diplomati”. Fin dal primo giorno in Facoltà, “sarebbe bene affrontare lo studio in modo serio, mettendoci tanto impegno”. “Sembra un’ovvietà, ma bisogna studiare, anche con qualche piccola rinuncia o sacrificio. Frequentando, i ragazzi crescono e si rendono conto se lo studio universitario fa per loro, e intanto entrano nel ritmo e cercano di finire il più presto possibile. Iscriversi in attesa di trovare un lavoro non vale la pena: questi sono gli anni del movimento, chi resta fermo rimane da solo”. Nel pratico, al primo anno, può essere incoraggiante studiare in gruppo. “I ragazzi hanno tante distrazioni, dunque può aiutare organizzarsi con persone con cui si ha un buon rapporto amicale, fissando un vero e proprio calendario con le scadenze e le date degli esami da sostenere. Basta sbagliare o rimandare anche solo un esame all’anno per arrivare alla Laurea Triennale con nove mesi di ritardo!”.
Per tutte le altre informazioni, è possibile consultare il sito www.unisannio.it o recarsi di persona presso l’Ufficio orientamento al primo piano del complesso di Sant’Agostino, in via De Nicastro. 
Maddalena Esposito
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