A Veterinaria un convegno sulle forme degli animali

“Le forme degli animali elemento di conoscenza del rapporto uomo animale”. È sviluppando questo tema che il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali ha spento le 791 candeline sulla torta della Federico II. Al museo di Anatomia Veterinaria, in via Federico Delpino, i saluti del Direttore scientifico del museo Paolo de Girolamo, uniti a quelli del Direttore di Dipartimento Luigi Zicarelli e del docente di Fisiologia veterinaria Luigi Avallone, hanno fatto da preludio alle relazioni della giornata. Sono arrivati dall’Università Complutense di Madrid i docenti Joaquin Sànchez de Lollano e Alicia Ortiz che hanno parlato rispettivamente del valore didattico, scientifico e sociale dei musei di scienze veterinarie e del connubio arte, scienza e tecnologia nelle cere anatomiche. Voce anche al “sogno di Federico II di Svevia”, quel sistema museale di Ateneo raccontato da Maria Rosaria Ghiara, Direttore del Centro musei delle Scienze Naturali e Fisiche, nonché delegata del Rettore al sistema museale della Federico II. A seguire, focus sulla camera climatizzata di Pompei, presentata come una moderna wunderkammer da Ernesto de Carolis, Direttore del laboratorio di ricerche applicate della soprintendenza archeologica speciale di Napoli e Pompei. In chiusura, gli interventi dei professori Angelo Genovese, che ha mostrato l’esperienza zoo-archeologica nell’area vesuviana, e Clelia Lega, che si è soffermata su un approccio multidisciplinare per lo studio della domesticazione del suino, seguiti dalla relazione di Francesco Menna sulle forme animali nell’immaginario collettivo. Molti gli spunti arrivati nel corso della giornata. Su questo, il professor Zicarelli: “i relatori hanno parlato non solo del museo, ma anche di quella che era l’allora Facoltà. Il professor De Girolamo, inoltre, ha mostrato delle foto che non conoscevo. È stato tutto molto toccante”. Non si è fatta attendere nemmeno la risposta del pubblico: “l’aula – da 90 posti – era tutta piena. C’è stata partecipazione, considerando che noi siamo pochi”.
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