Adriano Bacconi, Data Scientist della Domenica Sportiva, ospite al DISAE

“Percepire, elaborare, prendere decisioni”. Tre passaggi chiave da sviluppare in poco tempo. Da lì passa un’analisi corretta o sbagliata, un gol segnato o una palla che finisce in curva. Hanno preso appunti i tanti studenti di Economia Aziendale che, il 15 marzo, hanno riempito l’aula 1.2 di Palazzo Pacanowski, teatro del seminario “Creatività e Innovazione nell’area Amministrazione, Finanza e Controllo”. Ospite della giornata, Adriano Bacconi, Data Scientist, esperto di calcio e volto noto della Domenica Sportiva, salito in cattedra al Dipartimento di Studi Aziendali ed Economici (Disae) con l’intervento “La misurazione delle performance tra fantasia e scienza”. La lezione è partita da un riferimento al quotidiano “Il Sole 24 ore”: “agli allenatori dico di leggere meno libri di calcio e più libri di cultura. Il calcio è uno sport di squadra, e lo sviluppo culturale può facilitare l’interazione con i compagni. Il segreto è l’intelligenza collettiva, chi la stimola, vince più di chi ha singoli fortissimi”. Successo e specializzazione le parole da segnare in rosso: “del mio mondo devo sapere tutto, il campo non basta. C’è statistica, comunicazione, informazione, rapporti con altri sport. È fondamentale non avere i paraocchi”. Tutte le risorse, film e romanzi compresi, possono tornare utili per capire come “sta cambiando il modo di fare sport. I numeri sono importanti, però ricordate sempre che non si parte dai dati, ma dalle vostre necessità specifiche”. Da curare con un occhio vigile alle quattro V. Varietà: “non ci basta un numero per darci una risposta. Servono informazioni diverse”. Volume: “la ricchezza di dati ci aiuta”. Velocità: “dovete essere in grado di fare analisi in maniera veloce, perché i dati impiegano poco a diventare obsoleti”. Veridicità: “la grande sfida è trovare il punto di equilibrio tra i tanti dati e gli errori portati dalla tecnologia”. A seguire, un focus sulle qualità dei giocatori, che valgono poco senza un buon allenatore e che non possono fare a meno del gruppo: “in America hanno inventato un indice che ‘pesa’ l’importanza della squadra sul singolo”. I dati del trekking, infine, sono stati analizzati punto per punto attraverso la proiezione di un caso concreto: il gol dell’attaccante argentino Gonzalo Higuain nella partita di calcio Napoli-Inter. Frame dopo frame, per capire come l’analisi dei dati possa spiegare l’atteggiamento giusto o sbagliato tenuto in quel caso dagli atleti coinvolti nell’azione di gioco. Una chiosa che ha fatto breccia nei cuori dei tanti tifosi azzurri seduti dietro ai banchi e che, inevitabilmente, ha fatto scattare l’applauso: “non avrei mai fatto questa lezione a Milano, ma, poiché vengo a Napoli da tre anni, sono diventato un po’ ‘figlio ‘e ‘ntrocchia’ pure io”. Spazio anche per due domande. “Quali dati servono per analizzare una partita senza vederla interamente?”, chiede una studentessa. “I big data aiutano, l’importante è selezionare quello che risponde alle nostre esigenze”. Un ragazzo: “nelle sue analisi, ha parlato dei dieci giocatori di movimento. Qual è il ruolo dei portieri?”. Essere parte di un gruppo: “è inglobato nella squadra. Il team si comporta in base alle caratteristiche del proprio numero 1”. Saluti finali affidati alla prof.ssa Daniela Mancini, ordinario di Economia Aziendale al DISAE: “ringrazio il nostro ospite. Oggi ho fatto tesoro di tante parole chiave. Spero che anche voi vi siate arricchiti”. Ai giovani ha rivolto un ulteriore invito il prof. Stefano Garzella, docente di Strategia Aziendale Internazionale: “trasferite nella vita quotidiana quanto emerso dal seminario”. Una connessione alla quale guarda Carmine, al terzo anno di Economia Aziendale: “è stato un seminario molto interessante. Bacconi ha saputo correlare in maniera semplice e naturale la vita di tutti i giorni con lo sport”. L’incontro ha offerto l’occasione per presentare il Master in Direzione, Amministrazione, Finanza e Controllo: “può aprirci tante strade. Speriamo possa essere utile ai tanti giovani che, come me, sperano in un futuro migliore”. Torna sull’intervento di Bacconi, Francesco: “sapevo che dietro al calcio ci fossero così tanti dati, però sentirlo spiegare da una persona esperta del settore ha dato un quid in più”. Una guest star che ha richiamato l’attenzione di Gennaro Di Martino: “seguivo un altro corso, appena ho saputo che c’era lui, mi sono precipitato in aula. Conosco Bacconi perché vedo sempre la Domenica Sportiva. Sa tante cose sul calcio e lo guarda nei dettagli con professionalità. Mi è piaciuto come ha spiegato l’importanza dell’analisi complessiva di un fenomeno”. In leggero disaccordo Giuseppe, aspirante economista e calciatore: “Bacconi è un esperto di calcio, quindi di una materia che mi piace tanto. L’ho trovato interessante, però non condivido l’idea che un numero possa spiegare l’andamento di una partita”. Altro habitué del rettangolo verde è Ivan Russo: “gioco a calcio, eppure prima di oggi non immaginavo ci fossero così tanti numeri legati a questo sport. Ho capito che non si tratta semplicemente di una palla che rotola. Sarebbe interessante parlare dell’analisi dei dati in una tesi di laurea. Ci penserò”. Si è spinto oltre la tesi di laurea Cristiano Di Stefano: “l’analisi dei dati, così come ci è stata spiegata oggi, a mio avviso può offrire ottime possibilità lavorative, ma io preferisco che il calcio resti soltanto un hobby”. Sulla spendibilità professionale della lezione si è soffermato anche Enzo: “credo che i concetti di oggi potrebbero essere applicati in ambito aziendale, magari per valutare l’operato delle risorse umane impiegate e per organizzarsi da un punto di vista strategico”. Non è mancata una fetta di pubblico in rosa. Ne ha preso parte Ilaria Bocchetti: “ho seguito il seminario su consiglio della prof.ssa Mancini. Non conosco niente di calcio, però è risultato comunque utile. Il relatore mi è piaciuto tanto dal punto di vista comunicativo, riusciva a farsi capire e a essere coinvolgente”.
Ciro Baldini
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