Autismo, uno studio del Centro Sinapsi

La stampa locale e nazionale ha dato molto spazio a quanto accaduto in una scuola della provincia di Napoli, dove alcuni genitori pare abbiano chiesto di ritirare i propri figli da una classe in cui era presente un bambino autistico. “Senza commentare l’episodio nello specifico – interviene il prof. Paolo Valerio, Direttore del Centro SInAPSi (Servizi per l’Inclusione Attiva e Partecipata degli Studenti) dell’Ateneo Federico II – coglierei l’occasione per contribuire a una discussione più generale relativamente alla questione dell’inclusione degli studenti con autismo sulla base dell’esperienza del nostro Centro, in particolare di una ricerca da noi condotta con le Università di Bologna e Catania, finanziata dal MIUR e sostenuta dalla Conferenza Nazionale Universitaria Delegati alla Disabilità”. I risultati di questo studio, durato due anni, saranno disponibili in un e-book in uscita ad inizio del 2014. Una delle principali preoccupazioni della ricerca è quella di restituire una visione del fenomeno complessa, ma soprattutto centrata sulla persona. “Non dobbiamo percepire il soggetto con autismo come un sistema semplice, ridotto ad una sola funzione, trascurando la più ampia gamma di variabili in gioco e in fin dei conti cancellando le specificità individuali. Serve, invece, un’attenzione mirata e non generica”, continua il prof. Valerio, che enfatizza come sia importante attuare azioni specifiche di accompagnamento: “Questo mi pare – a leggere dai giornali – anche l’orientamento dell’Ufficio Scolastico Regionale, che, infatti, sembra intenzionato a inviare più docenti di sostegno nell’istituto del napoletano di cui tanto si è parlato. Nel caso di due studenti con autismo alla Federico II, abbiamo previsto figure di coaching con esiti davvero soddisfacenti”.
La prof.ssa Maura Striano, responsabile della Sezione Pedagogia di SInAPSi, ricorda come sempre più persone con sindrome da spettro autistico arrivino nella scuola, ma non sempre gli istituti siano attrezzati per accoglierli. Da questo punto di vista sono fondamentali servizi di consulenza e supporto, che si avvalgano di diverse tipologie di risorse mediche, psicologiche e pedagogiche: “Penso al ruolo cruciale giocato dalle associazioni – e ve ne sono alcune davvero eccellenti nel nostro territorio, da cui abbiamo imparato molto nel corso della nostra ricerca. Ma anche all’iniziativa di raccordo fra il mondo della scuola e dell’Università che vogliamo avviare con lo Spazio con le scuole, promosso da SInAPSi (cfr. http://www.sinapsi.unina.it/spazio_con_scuole). L’impegno dell’inclusione consiste sempre, anzitutto, in interventi di trasformazione dei contesti e il dialogo fra diversi enti è, a tal fine, strategico. Per questo noi di SInAPSi siamo molto interessati a una sinergia con le scuole”, prosegue la prof.ssa Striano. Poi sottolinea come occorra anche diffondere una nuova sensibilità attraverso azioni di informazione e sensibilizzazione al vasto pubblico (convegni, seminari, workshop). Attività, queste, promosse da SInAPSi nei due anni del Progetto Autismo. 
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