Campionati nazionali e Universiadi, il futuro visto dai tecnici del CUS

Aspettative, orgoglio, crescita personale. Si muovono tra il presente e un futuro più o meno lontano i tecnici del CUS Napoli, alle prese con impegni immediati e progettualità. Quando c’è da lottare, all’ombra del Vesuvio non ci si tira indietro. Basta ascoltare Massimo Parlati, maestro di Judo: “speriamo di vincere ai Campionati Nazionali Universitari di Modena. Abbiamo una buona squadra, con sportivi di caratura internazionale. Sono delle promesse, speriamo si confermino”. Un handicap per chi lavora con gli universitari? Il tempo: “molti iniziano a fare sport tardi, quando si iscrivono al primo anno di università. È inevitabile partire con una prospettiva amatoriale. Lavorare con i giovani, comunque, è bello. Si crea una famiglia”. A primeggiare, spesso, sono le ragazze: “abbiamo avuto con noi una ragazza che è arrivata prima ai CNU. Le donne danno qualcosa in più perché si avvicinano allo sport per imparare la difesa personale”. Cosa si aspetta dalle Universiadi? “Averle a Napoli è un orgoglio. Spero di entrare a far parte dello staff. C’è tanto da lavorare. Ci auguriamo di arrivare all’appuntamento nel miglior modo possibile, con persone di valore che possano conquistare qualche medaglia”. Un evento importantissimo, come sottolinea Domenico D’Alise, maestro di Taekwondo e non solo: “sono commissario nazionale, una nomina che mi gratifica molto. Tutti trarranno benefici dalla manifestazione. La speranza maggiore è quella di riuscire ad avvicinare il più possibile le persone allo sport, qualunque esso sia. Napoli farà una bellissima figura”. Una vetrina importante anche per la sua disciplina: “il Taekwondo sta prendendo piede. È molto affascinante. Sono convinto che alle Universiadi ci saranno molti napoletani”. Prima, però, c’è un’altra tappa da raggiungere, Modena: “come per le scorse edizioni, cercheremo di fare bella figura ai CNU. Quest’anno dovrebbero esserci new entry interessanti che si affiancheranno ad atleti bravi come Vincenzo Di Meo e Gennaro Barone”. Si sofferma su un singolo pure Ciro Boncompagni, tecnico di Lotta: “nella mia disciplina Napoli vanta dei campioni. Cito Patrizia Liuzzi che, nel 2015, ha vinto gli Europei junior. Sono convinto che parteciperà alle Universiadi, spero con buoni risultati”. Fiducia per i CNU: “lo stato d’animo è buonissimo. Abbiamo con noi atleti nazionali, il livello, insomma, è alto”. Da coordinatore delle arti marziali per il CUS Napoli, aggiunge: “lavorare con i ragazzi mi dà molta soddisfazione. L’universitario va preso in maniera diversa dal professionista, sia da un punto di vista sportivo sia in termini di rapporti personali. Per fortuna ogni anno abbiamo vinto medaglie d’oro”. Se la lotta canta, il karate non sta a guardare. Il palmares è di quelli da capogiro. “Siamo campioni uscenti in Italia”, precisa il Maestro Salvatore Tamburro, che prosegue: “sono 11 anni che arriviamo sul podio ai CNU. Dobbiamo continuare così. Si vocifera che pure il karate potrebbe diventare sport olimpico. Se dovesse concretizzarsi l’idea, per i ragazzi diventerebbe una vetrina importantissima”. Una vetrina che di certo potrebbe riscoprirsi più luminosa nel 2019: “le Universiadi sono un’opportunità fantastica per mettere in risalto i cosiddetti sport minori. In Campania ci sono delle eccellenze, ma purtroppo qui ci si ricorda solo del calcio”. Di certo non può non ricordarlo Marco Russo, mister della squadra di calcio a 5 reduce dal buon esordio alle qualificazioni per il CNU: “è andata bene, era una trasferta difficile – contro il CUS Bari”. L’unione fa la forza è il suo leitmotiv: “il CUS Napoli attinge a un bacino ampio di studenti. Con l’aiuto di altre società abbiamo cercato di creare una rappresentativa universitaria campana, piuttosto che una semplice squadra”. Una rappresentativa piena di entusiasmo: “allenare gli universitari significa rapportarsi a persone giovani. Il calciatore più ‘vecchio’ è del ’93. Il bello è che mi seguono, ma allo stesso tempo mi insegnano come trasmettere con spensieratezza la voglia di vincere”. Guai a chiedergli il nome di un fuoriclasse: “conta il gruppo. Se un singolo fa bene è solo grazie al lavoro di squadra”. Lo stesso che servirà nel 2019: “speriamo di poter dire la nostra come squadra e struttura. Ma è ancora presto. C’è tanto da fare”. Un triennio potrebbe non bastare. È importante perciò ottimizzare i tempi per arrivare pronti all’appuntamento. Lo sottolinea Giovanni Munier, tecnico di Atletica leggera: “è un successo della città e della regione. Per noi rappresenta un’occasione importante e, allo stesso tempo, un impegno notevole. Tre anni sembrano tanti, ma non lo sono. Serve cominciare a gettare le basi con le giovanili, per portare alla manifestazione atleti che abbiano fatto esperienza”. Sul lavoro con gli universitari e sui CNU: “abbiamo una buona tradizione di velocisti, qualche titolo lo abbiamo portato a casa. Lavorare con gli studenti significa rapportarsi con persone che, nella maggior parte dei casi, sono a digiuno di sport. Occorre partire dalle basi, quindi la preparazione è più complessa”. Difficoltà che crescono quando si parla di Tiro a segno, disciplina per la quale Valentina Corsato è stata atleta e selezionatrice per il Cus: “il nostro sport non è molto sponsorizzato. Basti pensare che il CUS non ha un poligono di tiro. Ovviamente tutto ciò ci impedisce di fare allenamento di gruppo. Spero che in futuro si migliori da questo punto di vista”. A partire magari dai prossimi CNU: “è importante che si formi presto un team che abbia modo di affiatarsi già prima della partenza. Serve una persona che guidi i ragazzi. Per ottenere buone prestazioni ci vuole una figura di polso”. Per le Universiadi, invece, il timore è che si ripresenti un confronto impari: “il mio è uno sport da ‘militari’. Diventa difficile competere con chi lo fa per lavoro, perché le possibilità di allenamento sono completamente differenti. Imporsi è difficilissimo. Se qualcuno di noi dovesse riuscirci, sarebbe un grande premio”. 
Ciro Baldini
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