Cineforum e prove di verifica intercorso a Diritto Penale

Si definisce ‘figlia’ del Dipartimento la prof.ssa Valentina Masarone, nuova docente di Diritto Penale V cattedra (ex prof. Bruno Assumma). Laureanda, dottoranda, ricercatrice e, poi, professore associato a Giurisprudenza della Federico II. “Sono allieva del prof. Sergio Moccia. A questa Università devo la mia intera formazione”, dice la docente. E racconta: “Il primo giorno di corso è stato molto emozionante, l’aula era gremita. La frequenza del corso è molto importante perché permette di avere un rapporto continuo con il docente. In aula sono sempre disponibile per spiegazioni e dubbi, abbiamo il compito di dare tutto ciò che ci è possibile ai ragazzi. Solo così possiamo chiedere, poi, una preparazione adeguata”. Formazione che passa anche attraverso una didattica alternativa: “I miei studenti parteciperanno ai pomeriggi del cineforum (promosso anche dalle altre cattedre di Diritto penale), incontri con studiosi ed esponenti della società, con riscontri in materia penalistica. Credo molto in questo tipo di iniziative. Al di là della lezione e del programma d’esame, i ragazzi si devono rendere conto di come il Diritto penale incide nella vita dei singoli”. Al corso “creerò spazi di interazione e dialogo attraverso i quali
si potrà discernere dei problemi che riguardano l’intera comunità”. La prof.ssa Masarone proporrà agli studenti “delle verifiche durante il trimestre. Una sorta di test facoltativo che non influirà sull’esame” ma servirà a monitorare la preparazione. Perché l’errore più comune che compiono i ragazzi “è avvicinarsi allo studio della materia scoraggiati. Sono spaventati dall’impegno richiesto e così sbagliano metodo di studio”. Aiuta la frequenza del corso: “Nello studio di questa disciplina si deve tenere conto di una serie di principi che si ricavano dalla nostra Costituzione. Una volta individuati i principi, si analizzano gli Istituti in prospettiva critica. Acquisito questo metodo, lo studio diventa più maturo, i testi diventano punti di riferimento e gli appunti presi a lezione un supporto”. Il programma, qualche delucidazione per fare chiarezza: “I ragazzi del terzo anno e tutti coloro che seguono il corso per la prima volta dovranno studiare dal testo da me consigliato. Per tutti gli altri, fino a febbraio, sarà possibile utilizzare il programma del prof. Assumma”. Un’avvertenza: “Sconsiglio l’uso di dispense, spesso costose, spezzettate e mal scritte. Questi libricini confondono ed inducono ad un apprendimento mnemonico”. All’esame “non sono orientata a verificare ciò che lo studente non sa, mi interessa, invece, sapere ciò che conosce per arrivare
al migliore risultato possibile. Non mi piacciono le domande a raffica”. Al contrario: “pongo domande che portano lo studente a ragionare. Qualora mi accorga che lo studio è ragionato, tendo a valorizzare l’operato dei ragazzi”.
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