Dalla Parthenope a manager Vodafone, la storia dell’ing. Carla Cocurullo

Le telecomunicazioni come passione. L’Italia, uno stivale da percorrere in lungo e in largo per dare seguito professionale a quanto imparato tra i banchi della Parthenope, punto di partenza per Carla Cocurullo. In un gioco di porte girevoli, l’università napoletana quasi dieci anni fa ha visto uscire una laureata in Ingegneria delle Telecomunicazioni che, lo scorso 15 aprile, in occasione del quarto incontro di Telecomunicando, ha varcato al contrario quella stessa soglia, indossando stavolta i panni di implementation manager di Vodafone IT. Com’è stato il ritorno a casa? “Entusiasmante ed emozionante. Mi ha fatto piacere tornare nell’Ateneo dove ho studiato. Inoltre, il fatto che mi abbiano tenuto in considerazione per l’evento è stato per me un onore”. Sull’incontro che l’ha vista salire sul palco come relatrice, aggiunge: “è un’iniziativa interessante. Magari fosse stata organizzata quando ero io al liceo. Per i ragazzi, prima ancora di scegliere l’università, è importante conoscere il contesto professionale nel quale saranno protagonisti. Io ho provato a dare ai presenti una visione del mondo delle telecomunicazioni, per capire cosa sarà piuttosto che per raccontare ciò che è stato”. Un mondo che lei ha scelto anni fa: “mi sono iscritta a Ingegneria nel 2001, anno del boom del settore. Le Reti crescevano e i competitor erano ormai numerosi”. Perché la Parthenope? “Mi era stata descritta come un’università vicina agli studenti. È un aspetto che ho potuto confermare vivendo l’Ateneo. Il valore aggiunto è proprio il rapporto stretto con gli studenti”. La corona d’alloro è arrivata, con lode, nel 2007: “dopo 5 anni e mezzo. Ho studiato con molto interesse. Ricordo come più ostici gli esami sui Campi elettromagnetici e sulle Antenne, che poi ho scoperto essere i pilastri nel mondo lavorativo”. La tesi, incentrata “su algoritmi che gestiscono il passaggio del cellulare da una stazione radiomobile a un’altra mentre si è in movimento”, è stato un assaggio di quello che sarebbe stato il suo futuro: “l’ho preparata in Vodafone. A quei tempi c’era la possibilità di svolgere uno stage lì”. Dal tirocinio all’assunzione, però, il passaggio non è stato immediato: “dopo la laurea ho cominciato la classica serie di colloqui fino a essere assunta, dopo un mese dalla laurea, da una società di consulenza di Roma”. Trascorsa qualche settimana, “fui contattata per un colloquio da Vodafone che aveva il mio curriculum. A luglio mi hanno assunto”. Da quel luglio sono passati nove anni, vissuti tra Pozzuoli, Padova, Catanzaro e, infine, Catania. Oggi, l’ing. Cocurullo, 32 anni, svolge con esperienza un ruolo di responsabilità: “mi occupo della realizzazione della rete e delle implementazioni del 2G – 3G e 4G in Sicilia. Inoltre, per la realizzazione e l’adeguamento delle infrastrutture per le nuove tecnologie, seguo i rapporti con le Pubbliche Amministrazioni e sono presente sui cantieri fino a impianto realizzato”. Tanti gli impegni. Organizzarsi è una delle abilità acquisite alla Parthenope: “all’università è importante gestire il tempo. Si impara a organizzare lo studio e a dare propedeuticità agli impegni. Io sono stata fortunata a continuare nel mio settore, ma la forma mentis acquisita mi avrebbe comunque permesso di impormi in altre realtà”. Proprio il saper gestire il tempo è il consiglio principale che rivolge a chi sta seguendo il suo percorso di studi: “lo studio va affrontato seriamente, concentrandosi, seguendo le lezioni e cercando di dare gli esami in tempo. Arrivare presto al mondo del lavoro significa riuscire ad acquisire a trent’anni un buon bagaglio di esperienza”. Altri ingredienti che non possono mancare: “la passione e la grinta per riuscire a insistere. Bisogna avere bene in testa cosa si vuole fare e proseguire per la propria strada, perché nel lavoro c’è tanta competizione. Alle aziende interessa l’entusiasmo”. 
Ciro Baldini
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