È sbagliato il periodo

In una lettera ad Ateneapoli Alfredo Cosco – rappresentante in Consiglio di Corso di Laurea a Lettere – esprime alcune osservazioni critiche riguardo alle modalità di somministrazione dei test per la valutazione della didattica a Lettere ed alla pubblicità dei risultati dei questionari dell’anno scorso. Cominciamo da questo aspetto. Scrive Cosco: “i dati ricavati dai questionari non hanno pretesa di privacy perché non sono elementi di vita privata esposti alla pubblica gogna ed utilizzati a fini di lucro. Sono invece relativi ad una funzione pubblica – l’insegnamento – svolta in un momento pubblico – una lezione – tramite un operatore che riveste un ruolo non già pubblico, ma istituzionale. Quello della privacy è un falso problema”. Circa i tempi, Cosco critica l’abitudine di distribuire i questionari di autovalutazione tra marzo ed aprile. “Per esperienza posso dire che l’affluenza ai corsi esprime il suo massimo a novembre ed il suo minimo proprio a marzo. Generalmente gli studenti che rimangono a marzo sono gli aficionados del corso”. Formula, tra le altre, due proposte: “sarebbe opportuno che nel corso dell’anno accademico ci fossero più momenti di valutazione e che si tenesse conto anche di variabili oggettive, una delle quali è proprio il tasso di affluenza ai corsi. In questo senso sarebbe opportuno premiare chi inizia con quattro studenti e finisce con dieci, penalizzando chi comincia con qualche centinaio e finisce con venti”. 
A partire da queste considerazioni, il rappresentante ribadisce alcune proposte già espresse in Consiglio: semestralizzazione, riduzione dei programmi d’esame, assenza di parti monografiche per i corsi istituzionali, contrazione delle sessioni comuni in favore di pre appelli e prove intercorso.
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