Giornate piene e piacere per la didattica

Curriculum Medico, Farmaceutico, Alimentare o Veterinario? È questa la prima domanda che il nuovo semestre ha posto agli studenti del secondo anno di Biotecnologie per la salute. Le risposte di molti ragazzi sembrano lasciare pochi dubbi su quale, tra quelli elencati, sia il vincitore. La medaglia d’oro va al percorso medico. Ha fatto questa scelta Francesco Cioli: “ho scelto il Curriculum Medico perché ho cominciato l’università volendo fare Medicina, ma non sono entrato. Però, stando qui in Dipartimento, mi sono innamorato di questo Corso”. La decisione è stata ponderata: “mi sono informato prima di scegliere, così da capire bene il piano di studi. Al terzo anno, ad esempio, c’è un esame di Economia aziendale. Mi chiedevo a cosa servisse, ma poi ho compreso che il nostro compito futuro è anche quello di saper gestire le risorse a disposizione”. Adesso si può iniziare: “i problemi che sto riscontrando riguardano la mancanza di sessioni d’esame, perché quelle di maggio e di novembre sono aperte solo a ripetenti e fuori corso. Per il resto mi trovo benissimo, anche se il semestre è complicato, soprattutto per gli orari. Stiamo uscendo dall’aula tutti i giorni alle quattro e un giorno – il giovedì – alle sei”. Si riallaccia a questo discorso Andrea Michele Parente, che esprime solidarietà per i colleghi che abitano lontano da Napoli: “il secondo semestre è cominciato positivamente. I professori mi convincono. Forse si poteva rivedere l’orario, magari facendoci seguire anche il venerdì per distribuire le ore su più giornate. Finendo tardi si creano difficoltà soprattutto per i pendolari”. Per lui, che ha ancora Medicina nel cuore, pochi dubbi sul percorso da seguire: “ho scelto il Curriculum medico. Lo trovavo più vicino alla mia forma mentis. Poi questo percorso è più incentrato sulla Biologia e io volevo assolutamente abbandonare la Chimica”. Seguirà le orme dei due compagni Domenico Di Rosa, che guarda già a un futuro più lontano: “il mio obiettivo con questa scelta è quello di proseguire con una Magistrale in ambito molecolare. La speranza è di continuare poi con un dottorato di ricerca”. Il presente, però, si chiama secondo semestre: “il rapporto con i professori è molto buono. Il problema riguarda sempre gli esami arretrati, che sono difficili da recuperare a causa dei pochi appelli a disposizione”. Cambiano i motivi, ma la decisione resta la stessa. Così, anche Simone Notaro ha trovato buone ragioni per indirizzarsi verso l’ambito medico, rinnegando il gusto personale: “avrei preferito il Curriculum Veterinario, ma alla fine ho scelto quello Medico perché credo che possa darmi più sbocchi. Ho fatto anche un’altra valutazione. L’esame in più previsto da questo curriculum, Diagnostica medica, è più semplice rispetto a quelli che stanno negli altri percorsi”. La sua filosofia è vedere il bicchiere mezzo pieno, pure per gli orari delle lezioni: “il calendario, che ci tiene qui fino alle 6, non è di aiuto. Però almeno c’è il venerdì libero”. Non manca una voce fuori dal coro. È quella di Stefania: “ho scelto il Curriculum Farmaceutico, a differenza degli altri miei colleghi, perché mi è piaciuta molto la Chimica organica e quella biorganica. Mi interessa molto la ricerca farmaceutica, che è centrale in questo percorso. Ho pensato tanto prima di decidere, chiedendo parere ai miei colleghi”. Dà un consiglio agli studenti più giovani Luigi, in procinto di laurearsi alla Triennale. A suo tempo, lui scelse l’indirizzo medico: “è stato interessante fin da subito e ha soddisfatto le mie aspettative. A chi lo comincia ora consiglierei di sceglierlo quando si ha veramente l’interesse verso lo studio di geni che possono causare un profilo tumorale o generare un fenotipo malattia. Se non si è interessati a questo specifico scopo, lo sconsiglio vivamente, perché analisi e ricerca hanno bisogno di molto impegno sia dal punto di vista del tirocinio, sia da quello sperimentale”. Altra voce esperta di questo profilo è quella di Martina, all’ultimo anno della Magistrale in Biotecnologie Mediche: “è un curriculum che consiglio vivamente. È incentrato molto sulla parte di oncologia, di diagnostica, di genetica e di tecniche di indagine. È quello che, secondo me, dà più opportunità professionali, anche se ultimamente quello farmaceutico sta attirando molti, perché permette di entrare in azienda”. Proprio le prospettive lavorative preoccupano una sua collega, Simona: “la difficoltà più grande è trovare una collocazione nel mondo del lavoro, non avendo ben chiari quali potrebbero essere gli sbocchi professionali”.
Ci. Ba.
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