Il prof. Corrado: “ci aspettiamo 500 domande”

“L’Erasmus, una colonna portante per un Ateneo fondato sul principio di scambio tra saperi, lingue e culture”, esordisce così il prof. Sergio Corrado, germanista, Delegato d’Ateneo per l’Erasmus+, anticipando novità e risvolti dai programmi di mobilità. Fino al 5 giugno sarà, infatti, possibile presentare domanda per il nuovo Bando Traineeship al fine di svolgere un tirocinio all’estero presso aziende, scuole pubbliche, centri di formazione e ricerca, istituti
di istruzione superiore. “Quest’anno ci aspettiamo 500 domande. Il Programma è cresciuto moltissimo negli ultimi anni e non solo consente allo studente di fare un’esperienza di vita e di lavoro fuori dai confini, ma può riconoscere oltretutto dei crediti, in base a quanto previsto dal proprio piano di studi”. Possono partecipare, oltre agli studenti regolarmente iscritti (anche se fuori corso), dottorandi e neolaureati, per un periodo che va dai 2 a un massimo di
12 mesi (nell’ambito di ciascun ciclo di studio). Il contributo economico è rapportato al Paese di destinazione prescelto e ai mesi di effettiva permanenza all’estero. In particolare, i finanziamenti mensili sono distinti in tre gruppi di destinazioni in base al costo della vita: alto (480 euro + 70 da fondi universitari, ministeriali o regionali) oppure medio/basso (430 euro + 70). Oltre agli accordi offerti dall’Ateneo, il candidato potrà in autonomia selezionare un’azienda,
la cui pertinenza sarà valutata dall’Ufficio Progetti Europei e Internazionali, coordinato dalla dott. ssa Benedetta Bovenzi. Il requisito essenziale è una media ponderata dei voti non inferiore a 26/30. Inoltre, è necessario possedere le competenze linguistiche richieste. Come scegliere? “Creativamente. Il tirocinio, rispetto al soggiorno Erasmus per motivi di studio, pone dinanzi a meno limiti perché non si ha il vincolo di un dato esame o specifico corso, per cui suggerisco di solcare zone più liminali, ampliare le periferie, esplorare luoghi meno battuti, al di là del Centro-Nord Europa, anche solo perché non ci si andrebbe più se non con questa spinta”. Vanno per la maggiore Spagna, Francia e Germania, “ma per l’Erasmus+ Studio abbiamo avuto molte richieste per Belgio, Lussemburgo, Grecia. Esemplare è il caso di Lipsia con 33 domande. La mia impressione è che stiano cominciando a decollare le città più piccole. Attraggono perché sono bei posti e non si hanno i problemi delle grandi città”. Novità nella compilazione della domanda. Quest’anno anche l’intera
procedura del Traineeship è gestita dal nuovo sito erasmus.unior.it, dove sono disponibili gli accordi con gli enti, le mansioni da essi richieste,
nonché il numero di borse offerte e il periodo del soggiorno previsto per ogni borsa. Lo studente potrà indicare fino a un massimo di 3 destinazioni (anche per Paesi diversi) in ordine di preferenza. In alternativa, potrà scegliere in autonomia dove svolgere il tirocinio ma indicando una sola destinazione. Perché non occorre più redigere la lettera motivazionale? “Non ci sembrava giusto. È difficile valutare una lettera quando ci sono più di 400 domande, perché un bravo studente in quel momento magari potrebbe scrivere qualcosa di meno significativo ed essere penalizzato, o potrebbe accadere l’inverso”. Punteggio
e graduatoria. I punti da assegnare verranno calcolati secondo una particolare formula matematica che consente di conciliare il merito e l’esperienza, rapportando la media ponderata degli esami al numero di crediti acquisiti. Bilancio dei risultati dell’Erasmus+ Studio. Trasparenza e chiarezza
nei meccanismi di valutazione, digitalizzazione della procedura, assistenza e informazione capillare contraddistinguono la nuova procedura. “Sono pervenute 402 domande di studenti, tuttavia di questi solo 366 hanno portato a termine e inviato la pratica. Su 366 ci sono stati 331 studenti ammessi, di cui 291 ivincitori e 40 gli idonei. Su 291 vincitori  hanno, invece, accettato la borsa 253 candidati e altri 11 sono stati ripescati”. Rispetto all’anno scorso, “ci sono state meno domande, ma molti più studenti che hanno accettato. Quasi 40 accettanti in più è un dato eccellente, considerate le tendenze al ribasso dovute al terrorismo internazionale e al perdurare di una crisi che grava sulle spese delle famiglie”. Come si spiegano questi risultati? “Non aver previsto per gli studenti del primo anno la possibilità di partecipare ha fatto sì che le domande fossero fatte da ragazzi più decisi, motivati e sicuri di sé nelle scelte”. Un altro elemento che si può inferire è un minor numero di idonei rispetto agli anni scorsi. “Questo perché il nuovo sito segnala per ogni accordo anche l’indice di gradimento, ossia quanti altri studenti hanno già fatto domanda per la stessa destinazione. Ciò consente al candidato che ha una media non
troppo alta di regolarsi e calcolare le probabilità”. Enorme vantaggio della nuova piattaforma informatica è quello di prelevare i dati relativi alla carriera dello studente direttamente da Esse3, il database della Segreteria studenti. “Non solo non ci sono più margini di dichiarazioni mendaci, ma si accorciano i tempi”. Per gestire il tutto occorre un’organizzazione meticolosa, soprattutto sul versante amministrativo, di cui si occupa l’Ufficio Relazioni Internazionali e Ricerca Scientifica, coordinato dalla dott.ssa Marina Guidetti. “Quando è più semplice per noi diventa più semplice anche per lo studente, che non deve più inviare carte, ma solo caricare i documenti in pdf.; quando si candida, non deve venire in sede ad accettare la borsa. Ora si fa tutto on-line”. Inoltre, il sito consente di evitare gli errori: “In passato capitava spesso che uno studente della Triennale optasse per una borsa di secondo livello. Ecco, il sito blocca quest’evenienza”. Se prima era necessario almeno un mese per assegnare le destinazioni, “adesso in pochi secondi la graduatoria riformula
automaticamente lo scorrimento, di conseguenza l’Ufficio ha più tempo per curare le pratiche dei ragazzi e inviare le nomination alle Università straniere”. Su quali punti si insisterà nei futuri Bandi? “L’idea è quella di mettere su prima dell’estate delle sotto-commissioni all’interno della Commissione Erasmus e Mobilità Internazionale per occuparci di diversi punti”. Uno tra questi, “migliorare l’informazione per i nostri studenti, ma soprattutto l’accoglienza degli incoming”. Ma anche avviare un monitoraggio degli accordi: “ce ne sono centinaia, alcuni poco curati, per cui bisogna fare una certa manutenzione. Laddove il docente cura un accordo o fa pubblicità, gli studenti ritornano generalmente molto contenti”. In concomitanza, si può – planisfero alla mano – “vedere su quali zone geografiche bisogna intensificare il numero di accordi per avere un equilibrio maggiore. Il mio sogno è di allargarli ad altri Paesi: Malta, Islanda, Lettonia, per esempio”.
Sabrina Sabatino
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