Il Suor Orsola accoglie gli studenti stranieri in Erasmus

Elena, una ragazza belga, ha scelto Napoli “perché si mangia bene”. Cristina, francese della Normandia, ha fatto rotta verso la nostra città perché vuole approfondire la storia attraverso i corsi proposti in Ateneo. Eleonora, di Cadice, studierà Conservazione e restauro dei beni culturali e su Napoli
dice: “Molto simile a dove vivo”. Gli studenti Erasmus che hannoiniziato il primo semestre al Suor Orsola Benincasa si sono ritrovati il due ottobre in aula  R, al sesto piano della sede del Corso Vittorio Emanuele, per la giornata di accoglienza promossa dall’Ateneo. Sono in totale una quarantina. La Spagna
è di gran lunga il paese più rappresentato: 25 ragazze e ragazzi provenienti dalla penisola iberica hanno optato per Napoli e per il Suor Orsola. Poi ci sono due turchi, due studenti provenienti dal Regno Unito, tre belgi, cinque francesi, un polacco, uno studente della Repubblica Ceca ed una tedesca.
“Tra primo e secondo semestre – quantifica Giulia Perretti, che dirige l’Ufficio Erasmus del Suor Orsola – accogliamo una sessantina di allievi che arrivano da altre università europee. Questo è un anno particolare perché il progetto Erasmus ha compiuto trent’anni. È in ottima salute, nel senso che continua a suscitare notevole interesse tra gli studenti. Rispetto alle origini, poi, si è arricchito di ulteriori possibilità, per esempio c’è l’opportunità di seguire
all’estero anche un tirocinio formativo, sia durante il percorso di laurea, sia alla fine del medesimo”. I soggiorni all’estero sono finanziati attraverso borse di studio che, pur senza garantire ai ragazzi ed alle ragazze l’autosufficienza economica, possono comunque rappresentare uno stimolo ed un incentivo a
partire. “Le borse Erasmus per gli studenti – quantifica Perretti – oscillano tra 230 e 280 euro al mese. Per quelle destinate a sostenere i tirocini le cifre sono più alte: tra 430 e 480 euro al mese. Relativamente a queste ultime, poi, il nostro Ateneo prevede una integrazione di 300 euro”. Sottolinea: “Certamente servirebbero più risorse per assicurare davvero a tutte le ragazze ed a tutti i ragazzi l’opportunità di vivere una esperienza all’estero che è sempre formativa, entusiasmante e divertente”.
Un sostegno per gli studenti disabili
Una peculiarità del Suor Orsola è quella di prevedere finanziamenti ad hoc per garantire la mobilità in Europa degli studenti disabili. “Naturalmente – sottolinea Perretti – occorrono risorse aggiuntive e più consistenti, rispetto a quelle normalmente garantite alle ragazze ed ai ragazzi che viaggiano in Europa. Una delle storie più belle che mi piace ricordare è quella di un nostro allievo tetraplegico, Francesco Tommasiello. Siamo riusciti a recuperare per lui, che aveva voglia di trascorrere all’estero un periodo di studio, ma aveva bisogno di un accompagnatore e di una serie di attenzioni specificamente dedicate al suo caso, 15 mila euro. Un’altra studentessa, che si aiutava con le stampelle, aveva necessità di prendere all’estero una casa particolare e siamo riusciti a garantirle questa opportunità”. La prof.ssa Francesca Russo, delegata d’Ateneo del Suor Orsola, ha raccontato, nel corso dell’incontro, alle ragazze ed ai ragazzi come funziona l’Ateneo, come possono organizzarsi per sfruttare al meglio il soggiorno napoletano ed altri segreti. Una presentazione, la sua, molto informale e spigliata, che ha trasformato la giornata di accoglienza in una mattinata estremamente piacevole. “Ho viaggiato e tuttora mi muovo molto – dice ad Ateneapoli – per le attività di ricerca
che svolgo. Ho avuto quindi occasione di verificare personalmente quanto radicati siano all’estero alcuni pregiudizi su Napoli. Conoscendo gli studenti che sono venuti qui inquesti anni, però, ho verificato anche come i pregiudizi ed i luoghi comuni svaniscano quando si ha la possibilità di conoscere personalmente la nostra città. Ecco perché io ritengo che il progetto Erasmus sia anche uno straordinario modo per far conoscere in Europa, tramite i ragazzi che ospitiamo, la Napoli migliore”. Sottolinea: “Oggi, poi, mentre che l’idea stessa di Europa è messa in discussione ed è in crisi, penso che la mobilità studentesca rappresenti una risorsa fondamentale per ribadire che siamo in una casa comune e che, al di là delle differenze e delle specificità, che rappresentano ricchezze da tutelare, c’è un sentire comune tra i giovani che vivono in Europa”. Aggiunge la prof.ssa Russo: “Sarebbe stupendo se questi progetti di mobilità si potessero estendere al di fuori dell’Europa, coinvolgendo anche studenti universitari che provengono da altri continenti. Qualcosa c’è già, per esempio rispetto alla Tunisia, ma sono ancora opportunità limitate”. Dopo la giornata per gli Erasmus promossa dal Suor Orsola, un’altra data da segnare in rosso sul calendario, per i ragazzi europei che stanno studiando negli Atenei napoletani, è il 18 ottobre. A Palazzo San Giacomo il Comune organizza una giornata di accoglienza. Ci sarà anche il sindaco Luigi de Magistris.
Fabrizio Geremicca
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