La lunga estate dei biotecnologi per la salute

Estate d’attesa per le matricole che hanno dato appuntamento a Genetica a fine luglio. Sessione insidiosa per gli iscritti al secondo anno, alle prese con tre esami che valgono per sei. Toni più sereni quelli di chi sta per concludere il proprio percorso triennale. Le prove di giugno sono alle porte e gli studenti di Biotecnologie per la salute cominciano a fare i conti con date e scalette. Il paradosso, al primo anno, è di avere troppo tempo a disposizione per preparare un esame. A spiegarlo è Alessandro: “l’obiettivo è dare i due preappelli di Chimica Organica e di Biologia che si terranno a inizio giugno. Poi, a seguire, Genetica, che è prevista per fine luglio. Purtroppo non c’è una data più vicina – l’unica è a giugno – Quindi, se i primi due esami dovessero andare bene, avremmo due mesi per preparare un solo esame, restando bloccati fino al 24 luglio”. Con lui, in aula, c’è Mariagiovanna: “cerchiamo di stare al passo con le lezioni spiegate, però non è semplice visto che gli esami sono fissati subito dopo i corsi”. Nonostante questo, però, la sua considerazione è che “le date sono distribuite bene. L’unico handicap è quello di Genetica. Gli altri docenti ci sono venuti incontro con preappelli sia per giugno che per luglio”. Prima sessione sotto il sole anche per Anna Cirillo, che mostra già una tranquillità da veterana: “dopo il primo semestre, vivo gli esami diversamente perché adesso so come muovermi. Prospettare l’estate chiusa in casa non è molto positivo, ma lo affronto con tranquillità”. Già definito il programma: “entro giugno vorrei dare Biologia, seguita il giorno dopo da Inglese e, successivamente, da Chimica. Poi a luglio Genetica. Se tutto va bene, dovrei fare tutti gli esami”. Sua compagna di studi è Laura Fienga, che ha aggiunto: “abbiamo sostenuto le prove intercorso che sono state utili per non lasciarsi cose arretrate. L’importante è studiare sempre, anche se non c’è nessuno che ti segue, e di organizzarsi rispettando i propri tempi”. Ha svolto le prove scritte anche Simona Ferrante, che comunque preferisce riservarsi del tempo in più per farsi trovare pronta: “io non credo di andare ai preappelli, ma di presentarmi alle date di metà giugno, perché voglio prepararmi bene”. Qualcuno, inoltre, è ancora inseguito da esami arretrati del primo semestre. È questo il caso di Iolanda Magri. Il suo scoglio si chiama Matematica: “provenendo da un liceo classico non ho buone basi. Fisica mi è sembrata molto più semplice. Per Matematica, invece, il programma è partito da argomenti che io non avevo mai visto prima. Del primo semestre mi è rimasto da sostenere solo questo, ma ho deciso di rinviarlo a settembre. Per adesso preferisco dare attenzione agli esami del secondo semestre”. 
Il secondo anno
è complicato
Non mancano coloro che organizzano lo studio pensando al prossimo test di ammissione a Medicina. Su questa aspirazione, Alessandra Morinelli: “noi delle matricole pari, per Chimica organica, non avevamo prove intercorso. C’è un unico test direttamente il 20 giugno. Questo è il primo esame che vorrei dare, seguito poi da Genetica che reputo più semplice a fine luglio. Per quanto riguarda Biologia, invece, ho intenzione di darlo a settembre, perché prima preferisco concentrarmi sulla preparazione per i test di Medicina”. Pensa al viaggio da via De Amicis al Policlinico anche Bruno Marotta: “vorrei passare a Medicina, quindi sto studiando soprattutto gli esami che poi mi aiuteranno per il test, ovvero Biologia e Chimica generale. Qui comunque mi sono trovato benissimo”. Più complessa la situazione per i colleghi più grandi, almeno a sentire Erika Seller, iscritta al secondo anno: “i corsi quest’anno sono stati organizzati proprio male. I professori non sempre si rendono conto delle nostre esigenze. Il semestre è finito, e noi siamo rovinati, perché ci ritroviamo con appelli ravvicinatissimi. Abbiamo tre esami, che però sono divisi in moduli, quindi in pratica ci ritroveremo a dover sostenere sei prove in due mesi”. Una conferma delle difficoltà arriva anche da Susy Cirella: “durante questo semestre ci sono molti corsi, quindi abbiamo difficoltà ad organizzarci con gli orari. Inoltre molte materie, quasi tutte, sono impegnative. Si tratta di tre esami, ma è come se fossero il doppio perché suddivisi in più moduli”. Nonostante questo: “si fa con passione, è una scelta di vita fatta con la consapevolezza dei sacrifici che bisogna affrontare. Qui mi sento a casa”. Parole di incoraggiamento, comunque, arrivano da chi l’ostacolo del secondo anno lo ha già passato, come Sonia Morlando, iscritta al terzo: “confermo quanto affermano le mie colleghe. Per me il secondo anno è il più difficile di tutti e tre, sia per materie sia per organizzazione. Inoltre, in molti casi, programmi e crediti non corrispondono. Anche l’anno scorso era così. Al terzo anno, però, sono più organizzati. Siamo meno studenti, quindi i docenti tendono ad ascoltare maggiormente le nostre richieste”.
Ciro Baldini
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