Partono le lezioni e un nuovo ordinamento didattico

Bypassati gli Incontri Introduttivi allo Studio del Diritto, quest’anno gli studenti neo iscritti incontreranno i docenti direttamente nelle aule. L’inizio dei corsi è fissato al 25 settembre. “Abbiamo preferito partire dalle lezioni – spiega il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza prof. Lucio De Giovanni, docente di Storia del diritto romano, insegnamento del primo anno Storia del diritto romano – La migliore esperienza la si fa sul campo. Oggi più che mai ci troviamo di fronte a studenti sfiduciati che non credono pienamente in ciò che stanno facendo. La sfida del Dipartimento sarà, fin dal primo giorno, quella di testimoniare come la nostra Istituzione funzioni, sia onesta e permetta di crearsi un futuro”. Ciò che chiede il prof. De Giovanni ai neo iscritti è “avere fiducia nelle nostre e nelle vostre capacità. Insieme, vi chiedo di vincere una scommessa, formare una classe dirigente che faccia emergere il Paese. Per fare ciò, la parola chiave è una sola: impegno. Per me, per noi e voi, questo dovrà essere la base da cui partire”. L’anno accademico si preannuncia ricco di cambiamenti. In primis, da gennaio saranno modificate le sessioni di esami: quella invernale sarà articolata fra gennaio e febbraio; quella estiva, fra maggio, giugno e luglio; quella autunnale, fra settembre e dicembre. Non sarà più possibile sostenere le prove a marzo e ottobre, gli appelli, quindi, si riducono a 7. “Questo cambiamento è stato disciplinato mesi fa con l’ausilio del prof. Aurelio Cernigliaro che si occupa della parte didattica. Dovevamo in
qualche modo ‘sacrificare’ degli appelli per evitare la concomitanza fra lezioni ed esami. Non è stato semplice trovare una conclusione univoca. Tuttavia, credo che questa sia la migliore”. Da un lato, continua il docente, “salviamo i corsi da interferenze, dall’altro manteniamo un elevato numero di appelli onde evitare di danneggiare gli studenti”. Un’altra rivoluzione è prevista per questo settembre: con la stipula della Convenzione Quadro tra CNF (Consiglio Nazionale Forense) e la Conferenza dei Presidi e Direttori delle Facoltà, Dipartimenti e Scuole di Giurisprudenza, il Corso di Laurea si prepara ad alcune modifiche del proprio ordinamento didattico. Gli studenti potranno anticipare un semestre di tirocinio per l’accesso alla professione forense nell’ultimo anno del Corso di Laurea. Le modifiche riguardano: lo spostamento dell’insegnamento di Diritto dell’Unione Europea dal V al III anno e quello di Scienza delle
finanze dal III al II anno di Corso, ponendolo in alternativa all’insegnamento di Diritto finanziario (tributario); l’introduzione di un quarto insegnamento a scelta da 6 crediti al V anno e l’attribuzione di 2 crediti in più alla prova finale. “Gli studenti già iscritti possono decidere di continuare con il loro percorso o passare al nuovo ordinamento formativo – spiega De Giovanni – Poter sostenere Scienza delle finanze in alternativa a Tributario vuol dire caratterizzare il proprio percorso di studi. Gli insegnamenti si potranno sostenere entrambi oppure solo uno. È tutto a discrezionalità dello studente”. Anche in questo caso: “si è cercato di venire incontro ai ragazzi, per non creare sbarramenti lungo il percorso. Magari non si è tagliati per alcune discipline economiche ed allora è il caso di cambiare direzione e scegliere altro”. Da qui: “Si inizia a capire come concretizzare il percorso, soprattutto in vistadel futuro lavorativo”. Il modulo di cambio ordinamento va consegnato in segreteria fino al 31 ottobre. Tutti gli esami superati nel vecchio Corso di Laurea saranno convalidati. Per informazioni più dettagliate: “è consigliabile consultare il sito del Dipartimento dove è pubblicata una guida specifica”. Intanto è in arrivo per Diritto Tributario un nuovo docente dall’Università Vanvitelli: è il prof. Fabrizio Amatucci. Tutto questo progetto rientra in uno schema più generale, un sogno che il prof. De Giovanni abbraccia da tempo e che vorrebbe realizzare prima della fine del suo mandato, ovvero “indirizzi di studio specifici in cui articolare il Corso di Laurea. Mi piacerebbe poter lasciare agli studenti che verranno una possibilità di scelta più ampia rispetto a quella prevista fino ad ora”.
Susy Lubrano
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