Persistenze e trasformazioni ai Quartieri Spagnoli

Venticinque studenti di Architettura della Federico II sono impegnati, in questi giorni, in un lavoro di lettura e rappresentazione delle persistenze e delle trasformazioni in corso ai Quartieri Spagnoli di Napoli. L’esperienza si svolge sotto la guida di Laura Basco, architetto, dottore di ricerca in Urbanistica e docente a contratto. Prossimo appuntamento il 14 maggio. Gli studenti, in compagnia dell’associazione Hermes, faranno un giro nella zona, scatteranno foto, intervisteranno le persone, per raccogliere storie e testimonianze di chi vive nei vicoli a monte di via Toledo o li frequenta per lavoro. È prevista poi una puntata al negozio di frutta e verdura che gestiscono i coniugi Tina ed Angelo Scognamiglio. “Esempio, quest’ultimo”, sottolinea l’architetto Basco, “di una iniziativa, partita in maniera spontanea dal territorio, di rigenerazione urbana che parte dalla condivisione della cultura gastronomica. Una iniziativa che ha creato uno spazio di relazione tra abitanti vecchi e nuovi”. Chi abita o ha vissuto nei paraggi del negozio sa di cosa parla la docente. I coniugi Scognamiglio, infatti, da alcuni anni, hanno trasformato il loro smercio di frutta e di verdura in un inconfondibile punto di aggregazione. Uno spazio in cui si confrontano, interagiscono, si confrontano le popolane che vivono nei vicoli da decenni ed i borghesi che si sono trasferiti in quella zona solo da poco; gli studenti fuorisede che abitano in cinque nel medesimo appartamento ed i giovani professionisti. Ci si va a fare la spesa e, con pomodori ed arance, ci si porta a casa un po’ di allegria. Molteplici le iniziative che sono state organizzate dai due fruttivendoli. Ecco un paio di esempi: il sondaggio rivolto ai clienti abituali, chiamati a votare in che modo avrebbero voluto che cambiasse il loro negoziante, e la Notte dell’Arte, che si è svolta a dicembre dello scorso anno. Celebri, ormai, perché ne hanno parlato anche settimanali a tiratura nazionale, i corsi di cucina napoletana destinati agli studenti Erasmus che sempre più spesso scelgono di trascorrere ai Quartieri Spagnoli i mesi del loro soggiorno universitario a Napoli. Cinesi, in gran parte iscritti all’università L’Orientale; nordeuropei, spagnoli, francesi imparano, sotto la sapiente regia della signora Tina, come va preparata a regola d’arte una pasta e patate e quali segreti si celino dietro la realizzazione di un buon piatto di struffoli o di una profumata pastiera. Tra i banchi della frutta, leggono avvisi che strappano il sorriso e che imparano presto a capire, ciascuno traducendolo nella sua lingua. Il migliore? Certamente: “Chi palpa la frutta subirà il medesimo trattamento”.
Il 21 maggio, appuntamento alle 14 nell’aula SL3.2, il workshop prosegue con Quore Spinato il libro e cortometraggio di Cyop&Kaf. Autori, questi ultimi, di duecento tra murales e graffiti, che caratterizzano inconfondibilmente i Quartieri Spagnoli. Presentano Luca Russomando e Riccardo Rosa, tra i promotori del periodico Napolimonitor. Il 28 maggio appuntamento conclusivo, durante il quale saranno illustrati i lavori realizzati dagli studenti: le mappe di testi, foto ed illustrazioni grafiche che saranno poi pubblicate sul sito di Urbanistica della Federico II. Prevedrà anche possibili itinerari turistici e metterà in rilievo anche la rete di artigiani che ancora esiste in quella zona: il vetraio, il falegname, il calzolaio.
“Ho voluto questo progetto – dice la professoressa Basco – perché credo stimolerà gli studenti a confrontarsi con un territorio sul quale gravano non pochi pregiudizi, che è caratterizzato certamente da irrisolte criticità, ma che si sta trasformando. I Quartieri Spagnoli sono caratterizzati anche da spazi che mutano. C’è una maggiore apertura della città al quartiere e del quartiere alla città, rispetto al passato”. 
Fabrizio Geremicca
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