“Unità; attuazione dei progetti della Facoltà nella concordia; lavorare insieme, tutte le aree scientifiche della Facoltà” sono le parole d’ordine della neo Preside di Lettere, prof. Amneris Roselli, prima donna Preside della Facoltà in 200 anni di storia dell’Università L’Orientale. L’elezione, giovedì 5 luglio alle 14,00, in seconda votazione. Per la prima era necessaria la maggioranza più uno degli aventi diritto: 70 su 139. È finita 54 per Roselli, 46 Rossi, 6 schede bianche, 2 nulle e ben 31 assenti. In seconda votazione 13 docenti, tra cui il candidato sconfitto Adriano Rossi, Bertolissi e Ventura, hanno abbandonato l’aula. In seconda votazione, con un minor numero di elettori, è finita 57 voti alla Roselli, 29 Rossi, 8 bianche e 1 nulla. Con la Roselli eletta.
La prof.ssa Amneris Roselli ha 58 anni, è pisana, laureata alla Normale di Pisa, è professore ordinario di Filologia Classica e Direttore di Dipartimento. Considerata una pragmatica, ha le idee molto chiare: “finito il voto si torna a lavorare tutti insieme. I problemi non mancano e necessita uno sforzo unitario e senso dell’istituzione. L’organizzazione della didattica, come della Presidenza, saranno le priorità. I primi tre mesi ci impegneranno tutti, sulla riforma universitaria, la risistemazione delle discipline, le lauree specialistiche”. “Gli studenti saranno la mia priorità. Insieme alla ricerca di nuovo fondi e del ricambio dei docenti che a breve andranno in pensione”. Insomma un incarico da brividi? “Questi sono i tempi, la facoltà dovrà fare tutti gli sforzi possibili per superare questo momento”. Ed apre all’opposizione: “ma tutto sarà deciso all’interno della facoltà e senza interferenze di alcun tipo”. Preferisce non parlare troppo: “sono di poche parole, non mi piacciono i riflettori, dico solo che c’è tanto da lavorare”.
Infine un giudizio sul Preside uscente, Riccardo Maisano: “un gran signore ed un buon Preside” e sul candidato sconfitto, Adriano Rossi: “una persona di grande valore”.
La prof.ssa Amneris Roselli ha 58 anni, è pisana, laureata alla Normale di Pisa, è professore ordinario di Filologia Classica e Direttore di Dipartimento. Considerata una pragmatica, ha le idee molto chiare: “finito il voto si torna a lavorare tutti insieme. I problemi non mancano e necessita uno sforzo unitario e senso dell’istituzione. L’organizzazione della didattica, come della Presidenza, saranno le priorità. I primi tre mesi ci impegneranno tutti, sulla riforma universitaria, la risistemazione delle discipline, le lauree specialistiche”. “Gli studenti saranno la mia priorità. Insieme alla ricerca di nuovo fondi e del ricambio dei docenti che a breve andranno in pensione”. Insomma un incarico da brividi? “Questi sono i tempi, la facoltà dovrà fare tutti gli sforzi possibili per superare questo momento”. Ed apre all’opposizione: “ma tutto sarà deciso all’interno della facoltà e senza interferenze di alcun tipo”. Preferisce non parlare troppo: “sono di poche parole, non mi piacciono i riflettori, dico solo che c’è tanto da lavorare”.
Infine un giudizio sul Preside uscente, Riccardo Maisano: “un gran signore ed un buon Preside” e sul candidato sconfitto, Adriano Rossi: “una persona di grande valore”.
