Salute e qualità della vita, il ruolo della corretta alimentazione e dell’esercizio fisico

Dimmi quanto sport fai e ti dirò chi sei e, soprattutto, come vivrai. Potrebbe essere il motto del prof. Giorgio Liguori che concentra le sue ricerche e i suoi progetti di respiro nazionale e internazionale sui temi della salute legata ad un corretto stile di vita e alla pratica di attività fisica.
Quella del prof. Liguori, docente di Igiene ed Epidemiologia a Scienze Motorie e del Benessere dell’Università Parthenope, è una cattedra molto attiva: “In questo Dipartimento ho avuto modo di sviluppare, grazie ad una continua e proficua interazione anche con le competenze ‘non bio-mediche’ presenti nella nuova realtà accademica (economico-giuridiche, psico-pedagogiche e tecnico-sportive), nuove esperienze didattico-formative e stimolanti linee di ricerca”.
Ma cosa significa studiare i determinanti di salute e che impatto hanno queste ricerche sulla gestione della salute pubblica? “Sempre più numerose evidenze scientifiche dimostrano – spiega il docente – il ruolo dei fattori  ‘comportamentali’, alimentazione e attività fisica primi fra tutti, nell’influenzare la salute e la qualità della nostra vita. È dunque fondamentale ‘informare’ le persone sui fattori di rischio, e soprattutto sulle scorrette abitudini, che minano il nostro stato di benessere psichico-fisico ed educarle verso quei comportamenti la cui adozione può invece rivelarsi un importante strumento di prevenzione. Questo è vero soprattutto per le malattie cronico-degenerative, che oggi rappresentano le prime cause di malattia, di morte e di disabilità nel nostro come negli altri Paesi industrializzati a livello mondiale. Le attività sviluppate con il mio gruppo sono pertanto finalizzate principalmente alla promozione dell’attività motoria e della corretta alimentazione tra le varie fasce di popolazione”. Promuovere – aggiunge – non significa però unicamente rendere le persone consapevoli del fatto che la salute deve essere intesa come una risorsa da valorizzare, “ma vuol significare anche sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori nei confronti delle politiche che, se intraprese, possono facilitare le scelte salutari dei cittadini”. 
Diversi i progetti nati nell’ambito della cattedra che hanno la finalità di promuovere l’attività motoria come lo strumento migliore, assolutamente sostenibile dal punto di vista economico, per tutelare, mantenere e migliorare la salute di tutti gli individui, di ogni età e condizione, comprese quelle di disagio sociale, anche attraverso percorsi di counseling e motivazionali. “Quale epidemiologo ed esperto di management sanitario, ho integrato  questi progetti con l’ambito delle valutazioni economiche in Sanità. Nel caso dei soggetti con patologie come ad esempio diabete, malattie respiratorie croniche o obesità, grazie a protocolli ‘ad hoc’ di attività fisica strutturata si tende a rimodulare i tradizionali Protocolli Diagnostico-Terapeutico-Assistenziali con possibilità di verificare e valutarne, con metodo rigorosamente scientifico, gli effetti benefici sia per la salute, sia sul piano economico”. L’attività motoria e l’esercizio fisico, adattati a diverse condizioni di rischio e patologie, sono pensati, dunque, come vere e proprie medicine capaci di migliorare la qualità di vita dei soggetti e, al tempo stesso, di generare risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale.
La ricerca igienistica non può prescindere dall’analisi delle condizioni in cui l’attività motoria viene svolta: “le mie ricerche si focalizzano in gran parte sul rischio infettivo derivante dalla frequentazione delle strutture adibite alla pratica di attività motoria e sportiva e sulle modalità attraverso cui questo rischio può essere ridotto o eliminato”.
La trasversalità degli aspetti che interessano questi ambiti di studio ha portato, nel tempo, alla…
 
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 4/2016)
o in versione digitale all'indirizzo: https://www.ateneapoli.it/archivio-giornale/ateneapoli
 
- Advertisement -




Articoli Correlati