Studenti e professori discutono di didattica sorseggiando un caffè

Il Forum sulla didattica, nella giornata riservata agli studenti, il 10 maggio, ha trasformato un’aula del palazzo di via Forno Vecchio, dove si è svolta l’iniziativa, in una sala caffè, precisamente in un World’s Cafè, un Caffè delle Parole. Studenti e docenti si sono seduti intorno a tavolini, con tovaglie disegnate dai ragazzi, per raccontarsi e per elaborare proposte da sottoporre al Dipartimento, affinchè la didattica possa migliorare e risultare più efficace. “L’idea dei tavolini – racconta Piero Zizzania, che ha 23 anni ed è iscritto al quinto anno di Architettura – è nata per adeguarci ad un contenitore immaginato da Gerardo de Luzenberger, esperto di facilitazione e progettazione partecipata, il quale ha preso parte alla giornata su invito della professoressa Daniela Lepore, che ha organizzato il tutto. De Luzenberger ci ha spiegato che studi ed analisi  hanno evidenziato che le persone assumono molte delle decisioni importanti al caffè o davanti al cibo. Ci siamo dunque trasformati in clienti di un bar immaginario – noi ragazzi eravamo una trentina, tra i docenti sono intervenuti Valeria Pezza, Alessandra Pagliano, Paola Scala, Alfonso Morone ed altri – ed abbiamo iniziato a discutere”. Occasione piuttosto rara – sottolinea – per una serie di motivi: “Innanzitutto, qui ad Architettura non abbiamo rappresentanti in Consiglio di Dipartimento. Non per colpa dei professori, sia chiaro, ma perchè nessuno si è candidato a svolgere questo ruolo. Io mi sono trovato pochi mesi fa a raccogliere 800 firme per contestare una scelta adottata in Consiglio di Dipartimento senza che nel medesimo ci fosse un solo rappresentante degli studenti. Era relativa all’assegnazione per lettera e non più su base volontaria ai docenti di laboratorio. Ecco, magari se in quella circostanza, quando si è votato il provvedimento, ci fossestato uno di noi in Dipartimento, sarebbe stato possibile evitare una scelta penalizzante”. Prosegue: “Il confronto costruttivo tra professori ed allievi è complicato anche dalla tendenza di alcuni ragazzi a sfogare rabbia e frustrazione, piuttosto che a cercare soluzioni. Ce ne siamo accorti quando abbiamo iniziato a raccogliere su cartelloni ed in forma anonima le proposte di argomenti da affrontare nel corso del Forum. Ci sono stati molti sfoghi, appelli a cacciare questo o quel docente, oltre a proposte concrete ed utili”.
L’Erasmus è da migliorare
Gli argomenti di discussione, nel corso della giornata del 10 maggio, sono stati molteplici. Uno dei temi è stato il miglioramento del servizio Erasmus. Riassume Zizzania: “Gli studenti hanno evidenziato che pochi professori si impegnano a prendere contatti con università estere e che, tra quelle con le quali sono in corso gli accordi di mobilità, poche si adattano al nostro percorso, perchè interpretano l’Architettura esclusivamente come Design o, addirittura, propongono corsi più adatti ad Ingegneria che ad Architettura”. La questione Erasmus è stata sollevata nell’ambito di un dibattito più ampio, relativo alla necessità, secondo gli studenti che hanno partecipato al Forum, di migliorare la proiezione internazionale di Architettura della Federico II. “In particolare racconta Zizzania – è emersa la richiesta di predisporre qualche altro tirocinio  all’estero. Oggi ne abbiamo uno solo ed i posti disponibili sono pochissimi”. Aggiunge: “L’esigenza di migliorare l’Erasmus e di aumentare i tirocini all’estero è il frutto di una considerazione circa l’inattualità di alcune delle cose che studiamo. Molti ragazzi lamentano che in Dipartimento non ci si confronta sui temi e sulle problematiche dell’architettura contemporanea in Europa e nel mondo. In questo senso, una esperienza all’estero è considerata fondamentale”. Sempre in relazione all’Erasmus, al World’s Cafè si è parlato anche della mancanza, a detta degli studenti, di criteri oggettivi di assegnazione dei punteggi per selezionare i candidati ad una determinata sede. Ci sarebbe – hanno sottolineato – una notevole indeterminatezza, che
in sede di colloquio orale rende la valutazione una sorta di terno al lotto.
Un’aula per le tesi di laurea!
Altro tema significativo: le tesi di laurea. Gli iscritti lamentano la mancanza di un’aula adeguata nella quale discuterle, di fronte ai familiari ed agli amici. Questione, questa, che riapre la ferita dell’Aula Magna, prevista ormai da anni a Palazzo Gravina, ma per la quale i lavori non sono ancora neppure iniziati. “Sempre relativamente alle questioni della sede – ricorda Zizzania – è naturalmente riemerso il problema della scarsità delle aule studio. Tutti noi abbiamo riconosciuto che il Dipartimento ha compiuto sforzi, negli ultimi anni, per attrezzare punti studio dove possibile. Resta il fatto che, ad oggi, il numero delle aule studio è assolutamente inadeguato, soprattutto dopo che, per motivi di sicurezza e a causa dei ripetuti furti di attrezzature, si è stabilito che le aule di lezione, se inutilizzate, devono rimanere chiuse”. Ancora, studenti e professori si sono confrontati sulla questione della valutazione dei docenti da parte degli allievi. “Ogni anno – ricorda Zizzania – a fine corso dobbiamo compilare un modulo nel quale, in forma anonima, esprimiamo
un giudizio sulle modalità con le quali il professore ha condotto il suo lavoro. Ebbene, abbiamo fatto presente che siamo piuttosto sfiduciati e nutriamo seri dubbi sulla utilità di questa valutazione, perchè abbiamo notato nel corso degli anni che, qualunque sia il giudizio, non cambia nulla. Il professore ritardatario cronico continua a presentarsi tardi. Quello che latita e manda in aula il suo assistente continua ad essere un fantasma. Insomma, abbiamo fatto presente che, se la valutazione ha un senso, è necessario che poi si adottino misure per correggere i comportamenti sbagliati dei professori che se ne rendono responsabili”. Proposte e temi discussi al World’s Cafè saranno elencati nei prossimi giorni in un report e sottoposti all’attenzione del Direttore del Dipartimento, il prof. Mario Losasso. “In questo modo gli studenti – sottolinea la prof.ssa Daniela Lepore – sapranno quali delle loro proposte potranno essere attuate ed in che tempi”.
Fabrizio Geremicca
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