Teoria dei Giochi, disciplina che realizza “una interdisciplinarità autentica”

La Teoria dei Giochi è una disciplina che studia e analizza le decisioni di un soggetto in condizioni di conflitto con altri individui, quando si trova di fronte a più opzioni possibili. Molto diffusa in ambito economico, presenta una base essenzialmente matematica. “L’interazione della Teoria dei Giochi aiuta a spiegare le tesi dei matematici. Un interessante aspetto interdisciplinare che riusciamo a sviluppare appieno nel Master MEF, ma che parte, prima ancora che da una formalizzazione, da un concetto. Rappresenta una forma di interdisciplinarità autentica, che fino a una decina di anni fa incontrava ancora grandi resistenze non solo in Italia, ma gli strumenti quantitativi vengono dopo”, spiega la prof.ssa Jacqueline Morgan, docente di Teoria dei Giochi al Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni. Storicamente, questa materia ha sempre attirato tanti studenti di formazione scientifica, in special modo di Matematica: “il confronto fra i mondi è necessario, gli economisti hanno bisogno della Matematica e i matematici hanno bisogno di vivere nella realtà. Penso che uno degli aspetti che più affascina i ragazzi sia la possibilità di sviluppare, attraverso il ragionamento, delle ricerche all’apparenza davvero senza fine, con grandi ricadute nella vita di tutti noi”, conclude la docente.
Uno degli studenti ‘fulminati’, se così si può dire, lungo il proprio cammino accademico, è Francesco Caruso, 27 anni, originario di Avella, in provincia di Avellino, dottorando in Economia dopo aver conseguito la Laurea Magistrale in Matematica, che racconta: “Ho iniziato gli studi in Matematica con tutto l’entusiasmo possibile. Mi ritengo fortunato, perché fin dalle scuole medie ho sempre saputo cosa mi piacesse. L’ultimo anno di liceo, preso dal dubbio di essermi messo i paraocchi, ho anche consultato i piani di studio di altri Corsi di Laurea scientifici, come Chimica e Ingegneria, ma è servito solo a rafforzare la mia convinzione”. Incontra la Teoria dei Giochi durante gli anni della Specialistica: “il piano di studi prevedeva dei crediti di discipline di diverso ambito disciplinare, da scegliere tra la Fisica, l’Informatica e l’Economia, e, un po’ perché alla Laurea Triennale avevo sostenuto un esame di Matematica Finanziaria, un po’ perché colpito dal film su John Nash ‘Beautiful Mind’, ho deciso di proseguire in quella direzione”. Inizia il corso e viene colpito dalla diversità della proposta: “mentre negli studi di Analisi, da cui muove i passi questa materia, una funzione associa sempre a un punto un altro punto, qui invece si associa un punto a un insieme. Un radicale cambio di prospettiva che apre a diverse nuove applicazioni, per le quali al Dipartimento di Matematica non ho trovato risposta”. Pur avendo valutato la possibilità di proseguire gli studi con un Dottorato, non si sente all’altezza di un passaggio ad Economia: “ne ho parlato a lungo con la prof.ssa Morgan, che mi ha incoraggiato moltissimo. Per fortuna, l’ammissione al Dottorato prevedeva solo un colloquio, altrimenti non so come avrei fatto”. In seguito, per recuperare le conoscenze di Economia, insieme ad una collega matematica, segue le lezioni del Master in Economics and Finance come uditore: “sebbene si trattassero temi di Economia avanzata, il loro rigoroso profilo matematico mi ha aiutato moltissimo. Poi ho approfondito con altri testi. È stata una corsa, ma ce l’ho fatta”. Il suo sogno per il futuro è l’insegnamento: “Ho sempre immaginato il mio lavoro come un’attività per dare qualcosa suscitando interesse, quindi l’insegnamento, sia all’università che a scuola. So che restare in ambito universitario è difficile e che la produzione scientifica, e non l’insegnamento, è fondamentale per andare avanti. Non mi sottrarrò a questa regola, proverò a fare del mio meglio. Intanto mi godo la fortuna di studiare le cose mi piacciono”.
Simona Pasquale
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