Un orto urbano ad Architettura

Accoglienza alle matricole, premiazioni, progetti internazionali e un’inaugurazione “ecologica”: così apre il nuovo anno accademico la Facoltà di Architettura della Seconda Università. “Le lezioni inizieranno il 18 ottobre”, annuncia il Preside Carmine Gambardella, e per tutta la settimana i responsabili dell’orientamento si occuperanno di accogliere le matricole: “Insieme ai tutor gireremo nelle classi illustrando il funzionamento della Facoltà”, spiega il prof. Sergio Rinaldi, delegato all’orientamento. 
Nonostante l’assenza dei ricercatori per il primo quadrimestre – “appoggiamo appieno la loro protesta”, dice Gambardella – “il quadro strutturale ci permette di partire con tutti i corsi senza alcun disagio”. Anche quest’anno il numero di studenti che hanno partecipato al test di ingresso è stato alto, “in totale circa 900 studenti”, informa il prof. Marino Borrelli, Presidente del Corso di Laurea in Architettura UE ma, diversamente dall’anno scorso, “l’assenza di ricercatori non ci ha consentito di organizzare precorsi”.
Al di là dei disagi, la Facoltà ha portato a casa grandi soddisfazioni: “Siamo reduci dal grande successo alla Biennale di Venezia dove abbiamo partecipato con due progetti: ‘Case Lese’, lavoro della Facoltà sul recupero dei beni confiscati alla camorra, e ‘Pompei 0079-2015-Fabbrica della Conoscenza’, presentazione di progetti che abbiamo realizzato tra gli scavi”. 
Altro motivo di soddisfazione è per Gambardella la partecipazione di un gruppo di docenti e ricercatori della Facoltà aversana ad “operazioni di screening e scanning presso la Nativity Church di Betlemme, lavoro che il nostro team svolgerà – a partire dal 6 ottobre per 15 giorni – in collaborazione con ‘Ferrara Ricerche’, un gruppo canadese ed uno palestinese”, vincitori della gara internazionale insieme al team della SUN.
Per fine ottobre, poi, è prevista “l’inaugurazione ufficiale dell’anno accademico”, durante la quale verrà presentato “l’orto urbano: 7000 metri quadrati di terreno all’interno della Facoltà, prima incolto, che abbiamo risanato e riabilitato”, racconta orgoglioso il Preside.
Chiude il quadro delle iniziative svolte in questo mese, la premiazione, lo scorso 5 ottobre, dei 50 studenti più meritevoli. Ai ragazzi che nell’anno accademico 2008-2009 hanno conseguito una media di almeno 26/30, l’Ateneo ha consegnato un premio in denaro dal valore di 1000 euro. Riconoscimento davvero meritato per chi si è impegnato e continua ad impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi. Per Antonia Capuano, 20 anni, al terzo anno di Architettura, il segreto del successo è “l’assiduità. Di occasioni per perdere tempo ce ne sono tante ma se si decide di voler fare le cose bene non ci si lascia fuorviare”. Dello stesso parere Alessia Bonito Oliva, 21 anni, al terzo anno di Disegno Industriale: “Vedo tanti amici che davanti alle difficoltà mollano. Ci sono tanti studenti che non mirano sempre al meglio”. Per Alessia “non bisogna limitarsi a seguire le direttive dei professori ma spendersi più di quanto richiesto. Il compito per casa lo danno a scuola; l’Università ti dà gli input per andare oltre” e continua: “se tutti si limitassero a quanto richiesto non ci sarebbe l’eccellenza, quello, cioè, per cui siamo stati premiati oggi”. E le eccellenze riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro già dopo la Laurea Triennale, come racconta Vincenzo Granata, 23 anni, laureato a marzo con 110 e lode in Disegno Industriale: “E’ stato il mio relatore, Gino Finizio, docente di Design e Management, ad introdurmi nel mondo del lavoro”. Vincenzo, infatti, collabora con lo studio del docente che ha sede a Milano e si occupa di “prodotto e transportation”. Ma per lui il percorso universitario non si è ancora concluso: “Ho intenzione di continuare gli studi per perfezionare le mie conoscenze”. Stefano Esposito, invece, prossimo alla laurea in Disegno Industriale, vorrebbe “aprire uno studio o un laboratorio con i miei colleghi” con i quali durante il percorso accademico ha lavorato alla realizzazione dei progetti. Per Stefano “principio fondamentale del Design è il lavoro di gruppo. Il team è la forza di tutti i progetti”. Affermazione valida anche per Veronica Montaniero, 25 anni, laureata a maggio in Disegno Industriale, ora studentessa alla Specialistica in Architettura ed Ingegneria Edile. Per Veronica “l’affiatamento del gruppo di lavoro aiuta a raggiungere ottimi risultati”. Lei, che ha deciso di non proseguire con una Specialistica in Design, consiglia: “Fate Architettura se volete diventare progettisti”, il Corso di Laurea Magistrale “dà una formazione più completa”.
Barbara Leone 
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