Un premio letterario per il dottorando Luciano Bosso

Con “Lo zaffiro nel bosco” è uno dei vincitori, unico a rappresentare l’Italia Meridionale, della prima edizione del Premio letterario “In poche parole…parco” indetto per ricordare Luciano Rota, Presidente del Parco Nazionale del Gran Paradiso, scomparso prematuramente, e volto a sensibilizzare sul rapporto uomo-natura. E’ Luciano Bosso, dottorando presso il Dipartimento di Arboricoltura, Botanica e Patologia Vegetale. “Per partecipare al concorso bisognava inviare un racconto di circa 5 cartelle sul tema della natura e delle esperienze nei parchi naturali. I vincitori avrebbero visto le loro storie pubblicate in un volume della Neos Edizioni. Mi è sembrata un’iniziativa molto interessante e così ho deciso di concorrere”. Il racconto, che ha come protagonista un bambino di città il quale va a trovare i nonni in Abruzzo, affronta non solo il tema della scoperta della natura, dell’importante rapporto tra l’uomo e la madre terra, ma anche quelli della conservazione delle specie a rischio e delle conseguenze degli interventi dell’uomo sulla natura. “Il bambino scopre, attraverso i nonni, la Rosalia Alpina, un insetto in via d’estinzione. La Rosalia è un insetto bellissimo, che si sviluppa nel legno morto, ed è un organismo primario per la sua decomposizione. Purtroppo negli anni ’80-’90 le politiche ambientali imponevano la rimozione dei tronchi morti dai Parchi, più che altro per questioni estetiche, causando così gravi danni all’ambiente. Il legname decomposto è, infatti, essenziale per il nutrimento del terreno boschivo, e culla per la Rosalia. Oggi si ha una visione più conservativa degli interventi forestali, che non sono più in forma produttiva, ma di rispetto dell’habitat”, spiega Luciano. La Rosalia si può dire che per questo brillante dottorando sia sempre stata una sorta di portafortuna perché gli ha fruttato altri due riconoscimenti: nel 2009 ha vinto il 27° Premio Giovanni Binaghi della Società Entomologica Italiana e nel 2010 il Premio Formica Onlus, delle Giornate Scientifiche della Federico II. L’ha incontrato durante l’esame di Entomologia “e sono stato subito colpito dalla sua bellezza. Credo che questo piccolo insetto avrà sempre un posto speciale nei miei studi. Sicuramente occuparsi delle proprie passioni dà sempre buoni risultati. Sarebbe bello se tutti potessero seguire il loro cuore nello studio come nel lavoro!”. Nell’ambito del dottorato, Luciano si sta occupando di una ricerca proprio su questo insetto, per studiare una mappa della sua presenza sul territorio nazionale e valutare la funzionalità dei sistemi di protezione e salvaguardia delle aree protette.
Un consiglio che si sente di dare agli studenti è sicuramente quello di non chiudersi tra le mura della Facoltà: “Limitarsi allo studio in Facoltà è più semplice, perché è una sorta di ambiente protetto, ma fare esperienze fuori ti fa crescere sia professionalmente che umanamente. Ad esempio io ho appreso di questo Premio sul sito parks.it, dove si trovano molte informazioni utili. Partecipare ad esperienze del genere è importante, anche quando non c’è un premio in denaro. Quando il 24 marzo sono stato a Torino per ritirare il premio, ho avuto modo di incontrare molte persone provenienti da diverse aree geografiche e culturali e, quindi, ho potuto raccogliere stimoli interessanti”.
Valentina Orellana
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