Arti marziali tra disciplina, rispetto e lealtà

La brutale aggressione che ha causato la morte di Willy Monteiro Duarte, ragazzo romano di ventuno anni ucciso da due fratelli cultori delle MMA (Mixed Martial Arts), sport da combattimento a contatto pieno, il cui regolamento consente l’utilizzo di tutte le tecniche sportive delle arti marziali e degli sport di combattimento, ha aperto un acceso dibattito sul mondo delle arti marziali. Non ci sta il Maestro Salvatore Tamburro, allenatore di Karate al Centro Universitario Sportivo (C.U.S.) napoletano: “La filosofia delle arti marziali è l’antitesi di ciò che è successo a Willy. Il karate, ad esempio, comincia e finisce con il saluto che rappresenta il massimo rispetto per il compagno. Sostenere che il pessimo comportamento di questi ragazzi è legato allo sport praticato è come affermare che tutti i golfisti sono violentatori se uno di loro stupra una donna! I cardini delle arti marziali sono dei valori giusti, quali la disciplina, il rispetto e la lealtà. Tutti insegnamenti che vengono portati anche fuori dal tatami!”. Questi sport, prosegue Tamburro, richiedono molta concentrazione ed impegno fisico: “Ciò aiuta a scaricare le tensioni emotive e a canalizzare la propria energia controllando il proprio impeto. Tutte caratteristiche utili agli studenti per combattere lo stress universitario ed affrontare lo studio e gli esami con più serenità”. 
Tra le attività ripartite al C.U.S., dopo un lungo periodo di pausa dovuto prima all’emergenza sanitaria e successivamente all’interruzione estiva, anche il corso di Karate tenuto dal Maestro Tamburro. Numerose sono le misure anti Covid-19 adoperate per preservare la salute dei ragazzi, nonostante ciò il numero di iscritti alle varie lezioni ha subito un calo rispetto all’anno scorso. “Purtroppo registriamo ancora molto timore nella ripresa delle attività”, spiega Tamburro. Eppure i protocolli di sicurezza sono molto stringenti: “gli atleti, dopo aver misurato la temperatura che, come ormai è ben noto, deve essere sotto i 37,5°, arrivano fino a bordo tappeto con la mascherina e poi igienizzano le mani prima di salirvi. Ai piedi è consentito tenere i calzini oppure igienizzarli. C’è un distanziamento di 4 metri quadri per ogni atleta e se fanno tecniche a due hanno 9 metri quadri a coppia. Dopo ogni corso, inoltre, si igienizza la sala. Quindi si rispettano tutte le misure che devono essere usate anche fuori dal Dojo: mantenere il distanziamento, lavare spesso le mani ed indossare la mascherina. Come è possibile notare, anche sotto questo punto di vista, prepariamo i ragazzi al quotidiano e non solo allo sport praticato, inculcando il rispetto delle regole”. Un allenamento ed una palestra di vita che non si è fermata nemmeno durante il periodo del lockdown. “Non potendo svolgere le attività in presenza – continua Tamburro –  ho organizzato degli incontri attraverso la piattaforma Zoom, mantenendo gli stessi giorni ed orari dei corsi. È importante sottolineare che è fondamentale la disciplina per questo sport, di conseguenza mantenere lo stesso appuntamento aiuta a non alterare i ritmi circadiani dei ragazzi e a garantire una continuità nell’allenamento”.
Le lezioni si tengono il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 18.50 alle 19.50 per gli studenti universitari. Sempre negli stessi giorni, ma dalle 16.30, invece, sono attivi i corsi per i più piccoli. Il costo che gli studenti universitari devono sostenere è di 42 euro al mese. Chiunque volesse sperimentare quest’arte è il benvenuto sul tatami anche solo per una lezione di prova!
 
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