“L’allievo deve vivere nel campus”

“Una forte motivazione, passione per la Medicina, grande preparazione iniziale per superare gli esami di ammissione. Certo i ragazzi che si iscrivono da noi sono molto determinati, hanno già sacrificato le proprie vacanze per sbaragliare la concorrenza”, afferma la prof.ssa Paola Izzo, Presidente del Corso di Laurea in Medicina.
Gli studenti devono frequentare obbligatoriamente almeno il 75% delle lezioni. La loro giornata è scandita da impegni ben precisi: la mattina si seguono le lezioni, il pomeriggio si studia e a fine corso si sostiene l’esame. “La frequenza rientra in un progetto didattico – spiega la prof.ssa Izzo- L’allievo deve vivere nel campus. Facciamo di tutto per rendergli la vita quanto meno difficile è possibile”. 
L’organizzazione didattica prevede nel I semestre che le matricole dovranno sostenere le prove di: Fisica medica, Chimica e Propedeutica Biochimica, Orientamento e Introduzione alle discipline biomediche, agli studi medici e alle scienze umane, Statistica e Informatica Medica e Lingua Inglese. Le prime attività di tirocinio cominciano al II anno, ma l’impegno diventa più continuativo a partire dal III. Durante il VI poi viene dedicato gran parte del tempo al lavoro in corsia. Gli iscritti, inoltre, possono scegliere di utilizzare alcuni crediti in attività didattiche elettive, le ADE. La Facoltà offre un’ampia scelta di corsi integrativi. Si tratta di attività teoriche con verifica finale il cui voto incide sul voto di laurea.
La prof.ssa Izzo anticipa che il Decreto 270 verrà applicato nell’anno accademico 2009-2010: “comporterà la riduzione del numero degli esami da 41 a 36 e la revisione dei crediti per ciascuna disciplina dettata dall’esigenza di arrotondare le cifre decimali a numeri interi. Ora il IV e V anno prevedono troppi esami; con il Nuovissimo Ordinamento verranno redistribuiti sui 6 anni”.
Dopo aver completato i 6 anni di Corso, non è poi affatto semplice essere ammessi alla Specializzazione: “la restrizione dipende dal fatto che il numero di posti non è adeguato alle richieste – spiega la prof.ssa Izzo – Chi non riesce ad accedervi trova difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro”. Tra le Scuole di Specializzazione alcune sono molto ambite, altre meno. Infatti, nell’ultimo anno, 8 posti sono rimasti non coperti. Tra le numerosissime branche in cui specializzarsi, i laureati prediligono Anestesia, Pediatria e Ginecologia.
Il numero di posti disponibili per il Corso di Laurea in Medicina è assegnato dal Ministero sulla base di una programmazione nazionale ma, ad avviso della professoressa, dovrebbe essere ampliato. C’è carenza di Medici? “Attualmente no, ma forse vi sarà tra 10 anni, se continuano così le cose – risponde – Oggi, stando ai dati sull’occupazione, i laureati in Medicina sono quelli che godono di una migliore posizione”.
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