A Lettere “un affanno progettuale”

Anche a Lettere si avvicinano le nuove elezioni per il Preside. Sebbene manchi ancora qualche mese, abbiamo cominciato, e continueremo nei prossimi numeri, a chiedere a docenti e studenti quali ritengono siano le priorità della Facoltà in questo momento; quali i temi che non potranno essere assolutamente ignorati da chi ricoprirà questo ruolo nel prossimo mandato, a prescindere dalla ricandidatura o meno del prof. Eugenio Mazzarella.
“La priorità è sicuramente quella di rendere più agile la macchina burocratica -sostiene il prof. Antonio Saccone, Presidente della Specialistica di Lettere- E’ sicuramente il problema principale di studenti e docenti. Si spera che il Nuovissimo ordinamento possa alleggerire almeno in parte queste macchinosità”. “All’avvio del Nuovo Ordinamento – continua il prof. Saccone- è come se fosse stato detto ad ogni università ‘questo è il quadro, dipingete quello che volete’: mentre avrebbero dovuto esserci maggiori paletti. E’ importante la libertà dei singoli atenei, ma bisogna prevedere anche degli standard comuni”. “L’università in questo momento è un cantiere continuo. Spero che in Facoltà si ricominci daccapo, come se la riforma fosse venuta soltanto adesso, e che si riesca ad aiutare la transizione degli studenti da un sistema all’altro in maniera incruenta. In questo contesto il compito del Preside, chiunque sia, è una missione eroica – diventa praticamente un burocrate a tempo pieno”.
“E’ importante che resti il preside attuale, in un momento così delicato in cui siamo focalizzati sulla riforma e il Ministero continua a non darci certezze”, sostiene la prof.ssa Silvana La Rana, Presidente della triennale di Lingue. “Stiamo lavorando al buio, e riusciamo ad andare avanti solo grazie ad una grande professionalità – sembra quasi che tutto questo sia stato ideato appositamente per metterci alla prova!”, aggiunge tra l’ironico e l’esasperato la professoressa. “Di fatto neanche al Miur sembrano sapere bene cosa fare. Avevamo chiesto, ad esempio, prima del Consiglio di Facoltà del 20 febbraio, di poter fare le prove di simulazione dei format che dovranno poi essere applicati obbligatoriamente a marzo da tutti i Corsi di Laurea, per evidenziare eventuali correzioni da apportare, ma anche questo non è stato possibile. Credo quindi che finché non si chiariscano definitivamente i termini di applicazione della riforma sia difficile parlare di altri temi da affrontare in Facoltà”, conclude la prof.ssa La Rana.
“Con le continue trasformazioni a cui andiamo incontro, siamo inevitabilmente concentrati soprattutto sulle questioni numeriche e burocratiche”, conferma il prof. Nicola De Blasi, Presidente della triennale di Lettere Moderne. “Sono dieci anni che nell’università si guarda solo a questa riforma, che ormai è ‘andata a male’. Era necessaria una seconda riforma, ma tutto questo si traduce comunque in un affanno progettuale continuo, in una corsa a ostacoli molto ravvicinati, per cui non c’è tempo per pensare ad altro. Il Preside attuale ha seguito molto bene questa fase di trasformazione, e lui stesso se si ripresenterà o chi altro vorrà candidarsi dovrà affrontare soprattutto il dopo-riforma, sperando che questa sia davvero l’ultima. Una volta stabilizzatosi il passaggio – continua il prof. De Blasi- sarà possibile tornare ad un’ordinaria amministrazione in cui la formazione degli studenti e le attività culturali torneranno ad essere l’impegno predominante, invece delle questioni burocratico-legislative. E ci sarà lo spazio per rilanciare il ruolo della cultura umanistica rappresentato dalla Facoltà di Lettere all’interno dell’Ateneo e in città. Ma se non si risolvono prima queste questioni normative saremo continuamente alle prese con l’emergenza, come è stato in tutti questi anni”.
GLI STUDENTI
Biblioteca, 
esami e spazi
Per gli studenti la questione più urgente sembra rimanere sempre la didattica. “Speriamo che il Nuovissimo Ordinamento parta nel modo migliore sia per i nuovi iscritti sia per gli iscritti agli anni successivi, rendendo il passaggio agevole” riassume Leonarda di Meo, presidente del Consiglio degli studenti di Facoltà. Un altro problema che dovrà risolvere il nuovo preside, secondo i rappresentanti, è “prima di tutto capire con che tipo di lavori si interverrà nelle aule che si liberano con il trasferimento della Biblioteca in piazza Bellini. E poi definire, in tempi brevi, come verranno utilizzati questi spazi. Speriamo che rimanga questo clima di disponibilità al dialogo e apertura avviato nel primo incontro con la Commissione Didattica”. Un cenno allo Statuto degli Studenti appena pubblicato: “nel testo sono previste possibilità di cui avevamo fatto richiesta proprio in sede di Commissione Didattica come conoscere il calendario accademico in anticipo o sapere la modalità di svolgimento degli esami”.
Tra gli studenti, il primo pensiero va sempre ai troppi esami. Ma anche agli spazi che mancano o che sono “gestiti male”, come dicono Francesco e Claudio di Archeologia. Oppure, per Flavia di Beni culturali, ai servizi per gli studenti sempre “poco efficienti e stentati: in segreteria sono sempre scortesi e c’è sempre così tanto da aspettare, le prenotazioni degli esami on-line non si riescono ad attivare per chissà quale strano motivo, il sito della Facoltà è poco aggiornato”.  “Vorremmo che chiunque sia il prossimo preside della Facoltà”, aggiungono Roberta e Raffaella, una di Lettere Moderne e l’altra di Filosofia, “si occupi di fare applicare maggiormente degli standard comuni a tutti gli insegnamenti e ai Corsi di Laurea della Facoltà. Dovrebbe esserci meno separazione didattica tra un corso e l’altro, maggiore facilità di passaggio, e maggiore uniformità nelle dimensioni dei programmi d’esame e nelle modalità di svolgimento delle prove”. “Va bene che siamo in una Facoltà umanistica”, continua Roberta, “ma sembra che alcuni professori mettano il loro essere ‘letterati’ davanti alle responsabilità di docenti, in tutte quelle piccole disattenzioni che si riflettono nel non rispettare gli orari delle lezioni o quelli dei ricevimenti, nella poca disponibilità o nei criteri di valutazione poco chiari all’esame. Dal punto di vista della didattica speriamo poi che il Nuovissimo ordinamento riesca a fare un po’ di ordine nel caos degli esami”.
Nel frattempo nel prossimo Consiglio di Facoltà del 20 febbraio si comincerà a discutere dei regolamenti più nel dettaglio e si comincerà ad affrontare la questione del passaggio dal Nuovo al Nuovissimo ordinamento per gli studenti iscritti ad anni successivi al primo. C’è infatti l’ipotesi, piuttosto problematica, che non si riescano ad attivare contemporaneamente tutti e tre gli anni della laurea di base. I ragazzi che si iscriveranno il prossimo ottobre, cioè, si troveranno sicuramente iscritti in automatico al primo anno del nuovo sistema; ma c’è il rischio che quelli iscritti al secondo e al terzo anno non potranno passare al Nuovissimo ordinamento perché, per problemi che riguardano il numero di docenti richiesti per ogni Corso di Laurea, c’è il rischio che non si riescano ad attivare contemporaneamente i tre anni di corso. Una questione in ogni caso di livello nazionale, che non potrà essere risolta solo all’interno della Facoltà.
Viola Sarnelli
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