Ad Architettura incontro con i candidati promosso dai ricercatori

I ricercatori si fanno promotori di un pubblico dibattito, ad Architettura, tra gli aspiranti alla successione del professor Benedetto Gravagnuolo. Si svolge mentre andiamo in stampa – il 5 o il 6 maggio – e sarà un ‘opportunità per tastare il polso dei candidati, a dieci giorni dall’appuntamento con le urne, fissato per il 15 maggio.
Sono 40 i rappresentanti dei ricercatori in Consiglio di Facoltà – il drappello si è molto arricchito grazie alla riforma dello statuto della Federico II che fissa la rappresentanza dei ricercatori al 33% di quella dei docenti – e potrebbero risultare determinanti nella disfida elettorale tra Roberta Amirante, Alessandro Baratta, Claudio Claudi, Rolando Scarano. Una competizione che difficilmente si risolverà al primo turno, quando si afferma chi conquista la maggioranza degli aventi diritto al voto, e nell’ambito della quale paiono al momento favoriti Claudi e Amirante.
Annamaria Puleo (Progettazione architettonica) ed Erminia Attaglianese (Tecnologia dell’architettura), tra i ricercatori più conosciuti, entrambi rappresentanti in seno al Consiglio di Facoltà, dunque votanti per il preside, riferiscono ad Ateneapoli speranze, preoccupazioni e desideri di questa particolare categoria docente, costituita da giovani e non più giovani i quali garantiscono tramite l’attività di supplenza molti dei corsi di Architettura.
“Al nuovo preside – dice Puleo- chiediamo innanzitutto di confermare due delle conquiste che abbiamo ottenuto durante la presidenza del professore Gravagnuolo. In particolare, vorremmo garanzie che sarà confermato il pagamento dei corsi tenuti per supplenza, a partire dal secondo. Auspichiamo inoltre che prosegua nel percorso di incremento della rappresentanza dei ricercatori in tutti gli organi della facoltà, a cominciare dalle commissioni didattiche”. Chi vincerà le elezioni – suggerisce ancora la ricercatrice – farà bene ad incentivare, nei limiti delle competenze che gli attribuisce l’incarico, la messa a bando dei concorsi per associato. “Ovviamente”, riflette, “i concorsi si bandiscono quando si liberano risorse nell’ambito delle aree disciplinari e su delibera del Consiglio di Facoltà. Il preside può però svolgere una funzione importante di indirizzo politico. Voglio dire che, se ci sono soldi disponibili, si tratta di scegliere come impiegarli, decidendo in particolare tra la messa a concorso di nuovi posti per ricercatore o per associato. Meglio la seconda ipotesi. Valorizzerebbe il lavoro di chi già presta la sua opera in Facoltà ed eviterebbe che Architettura della Federico II sia puntualmente relegata sul fondo delle classifiche nazionali. Un dato che dipende in larga parte dal fatto che molti, troppi corsi sono attribuiti ora per supplenza”.
Sul tema della collegialità e del coinvolgimento progressivo dei ricercatori negli organi decisionali insiste anche Attaglianese. Dice: “al nuovo preside i ricercatori chiedono soprattutto una maggiore presenza nell’ambito delle commissioni. Si tratta di proseguire il percorso già intrapreso dal professor Gravagnuolo e culminato, in uno degli ultimi Consigli di Facoltà, nell’introduzione di nostri rappresentanti in seno alle commissioni didattiche. Potrebbero essere eletti in concomitanza con le votazioni per il preside che subentrerà a Gravagnuolo”. Attaglianese si sbilancia anche in una previsione elettorale: “è una partita tra Claudi ed Amirante, con il primo, da quel che percepisco, leggermente favorito sulla seconda. Si andrà, suppongo, al ballottaggio”. Prosegue: “per quel che mi riguarda, sono certo i due candidati che meritano maggiore attenzione. Claudi ha avuto modo di evidenziare ottime doti di gestione in seno al Dipartimento, di cui è direttore, e in Senato accademico. Amirante sta svolgendo un lavoro molto importante e valido nell’ambito del Consiglio di Corso di Laurea in Architettura magistrale, del quale è presidente”.
Fabrizio Geremicca   
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