Architettura divisa vota il Preside

Ancora una volta, come sei anni fa, la Facoltà di Architettura si presenta divisa al voto del 15 maggio per l’elezione del Preside. Tra: progetto, identità, didattica, ruolo in città e nel panorama nazionale. Quattro i candidati e tutti di spessore, in un voto che di fatto diventa una sorta di primarie, che chiamerà al voto 164 aventi diritto: 116 professori ordinari ed associati; 40 ricercatori; 5 rappresentanti degli studenti e 3 del personale. 
I candidati
La prof.ssa Roberta Amirante, napoletana, 50 anni, è docente di Progettazione Architettonica e Urbana e  Presidente del Corso di Laurea in Architettura Magistrale. I temi di ricerca: le aree portuali, la costa, le aree industriali, le infrastrutture, i grandi complessi monumentali dismessi. Negli ultimi anni si è occupata anche di ricerca sulla didattica: è stata relatore in molti seminari organizzati in alcune Facoltà italiane.
63 anni a luglio, napoletano, il prof. Alessandro Baratta, professore ordinario dal 1980 di Scienza delle Costruzioni. E’ stato componente del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo e delegato alla Edilizia del Polo delle Scienze e delle Tecnologie. A seguito del sisma del 1980, ha partecipato attivamente alle iniziative della Facoltà, collaborando alla valutazione del danno sismico e della agibilità degli edifici nelle zone colpite dal sisma. E’ inoltre autore o coautore di oltre 220 pubblicazioni scientifiche. 
63 anni anche per il prof. Claudio Claudi, ordinario di Tecnologia dell’Architettura. E’ Direttore del Dipartimento di Progettazione Urbana, Presidente del Corso di Laurea in Architettura Tab. XXX, membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo. Ha sviluppato e svolge ricerche sulle ricadute innescate dall’impiego di materiali leggeri e innovativi nella progettazione; sull’innovazione tecnologica intesa come strategia e strumento per controllare e gestire l’attuale complessità del costruire; sui processi di assemblaggio a secco.
Ordinario di Progettazione Architettonica e Urbana, il prof. Rolando Scarano è rappresentante della Facoltà di Architettura nella Commissione Scientifica del Polo delle Scienze e delle Tecnologie. E’ stato, tra gli altri incarichi istituzionali, componente della Consulta Tecnica per le Aree Naturali Protette del Ministero dell’Ambiente. Ha pubblicato numerosi libri sulle tematiche della progettazione architettonica e sulle problematiche territoriali e ambientali.
Sui numeri scorsi abbiamo presentato i loro programmi. Che potremmo racchiudere in quattro spot: “priorità su didattica e cambiamento del clima in Facoltà” (Amirante); “dialogo, riassetto didattico e prestigio della Facoltà” (Baratta); “qualità, efficienza di gestione e fare sistema” (Claudi); “riadeguare il numero dei corsi e monitoraggio dei Corsi di Laurea” (Scarano).
Le previsioni della vigilia. A pochi giorni dal voto, finora, ancora non si sono tenuti incontri pubblici con i quattro candidati. Uno, con i ricercatori, ci sarà il 6 maggio; un altro, richiesto dai rappresentanti degli studenti, nei giorni successivi. Però, ogni candidato ha già contattato, uno ad uno, tutti gli elettori, docenti e ricercatori, e sondato gli studenti.
In una Facoltà dove “quasi tutti sono amici di tutti”, come sostiene più di un docente – ma dove le contrapposizioni e gli individualismi sono nel DNA – colpisce che non “si riesca mai a trovare una sintesi unitaria”, “con danno per la Facoltà che, a veti contrapposti, cammina disunita verso il futuro”, dice un docente che preferisce l’anonimato. Da registrare che c’è ancora chi si chiede come si schiera il prof. Uberto Siola, già Preside per 17 anni, e quanto peserà la sua sfera d’influenza. Per numero di votanti, 40, avranno stavolta un peso particolare anche i ricercatori (si veda l’articolo a pag. 6). Intanto si registra un primato, quello di due docenti candidati, espressione dello stesso Dipartimento, Progettazione Urbana. E fra i pronostici sono proprio questi due candidati, i professori Claudi e Amirante, ad essere considerati in vantaggio: il primo per la vasta esperienza negli organi di governo della Facoltà e dell’ateneo, sempre con ampi suffragi, ed in qualche modo garante di tutte le espressioni della Facoltà; la seconda per l’eccellente lavoro nella Consulta sulla Didattica della Facoltà e per una candidatura partita con largo anticipo, che ha prodotto la presa di impegno di alcuni docenti, oltre la stima, soprattutto dei docenti giovani, per la docente e il lavoro svolto finora. (P.I.)
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