Arte e Letteratura, il Suor Orsola Benincasa premia tre giovani talenti

“Dopo Mezzanotte: la metamorfosi nella fiaba e nel reale”, il titolo della seconda edizione della mostra-concorso d’arte organizzata dagli studenti della Facoltà di Lettere del Suor Orsola Benincasa. Talenti emergenti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con il mondo delle tenebre, con i misteri avvolti nell’oscurità, attraverso qualsiasi forma d’arte. Dipinti, sculture, foto, hanno catturato l’attenzione dei visitatori della mostra allestita con 41 opere selezionate su 150 nella sede storica dell’Ateneo. Due i vincitori ex-aequo che si sono divisi il premio di 800 euro: Vincenzo Ferrara, 28 anni, laureato in Scienze della Comunicazione, e Maria Giovanna Ambrosoni, laureata all’Accademia di Belle Arti. Ciò che colpisce delle due opere, molto diverse tra loro, è la forza espressiva che viene trasmessa. “La mia foto s’intitola ‘Cariddi’ – spiega Ferrara – e si ispira proprio alla mitologia greca. E’ una nave antropomorfa che mi ha colpito perché ha sembianze umane”. In effetti la nave ha la forma di un volto scuro, con gli oblò che sembrano due occhi profondi e penetranti. “E’ assolutamente autentica e per niente artefatta – continua l’autore – l’ho scattata in Sicilia qualche tempo fa. Per me questo riconoscimento è molto importante, mi ha indicato la strada da seguire. Dopo aver frequentato per quattro anni la Facoltà di Ingegneria ho capito che quella non era la scelta giusta. Così mi sono appassionato alla fotografia ed eccomi qui. Sapere che le mie foto piacciono è una vera soddisfazione. Se questo sarà il mio futuro? Ancora non lo so, non vorrei che la mia passione diventasse vincolante per il lavoro. Vedremo…”. L’altra opera è il dipinto ‘Stati dell’Anima’ in cui vari colori si mescolano dando una sensazione surreale, un vortice freddo da cui è difficile staccarsi “Questo quadro deriva dalle esperienze del mio percorso di studi – racconta Ambrosini– dalla pittura figurativa in poi. Ho viaggiato attraverso i grandi maestri dell’arte per arrivare a quello che sono e che voglio. E’ sempre emozionante vincere un concorso, ti fa capire che sei sulla buona strada, ma non amo molto parlare di me, preferisco che siano le mie opere a farlo”. 
I premi sono stati consegnati, il 17 aprile, nel corso di una cerimonia dal Rettore Francesco De Sanctis. “L’iniziativa rispetto all’anno scorso è cresciuta molto. Non solo ha avuto più risonanza all’esterno, ma le opere che ci sono pervenute sono tutte di una bellezza inspiegabile. Purtroppo abbiamo dovuto operare una selezione ma a tutte andava un riconoscimento. Vedere tanti artisti nella nostra Facoltà può solo essere un incentivo per migliorarci”, ha detto il Rettore. Ha lanciato una proposta particolarmente interessante l’Assessore regionale all’Università Nicola Mazzocca: “queste opere sono molto belle e meritano un riconoscimento in più. Mi piacerebbe poterle esporre nella Videoteca regionale (presso il neo nato PICO, n.d.r.)   a Fuorigrotta. Un’opportunità ai nuovi talenti di essere riconosciuti. La Videoteca, inoltre, è patrimonio di tutti ed è un luogo in cui i giovani possono accedere senza troppe difficoltà. E’ giusto premiare chi ha talento e buona volontà”. 
Durante la cerimonia inaugurale della mostra è stato premiato anche il vincitore della “Prima Edizione Premio Letterario” organizzata dal “Collettivo S.O.B. Gli amici di Giunta Pisano”. La Commissione esaminatrice ha ricevuto quasi 200 testi tra poesie, racconti, testi di canzoni. L’ha spuntata Marco Perillo, 25 anni, laureato in Lingue e Letterature Straniere con un Master di scrittura a Torino nella scuola di Alessandro Baricco. “La mia opera si divide in tre racconti – dice il neo-scrittore – che hanno come idea principale Napoli. Storie ambientate in quartieri diversi che hanno come sfondi personaggi particolari. Ho voluto raccontare di Napoli, una città dove gli opposti convivono, dove la gioia si mescola al dolore, dove la realtà a volte supera di gran lunga la fantasia. Ora frequento la Scuola di giornalismo del Suor Orsola ed anche se questo è il primo premio che ricevo, non voglio fermarmi. Mi piacerebbe pubblicare i racconti in una raccolta più ampia, ho notato che il mio stile piace, si riconduce a quello di grandi scrittori napoletani e quindi voglio andare avanti così raccontando di Napoli e delle sue molteplici realtà”. 
Giudizi più che positivi anche da parte dell’Assessore comunale alla Cultura e Sviluppo Nicola Oddati. “All’interno della mostra vi sono opere di straordinaria efficacia espressiva. Dietro ad ogni espressione c’è un vissuto, una ricerca, un talento personale che si affaccia nel campo della storia dell’arte contemporanea. L’anno prossimo si potrebbero utilizzare gli spazi espositivi della città, per poter avere un confronto diretto con il singolo fruitore d’arte. Anche per quanto concerne la scrittura, vi sono numerosi artisti  che si affacciano al panorama letterario napoletano. Bisogna dare quello stimolo in più per mettersi in discussione e produrre al meglio”. 
Il commento conclusivo del Preside della Facoltà di Lettere Piero Craveri: “la giornata di oggi mi ha trasmesso una sorta di speranza. Vedere una Facoltà come la nostra, che è un piccolo microcosmo, produrre tanti talenti mi ha fatto capire che c’è speranza per il futuro. Tanta vitalità è un buon segno per Napoli. Vuol dire che il tessuto sociale c’è, vive e produce. La forza espressiva dell’arte deve mettersi a servizio della nostra città, questa è la speranza che ripongo in tutti gli artisti emergenti”.
Susy Lubrano
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