Blog, forum e mostre itineranti

Situazione ancora interlocutoria tra i rappresentanti di Scienze ad un anno dalle elezioni. “Non ci conosciamo ancora tutti. All’ultimo Consiglio di Facoltà ero solo. Non abbiamo nemmeno ancora eletto il presidente del Consiglio degli Studenti di Facoltà e ogni volta che l’ateneo ha delle comunicazioni da inoltrare, non sa mai a chi fare riferimento. Per ora, insieme al Preside, alcuni di noi stanno lavorando alla realizzazione di un blog di Facoltà” dice Antonio Caso, studente di Informatica, rappresentante della Sinistra. “Una ventina di giorni fa abbiamo avuto un Consiglio d’Ateneo davvero interessante. Ha partecipato un gruppo di ragazzi non vedenti che ci hanno fatto capire le loro esigenze e mostrato il modo in cui comunicano attraverso apparecchiature che pochi sanno usare. Molti di loro vorrebbero seguire studi scientifici ma le difficoltà sono forti perchè si studiano moltissimi grafici” racconta Pietro Di Matteo, membro di Confederazione e iscritto a Scienze Biologiche. Irene Stanislao, studentessa dell’associazione Biologi Domani, ha partecipato ai lavori della Commissione che ha selezionato il romanzo, nell’ambito dell’iniziativa, ‘One book, one comunity’, svolta in collaborazione con il quotidiano Il Mattino. Il libro di quest’anno è Novella dell’avventuriero di Arthur Schinzler. “Stiamo, inoltre, lavorando ad un forum dell’associazione (www.biologidomani.it) tramite il quale scambiarsi materiale di studio”. Tra le altre iniziative in cantiere, un viaggio all’acquario di Genova per gli studenti della Facoltà ed una settimana della cultura scientifica dedicata ai vulcani e alla natura africana, dal momento che, alcuni studiosi di Scienze hanno svolto delle ricerche in Africa. D’altro genere il progetto che sta coltivando l’associazione Ateneo Studenti. Ne parla Marco Natale, iscritto a Matematica, rappresentante di Facoltà. “Una mostra itinerante sulla storia dell’università, dal Medioevo ad oggi, attraverso un veloce percorso storico, per ritrovare le ragioni dell’Universitas, dell’universalità del sapere ed esplorare il rapporto con le materie e i docenti”. Una volta nel Medioevo, le università erano pochissime e non era raro che i giovani facessero viaggi lunghissimi, dalle Fiandre, o da altri paesi del Nord Europa, per andare a studiare magari a Bologna, perché lì c’era l’università. “Facevano dei viaggi lunghissimi, pericolosissimi. Rischiavano la vita per studiare, perchè avevano desiderio di conoscenza. È un argomento interessantissimo, soprattutto pensando che la Federico II è la prima università voluta dallo Stato e non dalla Chiesa”. La mostra, che dovrebbe svolgersi tra la fine di aprile e gli inizi di maggio, durerà quattro giorni e si sposterà tra le sedi di Monte Sant’Angelo, Ingegneria, Medicina e Centro Storico. Al termine, un incontro, al quale potrebbe partecipare il prof. Paolo Nanni, docente di Storia presso la Facoltà di Agraria di Firenze.
Simona Pasquale 
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