Diritto Internazionale, esame ad alto rischio per gli studenti di Scienze Politiche

“E’ una Facoltà bellissima però le difficoltà sono tante”, girando fra i corridoi della struttura di via Rodinò, sede della Facoltà di Scienze Politiche, si sente  ripetere sempre la stessa frase dagli studenti. Gli studi appassionano ma le aule sono poche, c’è scarsa organizzazione sugli orari e i docenti non sempre disponibili. L’esame più difficile, a detta di tutti, è sempre lo stesso: Diritto Internazionale con la prof.ssa Talitha Vassalli  Di Dachenhausen. “C’è anche chi l’ha dovuto ripetere dieci volte – sostiene Nicola di Somma Vesuviana, iscritto al terzo anno di Scienze Politiche – Per quanto ne so, tanti ragazzi partecipano al progetto Erasmus anche per poter sostenere quest’esame fuori, con un altro docente”. L’esame è fondamentale, da dodici crediti, ma non sembra essere la mole di studio a spaventare gli studenti. “L’esame è sicuramente molto impegnativo, insomma è il classico ‘mattone’, – spiega anche Livia, iscritta al secondo anno – ma studiando e seguendo assiduamente le lezioni si potrebbe superare senza difficoltà. Il problema è che la docente non solo è molto esigente, ma tende a scoraggiare”. Dello stesso parere Ida che, iscritta al terzo anno, ancora non ha sostenuto l’esame: “ho comprato il libro, l’ho aperto e poi l’ho richiuso. La materia è interessante però l’approccio è sbagliato perché la professoressa non incoraggia per niente”. C’è chi sostiene che è inutile sperare di superarlo al primo tentativo, come Roberto e Gianluca, terzo anno, “la professoressa ripete spesso che non si può pensare di superare l’esame se non lo si affronta almeno due o tre volte. Bisogna mettere in conto una bocciatura: noi l’abbiamo provato già una volta, speriamo che la prossima vada meglio”. “Anche altri esami sono difficili e complessi, ad esempio Diritto Pubblico Americano, – dice Reimundo, terzo anno di Scienze Politiche – però la docente ti invoglia”. Scienza Politica, Economia Politica, Diritto Costituzionale, le altre discipline che danno filo da torcere agli studenti. “Tutti gli esami sono difficili se non si affrontano nel modo giusto – afferma Iris, terzo anno di Scienze Politiche – Economia Politica ha un programma molto ampio, ma anche Scienza Politica non è da meno: per superarlo ho dovuto studiare per un mese a casa e seguire sempre il corso. Ma alla fine si può fare!”. “Gli esami da dodici crediti sono, naturalmente, quelli più difficili – raccontano Chiara e Valentina, secondo anno di Scienze Politiche – Poi da noi non ci sono esami da quattro o sei crediti  più tranquilli. Lo studio in questa Facoltà è molto stimolante e coinvolgente, però ci sono anche alcuni problemi organizzativi”. Non sempre è facile, riuscire a seguire per chi, ad esempio, viene da fuori Napoli, come Pasquale, iscritto al secondo anno: “sono di Caserta e ho molti problemi a seguire tutti i corsi perché i ritmi sono estenuanti. Le lezioni iniziano verso le 9.00 del mattino e finiscono verso le 16.00. Arrivo a casa dopo le 18.00 e non riesco più a studiare perché sono stanco. Potrei studiare a casa, però ci sono esami come Statistica per il quale seguire il corso è indispensabile”. Anche Iris si trova a dover scegliere, le sue motivazioni, però, sono diverse. Infatti, per i ragazzi del terzo anno sembra esserci un po’ di disorganizzazione sugli orari: “si sovrappongono gli orari delle lezioni – spiega – e così ho dovuto scegliere ed eliminare francese. Non potrò seguire questo corso e, quindi, per questo semestre non potrò dare neanche l’esame, impossibile da sostenere senza aver frequentato”. Lamentele sullo stesso fronte anche da Simona e Isa, iscritte al primo anno e che, dopo un semestre iniziale liscio come l’olio, iniziano a scontrarsi con i primi problemi. “L’organizzazione del secondo semestre è pessima – denunciano – Ad esempio, ci è  capitato dopo tre giorni dall’inizio dei corsi che una lezione venisse spostata senza preavviso: siamo venute qui per seguire alle 11.00 e ci hanno detto che il corso sarebbe iniziato alle 13.00. Stessa storia per gli esami – continuano – Quando c’è un rinvio, spesso, non compare l’avviso neanche sul sito. In ogni caso – concludono fiduciose – bisogna ammettere che con la maggior parte dei docenti si riesce ad avere un buon rapporto, anche perché la Facoltà è piccola e siamo tutti raggruppati in un’unica sede, per cui l’ambiente è molto familiare”. Per Stefania e Giannantonio di Caivano, al primo anno di Scienze Politiche, “l’approccio è stato buono e gli orari del primo semestre ben organizzati. Il secondo semestre, invece, è iniziato male, soprattutto per il corso di francese”. Poi ci si mettono anche gli intoppi burocratici che per Ida hanno significato rinunciare a due esami scelti: “avevo inserito Diritto Pubblico Americano nel mio piano di studio, ma da questo semestre il corso non partirà perché l’esame è stato soppresso. Storia inversa, invece, per Spagnolo che, in quanto iscritta nel 2005/06, non posso sostenere, anche se il corso adesso è stato riattivato”. Alla fine c’è anche chi si arrende e pensa di continuare con la Specialistica in un altro ateneo come Reimundo che “pensa di trasferirsi a Roma” e Pasquale di Caserta che il prossimo anno pensa di iscriversi alla Jean Monnet della Seconda Università. 
Valentina Orellana
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