Erasmus a Barcellona, ora a Parigi per il doppio titolo

“La scelta universitaria l’ho fatta per esclusione. Cercavo un percorso che offrisse degli sbocchi professionali, ma non volevo studiare materie troppo dure dal punto di vista scientifico. Mi restavano Economia e Statistica. La prima non mi piaceva molto, anzi sono anticapitalista e mi dicevano che la Statistica stava andando forte. Ho scelto questo Corso, mi è piaciuto molto ed ora continuo questa esperienza” racconta Giancarlo Musto. Ventidue anni, originario di Valle di Maddaloni, in provincia di Caserta, Erasmus a Barcellona, si è laureato in Statistica a gennaio con 110 e lode. Lo incontriamo mentre sta per partire ancora. Meta la Francia dove conseguirà all’Università Lione II, nell’ambito di un progetto di internazionalizzazione, il doppio titolo di Laurea Specialistica italiana in Statistica per l’Economia e il Master francese in Microeconomia. L’occasione gli si è presentata all’esame con la prof.ssa Jacqueline Morgan che si occupava della selezione. “Ho sostenuto l’esame con lei che ha valutato la mia carriera e deciso di farmi presentare la domanda per la borsa di studio, messa a disposizione da un ente francese”. La tesi di laurea Giancarlo l’ha sviluppata in Teoria dei Giochi, con particolare attenzione a quelli in cui le informazioni di cui dispongono i giocatori sono incomplete. “Ho proposto un modello di segnalazione per spiegare come la teoria possa essere utilizzata affinché l’istruzione sulle qualità di un lavoratore diventi un segnale per le imprese, che così possono capirne la capacità produttiva e stabilire la paga”. Nonostante l’argomento della tesi, Giancarlo non vorrebbe lavorare in un’impresa: “ho scelto questi studi per trovare lavoro, ma sono contrario al capitalismo e non mi piacerebbe esserne uno strumento. Lavorare all’università sarebbe l’ideale, farei ricerche, conoscerei sempre più cose. Un’impresa invece può limitare la conoscenza ed uno statistico non fa sempre un lavoro adatto alle sue capacità. A Barcellona ho lavorato in un’azienda dove credevano che uno statistico dovesse gestire milioni di dati per dare un risultato”. Una sua ambizione sarebbe quella di vivere all’estero: “Napoli è la città più bella del mondo, ma non mi piace viverci. Non voglio però trasferirmi al Nord perché ho dei preconcetti. Qualcuno mi ha consigliato di scappare dall’Italia. A Barcellona mi sono trovato subito bene, verificherò com’è la Francia”. È comunque contento della sua esperienza universitaria. “La bellezza della Statistica è che trovi applicazioni nella realtà e poi mi viene quasi naturale studiarla. Sono molto soddisfatto, veniamo sicuramente seguiti bene ed abbiamo un rapporto diverso con i professori. Consiglierei a tutti di iscriversi a Statistica”. Giancarlo non consce perfettamente il francese, ma la cosa non sembra preoccuparlo più di tanto. “Lo capisco, perché l’ho studiato da bambino e me la cavicchio a parlare. Non credo di avere particolari problemi perchè sono portato per le lingue. Quando sono arrivato a Barcellona, non conoscevo né lo spagnolo né il catalano, ma dopo due settimane me la cavavo già bene”. Le aspettative per questa nuova esperienza ci sono, ma senza nessuna ansia apparente. “Il doppio titolo è una grande opportunità per il futuro, ma per il momento mi affascina l’idea di conoscere persone nuove ed imparare il francese. Ho già molti amici all’estero. Non ho raccolto informazioni sul posto, aspetto di arrivare per rendermi conto della situazione, ma mi sono messo in contatto con i ragazzi che frequenteranno con me, perché cercavo un alloggio per i primi giorni”. Tra le passioni di un ragazzo di vent’anni – libri, film, e l’immancabile partita settimanale a calcetto – ce n’è una speciale: “imparare lingue strane, insolite. Viaggio molto, imparo qualche parola nella lingua del posto e mi viene la curiosità di approfondire. Ci provo ma poi non l’imparo mai”. Nel novero serbo-croato, bulgaro, giapponese e cinese “abbandonato, però, già all’alfabeto”.
Simona Pasquale
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