Esami integrativi per la Sicsi, meno esborsi per gli studenti

E’ stata la proposta di modifica riguardante gli esami integrativi per accedere alla Sicsi la questione centrale dell’ultimo Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia, tenutosi lo scorso 6 dicembre.
Oltre, infatti, a comunicazioni di servizio e approvazione di modifiche didattiche – dall’attivazione per l’anno 2006-7 del corso di perfezionamento in Pedagogia delle emozioni, ovvero “Musica e drammatizzazione nella didattica delle discipline” e del Master di I livello in “Prevenzione psicomotoria della prima infanzia”, al bando per contratti, supplenze e laboratori sempre per la Sicsi, dal rinnovamento dell’accordo dell’Ateneo con l’Università di Valencia all’approvazione della quota degli studenti extracomunitari e cinesi ammessi in ogni corso di laurea, all’emissione infine di bandi per l’insegnamento in varie discipline, dalla linguistica romanza alla storia romana, alla lingua inglese e tedesca – il Consiglio ha fatto propria la richiesta riguardante gli esami della Sicsi su cui da tempo insistevano i rappresentanti degli studenti.
E’ stata, infatti, votata all’unanimità la proposta di accorpare il pagamento degli esami integrativi che gli studenti devono sostenere per accedere alla Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento a seconda dell’ambito disciplinare a cui gli esami appartengono, riducendo così le spese a carico degli studenti e semplificando l’iter burocratico.  In questo modo per il vecchio e nuovo ordinamento basterà versare una sola quota per sostenere tre esami dello stesso ambito disciplinare, mentre questi stessi settori scientifico-disciplinari verranno riconosciuti nelle “attività a scelta dello studente” previste dal piano di studi (area D). 
 “E’ da diversi mesi che stiamo lavorando a questa modifica- spiega Evelina Leone, rappresentante degli studenti che con i suoi colleghi , Giancarlo Marino e Vincenzo Nocera, si è occupata della questione- che riguarda gli studenti di tutto l’ateneo. In particolare per gli studenti del vecchio ordinamento i quali per ogni esame integrativo necessario ad accedere alla Sicsi, si trovano a doverne sostenere tre, poiché agli esami del vecchio ordinamento è riconosciuto un valore di 12 crediti che corrisponde quindi a tre esami del nuovo. Il che si traduce anche in un carico economico pesante, poiché per ogni esame integrativo da sostenere c’è da pagare una tassa complessiva di più di 60 euro: per sostenere i tre esami si superano i 180 euro”. Ma il problema si pone anche per il nuovo ordinamento poiché i piani di studio della maggior parte dei corsi di laurea della facoltà permettono un margine di scelta di esami opzionali bassissimo, per cui anche gli studenti del post-riforma si trovano a dover inserire poi degli esami aggiuntivi oltre a quelli obbligatori per acquisire i crediti necessari. La proposta votata cerca quindi di ridurre questi problemi prevedendo da una parte la possibilità per tutti gli studenti di poter pagare una sola quota per settore scientifico-disciplinare e non più per esame, e dall’altra per gli studenti del nuovo ordinamento che risultano ancora iscritti la possibilità di fare rientrare gli esami integrativi nell’area del piano di studi riservata alle attività opzionali, senza dover pagare tasse aggiuntive tranne la marca da bollo per la richiesta al Rettore.
Non resta per ora che aspettare l’approvazione della proposta da parte del Rettore e del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo, augurandosi che venga accolta in tempo utile per la prossima sessione di esami.
(V.S.)
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