Finanza: i laureati “trovano tutti una soddisfacente collocazione professionale”

È uno dei meno affollati della Facoltà ed ha un’anima fortemente specialistica. È il Corso di Laurea di secondo livello in Finanza. Banche, società di consulenza, sono alcuni degli sbocchi naturali di questo Corso, che, dall’attivazione nel 2004, ha già visto laurearsi 14 dei trenta iscritti dei primi due anni, mentre altri sette sono in procinto di laurearsi. “Tutti hanno trovato una soddisfacente collocazione professionale, a volte anche prima della laurea. Alcuni lavorano addirittura nell’ambito della finanza internazionale” afferma soddisfatto il prof. Lucio Fiore, Presidente del Corso di Laurea. Tra i laureati, infatti, ci sono trader che lavorano a Milano e Londra. Visto il settore, inevitabilmente, quasi tutti si trasferiscono. “Dico sempre che la persona che è andata peggio, lavora alla sede napoletana della Deutsche Bank” aggiunge il docente. “Tutti si sono laureati con un voto non inferiore a 110 ed anche se hanno trovato lavoro prima della laurea, nella maggior parte dei casi sono riusciti a concludere gli studi con risultati eccellenti”. “Anche i riscontri per quanto riguarda la laurea triennale, sono abbastanza soddisfacenti, circa il 10% dei laureati ha trovato lavoro in ambito bancario” aggiunge la prof.ssa Rosita Cocozza. Punti di forza, uno spiccato orientamento quantitativo ed  una certa rigidezza del percorso. “È una materia che aderisce alla realtà. Le conoscenze quantitative e tecniche permettono di calare in un contesto operativo, la modellistica teorica” sottolinea ancora la docente. L’esiguo numero di iscritti è un altro fattore che si potrebbe definire di qualità, ma è visto con occhi diversi. “In un’aula con poche persone c’è più dialogo” (Fiore). “Credo che una maggiore numerosità sia uno stimolo” Cocozza. Per questi studi, la conoscenza dell’inglese è un prerequisito, prima di tutto perchè l’ambito lo richiede, e poi perchè capita di studiare da testi in lingua, di svolgere esercizi in inglese. Molto spinto, infine, anche l’uso di programmi specifici. I tirocini rappresentano un aspetto importante nella formazione. 
Entusiasti studenti e laureati.“Ho scelto Finanza perchè dava indicazioni più chiare di altri sugli sbocchi professionali. È un titolo di studi che ti da una grande libertà, puoi lavorare in banca o in imprese che forniscono capitali di rischio, come quella presso la quale svolgerò il tirocinio. In futuro mi piacerebbe andare all’estero per un po’, ma un lavoro qui sarebbe l’ideale”, dice Carmine Carrelli, studente della Specialistica. “Ho conseguito un Master mentre studiavo ed ho iniziato a lavorare prima di laurearmi”, racconta  Francesco La Macchia 24 anni, 110 e lode, assunto con un contratto a tempo determinato, per ora, in una azienda napoletana. E’ soddisfatto del suo lavoro: “viaggio molto e questo rientrava nei miei obiettivi. E poi da una certa gratificazione doversi assumere delle responsabilità e fare lavori di concetto”. Del Corso di Laurea, dice “alcune docenze sono delle eccellenze”. ”In Italia credo che, dopo la Bocconi, ci sia questo Corso. Ti offre davvero molti strumenti utili per il lavoro. La nostra formazione è più teorica, ma più profonda. Dietro c’è molta matematica, molto pensiero” spiega Angela Gallo, 25 anni, secondo anno di dottorato, attualmente ad Amsterdam per conseguire un Master. “Questa è la seconda piazza finanziaria d’Europa, dopo Londra e sto acquisendo un’esperienza interessante”, racconta. Uno degli aspetti più attraenti è che la ricerca non è quasi mai finalizzata a se stessa. “C’è sempre un continuo scambio con il mondo del lavoro. Qui è normale che le banche affidino agli studenti dei problemi da risolvere. Questo forse ti spaventa un po’, però ti responsabilizza anche”. Angela si sta occupando di fondi pensioni, una materia introdotta di recente in Italia, ma che nei Paesi Bassi esiste da alcuni decenni. 
Simona Pasquale
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