Fluidodinamica opzionale: tensioni in Consiglio

Per il secondo anno di seguito, Ingegneria è nella graduatoria delle cento migliori Facoltà del mondo stilata dall’Istituto Cinese per l’Istruzione Superiore, riconfermandosi nel novero di quelle comprese tra la 75esima e la 100esima posizione. La notizia è la prima comunicazione del Consiglio di Facoltà del 7 marzo. Positivo anche il bilancio della manifestazione Porte Aperte. Duemila studenti, circa il doppio rispetto allo scorso anno, hanno visitato la Facoltà e la giornata dedicata all’Alfa Romeo ha avuto un tale successo, che ne verranno pubblicati gli atti. Come già deciso da altre Facoltà, viene prorogato di un anno l’incarico di delegato presso l’Ufficio Orientamento del prof. Luigi Verolino. Dulcis in fundo delle comunicazioni, il 18 febbraio la Facoltà ha sottoscritto un accordo quadro con la Fraunhofer Gesellschaft, una prestigiosa organizzazione tedesca con sedi in diversi paesi europei e sedi di rappresentanza anche negli Stati Uniti ed in Asia.  
Sono cominciati questa settimana i corsi di recupero per gli studenti del vecchio ordinamento rimasti senza lezioni da seguire e senza materiale, per i quali i rappresentanti degli studenti, molti dei quali membri di Confederazione degli Studenti, si sono impegnati e spesi molto. Il Consiglio ha approvato gli affidamenti. I docenti incaricati sono: Luciano De Menna (Elettrotecnica), Boris Igor Palella (Fisica Tecnica), Renato Esposito (Costruzione di Macchine), Marino Simeone (Impianti dell’Industria di Processo) e Luciano Nunziante (Scienza delle Costruzioni). “Non si tratta di corsi facilitati. Rappresentano un intervento per venire incontro a delle precise esigenze e raggiungere un obiettivo. Avendo spento i corsi vecchi, solo chi era perfettamente in regola non ha avuto difficoltà per superare esami che sono più complessi, trasversali, o di progetto”. L’impegno, per ciascuna materia, sarà di sei ore per dodici settimane dice il Preside Edoardo Cosenza, che ha ancora da rivolgere ai colleghi una proposta ed una richiesta. La prima: destinare pochi crediti, magari della laurea magistrale, alla partecipazione degli incontri con le aziende che la Facoltà organizza, quasi sempre in orario di lezione; una scelta che incentiverebbe gli studenti a seguire gli appuntamenti.  La seconda riguarda una questione organizzativa: “vorrei pregare quelli tra voi che insegnano materie degli ultimi anni, di fare attenzione alle sedute di laurea, quando organizzate i calendari d’esame. Capita spesso che la segreteria segnali l’incompatibilità e che, per un giorno o due, gli studenti non possano laurearsi entro marzo”.  
Ultimo e decisivo argomento di discussione i regolamenti didattici, che la Facoltà approva, senza particolari emozioni, fatta eccezione per le vibranti proteste del prof. Giovanni Carlomagno, docente di Fluidodinamica, che dall’alto del palco dell’Aula Magna, incalza i colleghi e non ci va leggero. “MIT, Stanford, Berkley, Oxford, Cambridge, Yale, Monaco, Bonn, Losanna, La Sapienza, perfino Aversa prevedono dei crediti obbligatori di Fluidodinamica, nel Corso di Ingegneria Meccanica. Qui, invece il raggruppamento della Fluidodinamica è tra le materie a scelta ma i 18 crediti previsti in totale per le materie a scelta, possono essere spesi integralmente per il tirocinio. Questo è un ottimo sistema per avere manovalanza di laboratorio a basso costo, per svolgere un lavoro che non potrà essere adoperato nemmeno per la tesi, per la quale sono previsti solo tre crediti. Risentimenti personali si fanno pagare agli studenti che devono confrontarsi a livello internazionale. Quando è stato presentato il corso per la prima volta, con la decisione di annullare il mio insegnamento, prima obbligatorio, io che sono stato presidente del Corso di Laurea, non sono stato nemmeno invitato”. Il Preside cerca di mediare, difendendo le scelte del Corso di Laurea: “le motivazioni hanno una loro logica ed io ho molto apprezzato il lavoro svolto dai colleghi”. “Negli Stati Uniti i raggruppamenti di Fluidodinamica hanno un’impostazione diversa dalla nostra e il professore ha partecipato a delle  riunioni. Anche in passato sono spariti dei corsi di Fluidodinamica, ma dobbiamo stare attenti, e questo è anche il senso della legge, a non farci travolgere dalla mancanza di mezzi. Dove ci sono delle intersezioni, dobbiamo pensare che si possono avere già acquisito conoscenze sufficienti, da permettere delle compensazioni”, aggiunge il prof. Carlo Meola, anche lui docente di Fluidodinamica. È il presidente del Corso di Laurea, Adolfo Senatore, a replicare: “ho diretto una Commissione in cui non credo ci siano stati risentimenti e il Corso di Laurea ha redatto un documento in cui c’è un impegno preciso per la fluidodinamica. Il prof. Carlomagno l’ha letto e ne abbiamo anche concordato i contenuti”.
Simona Pasquale
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