Fondi alle associazioni studentesche al Federico II, la protesta dell’Udu

E’ partita da Solunina, per continuare con Politologi e l’Udu la protesta contro la distribuzione dei finanziamenti alle associazioni studentesche della Federico II, giudicata di stampo clientelare e incoerente con le finalità culturali delle stesse associazioni. 
“Ci sono due questioni alla base della nostra protesta –spiega Valentina Maisto dell’UDU, organizzazione che il 13 maggio ha organizzato un presidio di protesta all’Università Centrale- La prima è la questione morale: come può l’Università finanziare progetti come il Calendario delle Studentesse o la Reginetta dell’Ateneo che non hanno niente di culturale? Poi c’è la questione politica: la spartizione dei fondi avviene in maniera evidentemente legata a logiche di potere, visto che le associazioni che hanno ricevuto i maggiori finanziamenti sono anche quelle che hanno un maggior numero di consiglieri”. L’UdU, così, ha diffuso “l’”albero delle spartizione” dei fondi messi a disposizione dell’Ateneo” (visionabile sul sito www.universostudenti.it), mettendo in risalto la proporzione tra fondi assegnati e rapporti di forza all’interno del Consiglio d’amministrazione. “Il dossier mostra come le tante associazioni che hanno partecipato al bando siano in realtà satelliti delle associazioni che esprimono consiglieri d’ateneo: Confederazione degli Studenti, Sinistra Universitaria e Liste di Destra”. I dati: Confederazione degli Studenti e le associazioni ad essa collegate hanno ricevuto 139.188 euro (20.416 euro sono andate a Confederazione, 20.117 euro a Vamos, 15.777 euro ad Assi Ingegneria o, ancora, 15.555 all’Associazione Campana Giovani Chirurghi e così via); alla Sinistra sono stati approvati progetti per un finanziamento totale di 36.643 euro (Vet In Progress ha ricevuto il fondo più consistente -7.344 euro-, seguita da Leadav con 5.101 euro, dall’Associazione Italiana Studenti di Farmacia con 3.643 euro); alla Destra sono andati, invece, 35.301 euro ( dai 28.211 per Stige ai 1.260 per Universitas Scholarum). “Le differenze sono evidenti.- sottolinea ancora Maisto- La cosa che più fa riflettere, inoltre, è che la Commissione per l’assegnazione dei fondi è formata da docenti, studenti e personale non docente: gli studenti, scelti fra i consiglieri sono quasi tutti di Confederazione e, naturalmente, portano l’acqua al loro mulino. Ma i docenti? E’ possibile che questi non si siano posti il problema della validità culturale dei progetti presentati? E’ chiaro che ci sono logiche clientelari occulte dietro queste assegnazioni”.
I ragazzi dell’UDU, che già hanno sottoposto la questione al Rettore nei primi giorni di maggio,  sono stati di nuovo ricevuti da Trombetti il 13 maggio in seguito al sit-in. “Ci hanno accusato di essere solo demolitivi per questo adesso noi abbiamo presentato delle proposte ben precise al Rettore, che ci ha assicurato le avrebbe prese in considerazione” conferma Maisto. Convenzioni  con alcuni locali per coffee break, colazioni e fitto sale; attribuire un punteggio maggiore a quelle associazioni che preferiscono la sala convegni d’Ateneo, le aule e le strutture universitarie, piuttosto che i locali privati; istituzione di una tipografia unica d’Ateneo per avere un riferimento unico per i costi di stampa materiale e locandine; elenco di tutti i fornitori accreditati presso l’Ateneo ai quali rivolgersi per la realizzazione delle iniziative in modo da garantire il miglior utilizzo delle risorse ed evitare sprechi: queste sono le proposte avanzate dall’UDU relativamente al regolamento che disciplina l’attribuzione dei finanziamenti. Un’altra richiesta  “la pubblicazione di una graduatoria provvisoria, nell’attesa di quella definitiva, che preveda una fase di verifica inerente legittimità, assegnazione delle premialità e coerenza, consentendo termini minimi previsti ed eventuali azioni di ricorso, per garantire trasparenza nella gestione dei fondi; che venga pubblicata una sintesi dei singoli progetti e che questa venga pubblicata sul sito www.x.unina.it”. 
Nell’immediato, i ragazzi dell’UDU hanno deciso di rifiutare i 1.000 euro destinati al loro progetto sul Welfare. Porteranno avanti l’iniziativa solo con le loro forze. “La nostra idea è quella di confrontare i vari modelli welfare europei con quello italiano nell’arco di tre seminari durante i quali interverranno intellettuali di diversa dottrina per affrontare la questione sotto tutti i punti di vista. Per organizzare queste giornate, previste per fine maggio, abbiamo dovuto fare un grande sforzo, anche dal punto di vista economico”.
Valentina Orellana
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