Il Libro Bianco degli studenti

Interessante iniziativa intrapresa dagli studenti di Architettura: un Libro Bianco da consegnare al nuovo Preside della Facoltà.  Le proposte contenute nel documento, sono state raccolte su post-it e foglietti durante una giornata di sensibilizzazione organizzata dai rappresentanti. “Il fine di questa iniziativa – si legge – è quello di raccogliere i pensieri degli studenti in forma sparsa e di ‘regalarli’ ai candidati alla presidenza in modo che queste idee possano assumere un vero e proprio ruolo di canovaccio per l’azione programmatica degli stessi candidati”.
Il risultato è una serie di richieste, consigli, desideri, insoddisfazioni, speranze e delusioni che gli studenti comunicano al Preside che sarà eletto, nella speranza che la loro voce sia ascoltata.
Tra i messaggi più frivoli – come ‘meno esami più lauree’ -, emergono anche tante problematiche legate alle strutture, alla didattica, ma anche ad una mentalità accademica antiquata ed elitaria. 
Al primo posto tra le richieste dei ragazzi si posizionano sicuramente le panchine nel cortile di via Forno Vecchio. Si legge: “Un po’ di vita e calore nel cortile”; “Vorrei un cortile vivibile, dove un panino si possa mangiare su una panchina o su un muretto e non per terra”; “Vorrei delle attrezzature nel Cortile di Forno Vecchio. Sedute anche scomode, anche brutte…ma vi prego, non fingete di non accorgervi delle nostre esigenze, anche quelle più materiali”. In cima ai desideri, anche “più sedie per tutti”, “più aule studio” e chi vuole una mensa “per non mangiare solo pizzette e panini”, una rete wireless e parcheggi per i motorini.
Gli orari della biblioteca, un’altra nota dolente per molti: “vorrei un’organizzazione più efficiente delle biblioteche presenti in Facoltà. In quella centrale non si può studiare con i libri propri e nel caso si volesse un libro in prestito lo si deve chiedere entro le 16.30 ma ritirarlo alle 17.00, e riconsegnarlo il giorno dopo alle 9.00…lo dobbiamo leggere di notte?”;  “Chiediamo di poterci servire della biblioteca per un tempo più prolungato nell’arco della giornata: anche perché nel periodo dei corsi la chiusura alle 17.00 ci impedisce praticamente di usufruirne”.
E poi plotter e fotocopie: gli studenti richiedono card per le fotocopiatrici o servizi convenzionati: “Vorrei che fosse creato un sevizio di stampa interno all’università, magari gratuito, o ad un prezzo favorevole, per gli studenti, visto che il costo delle stampe diventa sempre più gravoso”.
Le scelte didattiche ed il comportamento di alcuni professori: “Meno Storie, più Progettazione”; “Facciamo in modo che l’università torni ad essere un nostro strumento per arrivare alla conoscenza e non lo strumento di potere dei professori”. 
Sono diversi, infatti, i ragazzi che si lamentano del baronato e delle caste presenti all’interno dell’Ateneo che influiscono sul tipo di insegnamento che viene impartito: “Io esprimo la volontà di frequentare un’università ringiovanita, legata sì al passato, ma sempre rivolta alle innovazioni”.
Si sente allora l’esigenza di svecchiamento, di maggior rapporto con il territorio anche di più iniziative come mostre o concorsi, che possano mettere alla prova e far sviluppare la creatività dei ragazzi: “Bisogna organizzare eventi espositivi, mostre, per rendere partecipi gli allievi! Per me questa Facoltà, pur essendo legata alla vena artistica, sembra morta”.
Le richieste, ancora, non mancano per quel che riguarda l’organizzazione degli orari dei corsi e dell’apertura dei laboratori: più date d’esame, orari migliori per aver più tempo da dedicare allo studio individuale, orari prolungati dei laboratori, ad esempio quello di modellistica.
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