Il Parthenope inaugura l’anno accademico con uno scienziato della Nasa

E’ stato il dott. Peter Tsou, responsabile della missione Nasa Stardust, l’ospite d’onore dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Parthenope, che si è tenuta lo scorso 9 marzo. L’ateneo ha tenuto fede all’impegno, assunto in sede Crui ma disatteso da numerosi atenei, di non invitare uomini politici alle cerimonie inaugurali, in segno di protesta contro i tagli ai fondi per l’università. Affollatissima l’Aula Magna, dove si è svolto l’evento: professori, ricercatori, personale tecnico-amministrativo, studenti. Erano presenti tutti i Presidi della Parthenope, tutti i Rettori delle università campane e l’assessore regionale all’Università Teresa Armato. Una platea significativa dinanzi alla quale il Rettore dell’Università Parthenope, prof. Gennaro Ferrara, ha illustrato, nella sua relazione, i progressi e i progetti dell’ateneo. Partendo dall’inevitabile constatazione che “l’università sembra essere diventata una sorta di cantiere permanente” al quale peraltro non vengono dati finanziamenti adeguati, Ferrara ha sottolineato come la Parthenope non sia stata colta impreparata dai grandi cambiamenti degli anni recenti. “Il nostro ateneo ha attraversato una fase di crescita che si è manifestata con un forte ampliamento dei campi di applicazione scientifica, un costante incremento del numero degli studenti, l’acquisizione di spazi e strutture fisiche, un miglioramento del modello organizzativo di governance”. E’ stato posto l’accento su tutte le principali novità nell’offerta didattica delle varie facoltà, dal neonato corso di Biotecnologie industriali e alimentari, attivato dalla Facoltà di Scienze e Tecnologie, alla prossima trasformazione del corso di Scienze Nautiche in “Scienze Nautiche ed Aeronautiche”, al percorso formativo in Structural and Geotechnical Engineering, sviluppato in accordo con la Polytechnic University di New York, che partirà l’anno venturo nell’ambito della magistrale in Ingegneria Civile. E’ stato fatto il punto sulla ricerca, sui servizi, sugli spazi. E a quest’ultimo proposito, il Rettore ha annunciato: “per la Facoltà di Scienze Motorie, è stato finalmente possibile avviare una trattativa con la Fintecna, proprietaria dei suoli (si tratta di un’area di Bagnoli, ndr) già destinati alla nostra università nell’accordo da noi siglato, nel 2001, con il Miur e con il Comune di Napoli”. Il prof. Ferrara ha evidenziato inoltre l’esistenza di un intenso legame con il mondo delle attività produttive, che “ha consentito di scoprire l’elevato livello di cultura aziendale presente nella nostra regione”. Frutto dell’incontro con il mondo delle aziende campane, è stato il conferimento della laurea honoris causa ad alcuni imprenditori, un’iniziativa definita dal rettore “scandalosa”, perché come ha detto anche in altre occasioni, un riconoscimento del genere viene solitamente attribuito agli scienziati e c’è dunque chi si è stupito della pergamena agli uomini di impresa. “In una realtà, come la nostra, che attraversa un periodo storico particolarmente delicato, nel quale viene messo in luce solo quel che si muove in negativo, noi siamo pronti a collaborare con le altre università della regione, con il mondo delle imprese e con le istituzioni, affinché si possano creare quelle sinergie in grado di innescare un processo di cambiamento”. 
Dopo il rettore ed il saluto del presidente del Consiglio degli Studenti Aldo Russo, ha preso la parola il prof. Giuseppe Vito, Preside della Facoltà di Scienze Motorie, che ha tenuto una prolusione su “Ricerca e innovazione nello sviluppo dell’impresa”. E’ toccato all’ospite d’onore chiudere l’evento. Peter Tsou conosce bene l’Università Parthenope attraverso la collaborazione della prof.ssa Alessandra Rotondi, docente presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie e responsabile dell’unico team italiano che analizza le particelle raccolte dalla sonda Stardust. Il dott. Tsou ha tenuto una relazione accattivante sul suo lavoro  al Jet Propulsion Laboratory della Nasa e sul percorso che ha dovuto affrontare per realizzare il suo progetto. Oltre alle informazioni tecnico-scientifiche sulla missione e sul suo svolgimento, ha regalato ai presenti il racconto di una bella esperienza umana, quella di chi riesce a realizzare un sogno che sembrava impossibile. 
Sara Pepe
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