In ricordo del prof. Angelo Raffaele Guido

Il 21 aprile scorso è scomparso il prof. Angelo Raffaele Guido, ordinario in pensione di Meccanica applicata alle macchine nell’Università di Napoli Federico II. 
Il prof. Guido ha svolto la sua attività accademica per oltre quarant’anni nella Facoltà di Ingegneria, come assistente di Meccanica applicata alle macchine, e, dal 1960, come incaricato e poi ordinario di Teoria e tecnica delle vibrazioni, ed infine, dal 1981, come ordinario di Meccanica applicata alle macchine. 
La sua lunga attività didattica è stata sempre caratterizzata da un costante impegno teso alla chiarezza espositiva nei confronti degli allievi di argomenti sovente di elevata difficoltà concettuale, accompagnato dalla preparazione e continuo aggiornamento del materiale didattico: ben noti, anche a livello nazionale, i suoi manuali di “Meccanica delle vibrazioni”, del 1988, di “Lezioni di Meccanica applicata alle macchine”, del 1989, con successive edizioni rivedute e corrette, di “Vibrazioni meccaniche nelle macchine”, del 2004. 
Molto intensa è stata anche l’attività scientifica del prof. Guido, fortemente legata alla sperimentazione; tale attività può essere sinteticamente raggruppata in due periodi, dei quali il primo è legato agli studi sperimentali effettuati nei laboratori dell’Istituto Nazionale dei Motori del CNR, il secondo alle ricerche svolte in quelli dell’Istituto di Meccanica applicata, del quale egli è stato anche direttore per un triennio; l’Istituto è poi confluito nel Dipartimento di Ingegneria Meccanica per l’Energetica, in via Claudio, del quale il prof. Guido ha per anni diretto i laboratori meccanici, curandone anche gli aspetti sperimentali volti alla didattica. 
In ambito sperimentale, il prof. Guido ha affrontato numerosi filoni di ricerca, tra i quali il rendimento delle turbine a gas, gli indicatori per motori alternativi, la cavitazione nei polverizzatori diesel, le trasmissioni a cinghia; di particolare rilievo l’invenzione di un sistema di accensione automobilistico “A treni di scintille”, precursore delle successive “Accensioni elettroniche” oggi di uso comune, e di un misuratore di portata massica ad effetto Coriolis a tubo rettilineo. 
Nel secondo periodo, l’attività scientifica del prof. Guido si è svolta in prevalenza nel campo della dinamica delle macchine e dei sistemi meccanici: oscillazioni torsionali forzate, fenomeni d’urto negli iniettori diesel, dinamica laterale delle molle ad elica cilindrica, velocità critiche flessionali, moti caotici, sono solo alcune delle tematiche da lui affrontate, nell’ambito delle quali egli ha diretto progetti di ricerca nazionali e CNR, producendo numerosi lavori pubblicati su autorevoli riviste nazionali ed internazionali. 
Il prof. Guido ha sempre costituito un punto di riferimento per l’Ingegneria Meccanica e per tutta la Facoltà, sia come eccellente didatta, uomo di scienza e grande sperimentatore, sia per la sua assoluta onestà intellettuale; egli ha fortemente contribuito alla formazione culturale ed umana di tutti gli ingegneri meccanici napoletani degli ultimi quarant’anni, molti dei quali lo ricordano tuttora con stima ed affetto, ed in tempi recenti venivano ancora a trovarlo in dipartimento, a distanza di anni dopo la laurea, per salutarlo, parlargli delle loro attività professionali, e talvolta chiedergli consigli e suggerimenti su problemi ingegneristici.
Grande stima, affetto e riconoscenza provano per il prof. Guido tutti i docenti e ricercatori del Settore Meccanica applicata di Napoli, che hanno avuto l’onore di lavorare per lungo tempo con la sua guida, avendo così la possibilità di apprezzarne nel tempo da un lato le notevoli doti intellettuali di ricercatore e docente, dall’altro la correttezza assoluta e la grande semplicità nei rapporti personali con i suoi allievi e collaboratori; la Scuola da lui fondata ne segue oggi gli insegnamenti, ricordandolo con rimpianto come un vero maestro di cultura e di umanità.
Prof. Sergio Della Valle  
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