Limitazioni all’accesso: il Collettivo studentesco contesta l’Allegato A

Un Consiglio di Facoltà di fuoco, quello di Lettere del 7 aprile, in cui sono stati definiti i regolamenti che permetteranno di applicare il Nuovissimo Ordinamento ai singoli Corsi di Laurea. Ma l’approvazione non è stata affatto liscia e silenziosa come ci si aspettava. A scompaginare l’ordine del Consiglio è intervenuto il Collettivo degli studenti, allarmato dal cosiddetto “allegato A”, un elemento della riforma passato finora inosservato che, a seconda dell’interpretazione e dell’applicazione, potrebbe aprire ad eventuali limitazioni nell’accesso ai corsi di laurea o introdurre ulteriori elementi di valutazione nella carriera dello studente. Il Preside Eugenio Mazzarella, alla fine della concitata riunione, ha fatto mettere a verbale che non rientra assolutamente nelle intenzioni della Facoltà applicare alla lettera queste indicazioni ministeriali in tema di selezione all’ingresso o di ulteriori test valutativi con corsi di recupero che si aggiungerebbero agli esami, e che il Rettore condivide con chiarezza questa posizione. Ma di fatto in questi giorni la questione è ancora all’esame della Commissione incaricata dall’Ateneo, e resta anche da vedere se il Ministero sia disposto ad approvare un’applicazione meno pedissequa del testo di legge.
Di fatto il Consiglio del 7 aprile è stato uno dei più movimentati degli ultimi anni  a Lettere. Gli studenti del Collettivo si erano introdotti sin dall’inizio nella sede del Consiglio di Facoltà, inizialmente senza interrompere né disturbarne il regolare svolgimento, ma quando si è arrivati a parlare dell’approvazione del Regolamento, è scattata la protesta: sono saliti sulla pedana stendendo uno striscione con la scritta “no allegato A”, bloccando di fatto tutti gli interventi. Da questo gesto sono nate poi reazioni e controreazioni anche da parte di alcuni docenti e dei rappresentanti degli studenti, e in breve la parte finale dell’Aula Piovani era ridotta ad un unico mucchio indistinto e polemizzante di studenti e docenti: urla, spintoni, professori che minacciano di denunciare gli studenti, studenti che accusano i professori di aggressione fisica.
Aspetti coloriti a parte, gli studenti del Collettivo accusavano in particolare i rappresentanti regolarmente eletti di non aver svolto un corretto lavoro di informazione nei confronti di tutti gli studenti iscritti, non avendo organizzato assemblee o incontri informativi per spiegare nei dettagli la riforma che dovrà essere attuata già tra pochi mesi, a partire da ottobre 2008. 
Dopo una decina di minuti di confusione, il Preside Mazzarella, solo grazie all’autorità riconosciutagli, è riuscito a fare riprendere al Consiglio il suo corso regolare. Alcuni docenti chiedono di annullare la seduta, ma il Preside spiega che i tempi richiesti dall’approvazione sono troppo stretti per potersi permettere un rinvio.
Appena ristabilito l’ordine, i rappresentanti degli studenti si sono difesi dalle accuse del Collettivo. “Bisogna tener presente che la riforma passata era assolutamente tragica”, spiega Leonarda di Meo, Presidente del Consiglio degli Studenti di Lettere, “abbiamo incontrato i rappresentanti di Corso di Laurea e abbiamo raccolto firme degli studenti perché ci possa essere il passaggio al Nuovissimo Ordinamento dall’anno prossimo anche per gli iscritti al secondo anno. La riforma è semplice, ne abbiamo parlato nella Commissione Didattica paritetica, e l’approvazione dell’“allegato A” è obbligatoria, ma allo stesso tempo è solo un pro forma – non ha valore, riguarda solo i test valutativi ma non pone limitazioni all’accesso; se così fosse, saremmo i primi a farci sentire. I numeri chiusi continueranno a riguardare solo due corsi di laurea – abbiamo pubblicato tutte queste notizie sul forum degli studenti. Non potete vanificare il lavoro nostro e quello di centinaia di studenti che ci hanno seguito: l’approvazione della riforma è indispensabile e ogni Corso di laurea ha lavorato con coscienza per arrivarci”. 
Mazzarella: “tempi 
stretti per tutti”
Quanto agli studenti del Collettivo, ammettono di avere dato luogo ad una protesta forse eccessivamente marcata. Ma la motivano con la necessità di denunciare “l’assoluta mancanza di trasparenza nell’operato della Commissione Didattica e dei Rappresentanti, che non hanno fatto nient’altro che consegnarci 400 firme, un numero irrisorio rapportato a tutta la Facoltà, mentre bisognava indire un’assemblea per informare gli studenti su ogni singolo punto della riforma”. Le preoccupazioni dei ragazzi del Collettivo riguardano, dunque, soprattutto il famoso “Allegato A”: “selettivo e discriminatorio, istituisce test d’ingresso e ulteriori momenti di valutazione nell’ottica di un’università sempre più in direzione privatistica e verso il numero chiuso. Quest’ultima riforma ha sicuramente degli aspetti positivi, ma è stata un’impresa ottenere i verbali dei Consigli dei Corsi di Laurea per poterne esaminare l’applicazione nel dettaglio a Lettere”, dice Marco. “E’ assurdo che venga votata la rimodulazione senza che gli studenti ne sappiano niente, anche se saranno poi loro a subirla in prima persona”, aggiunge Alda. 
“La situazione è meno grave di quella che pensate”, assicura il Preside Mazzarella. “E’ un momento di ovvio nervosismo generale negli atenei italiani. Ma l’agibilità democratica da sempre è stata promossa e favorita a Lettere, se aveste chiesto la parola in altro modo avremmo evitato tutto questo”. Quanto alla mancanza di trasparenza, aggiunge il Preside, può essere ricondotta alla “tempistica stretta per tutti, studenti e consiglieri hanno lavorato ore e ore. Le perplessità su alcuni elementi della riforma sono condivise. Viene chiesto al Consiglio oggi di approvare anche l’Allegato A per evadere l’obbligo burocratico. Stiamo lavorando per evitare l’introduzione di qualsiasi tipo di sbarramento e di adottare invece solo la possibilità di un ausilio alla valutazione prevista dall’Allegato. Ci saranno solo forme di autovalutazione, corsi a partecipazione volontaria. E questo non è un indirizzo di Facoltà, ma di Ateneo: non ci sarà nessuna forma contrabbandata di numero chiuso. La Federico II sta lavorando su spinta del Rettore – noto anche a livello nazionale per la sua opposizione al numero chiuso, n.d.r. – per evitare tutto questo. E’ andata in onda una preoccupazione, non un problema, perché lo stiamo risolvendo, a costo che il Ministero blocchi il piano. Tra l’altro non abbiamo neanche i mezzi per attivare ulteriori test di valutazione e corsi di recupero”. 
Giovedì 10 c’è stato un ulteriore incontro tra gli studenti del Collettivo e la presidenza di Lettere, concordato con il rettorato, alla presenza della Preside di Sociologia Enrica Amaturo, che si sta occupando per l’Ateneo di esaminare proprio la delicata questione dell’Allegato A. E’ stato ribadito agli studenti che l’Ateneo sta cercando un escamotage per sottoscrivere le nuove indicazioni obbligatorie ma non applicarle. La prof.ssa Amaturo, oltre a fornire documenti ai ragazzi, sottolinea soprattutto i problemi tecnici: in un contesto in cui già mancano le aule necessarie per la didattica ordinaria, istituire anche test e corsi di recupero sarebbe impensabile. “Ma se dovessero cadere gli ostacoli tecnici, rimarrebbe comunque una posizione politica ben definita ad opporsi all’introduzione di questi elementi?”, si chiedono i ragazzi.
Viola Sarnelli
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