Nicolais spiega i biomateriali al Centro di Bioetica

“La ricerca nel campo dei biomateriali ed i problemi etici ad essa correlati” è il titolo della Lectio Magistralis che il prof. Luigi Nicolais, Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione e ordinario dell’Università di Napoli Federico II, ha tenuto l’11 febbraio nell’aula Magna storica del Federico II (al corso Umberto I), in occasione dell’inaugurazione del dodicesimo anno di attività del Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica (C.I.R.B.). Dopo i saluti e i ringraziamenti iniziali del prof. Guido Trombetti, Rettore del Federico II, e del prof. Enrico Di Salvo, che parla di Nicolais come un “esempio da seguire per tutti i giovani, visto il suo straordinario curriculum”, prende la parola il prof. Nicolais grazie al quale, anche i più inesperti o disinformati percepiscono l’Ingegneria dei Materiali come qualcosa che appartiene alla realtà attuale.  “Quando mi hanno invitato a questo convegno – inizia Nicolais – ero un po’ in dubbio… poi, però, mi sono reso conto che la scienza dei biomateriali è cambiata in modo sostanziale, muovendosi da scienza fredda, quale era agli antipodi, ad un’ingegneria del tessuto che ha portato alla creazione di nuovi organi”. Non mancano esempi pratici. “L’Ingegneria dei Materiali rappresenta un passo in avanti nelle progettazioni: per esempio, nel settore aeronautico, il nuovo Boeing 787 è costituito interamente in materiale composito, fatto di fibre, ciò ha cambiato sostanzialmente il modo di fare l’aereo. I compositi hanno determinato un cambiamento epocale, anche su  conoscenze di base che, quando studiavamo, ci sembravano fondamentali”. E con l’evoluzione, passiamo da materiali semplici a quelli compositi, ai materiali finalizzati, fino ad arrivare a quelli quasi organici. “Oggi, siamo in grado di rigenerare nervi, ossa, di produrre derma artificiale. Si è passati, dunque, ad un concetto di ‘biomateriale’ dove la componente ‘bio’ è quella centrale”. Tutto ciò è legato logicamente a regole etiche che vanno rispettate. “L’Unione Europea ha emanato una normativa molto attenta che riguarda l’Ingegneria Tessutale. L’uso di quello che noi creiamo deve essere legato al rispetto di regole etiche, ma ciò non deve indurci a limitare la ricerca. Abbiamo bisogno di coniugare natura e tecnologia…”. 
Al termine della lezione, sono stati assegnati due premi a giovani laureate che hanno svolto la tesi di laurea in Bioetica: Anna Olimpo con il lavoro “Le tecniche di normazione per le tesi bioetiche” e Antonietta Maria Rossi per “La procreazione medicalmente assistita”. Per le vincitrici, entrambe laureate in Giurisprudenza alla Seconda Università di Napoli, un premio in denaro di duemila euro. “E’ stata una vittoria inaspettata – dice la Olimpo, venticinquenne di S. Maria Capua Vetere – voglio ringraziare il prof. Lorenzo Chieffi, Preside della Facoltà di Giurisprudenza… sono entusiasta”. Dello stesso parere Antonietta Rossi, ventisei anni, di Recale. “E’ stata un’esperienza bellissima, la vittoria poi mi ha colto alla sprovvista… spero che questo sia un punto di partenza per la mia futura carriera”.
Maddalena Esposito
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