Procedura Civile in due moduli per gli studenti della quadriennale?

Potrebbero presto esserci buone notizie per gli studenti del vecchissimo ordinamento in attesa di sostenere l’esame di Procedura civile. I docenti di quella che è considerata una delle discipline più dure dei corsi di laurea giuridici stanno portando avanti una discussione informale per agevolare i vecchi iscritti attraverso una rimodulazione dell’insegnamento. Attualmente un terzo degli studenti della Facoltà di Giurisprudenza Federico II appartiene al vecchio ordinamento quadriennale, e di questi l’80% non ha ancora sostenuto l’esame di Diritto processuale civile, che continua ad essere considerato il principale ostacolo al traguardo della laurea. “Sono dati emersi dal Consiglio di Ateneo”, spiega il presidente del Consiglio degli Studenti di Facoltà Luigi Di Maio, “e va aggiunto che il più giovane di questi studenti è all’università da almeno otto anni”. Il Consiglio degli Studenti (ormai formato solo da studenti del nuovo ordinamento) si è fatto portavoce di un malessere dunque assai diffuso, e ha preso contatti sia con il Preside Michele Scudiero che con il Presidente della Commissione Didattica, il prof. Mario Rusciano, per trovare insieme una soluzione al problema. Si è pensato alla suddivisione dell’esame di Procedura civile in due moduli anche per gli studenti della quadriennale, seguendo lo schema in vigore per il nuovo ordinamento. “Tutti gli iscritti al vecchio ordinamento hanno bisogno di un salvacondotto per uscire dall’università”, dice Di Maio, “pagano le tasse come noi ma non hanno più i corsi, cerchiamo almeno dei sistemi per aiutarli a laurearsi. Si è sempre detto che una volta superato l’esame di Procedura civile ci si può considerare praticamente laureati, a dimostrazione della difficoltà e dell’importanza della disciplina. Lo scoglio continua ad essere quello, con la particolarità che gli studenti del corso quadriennale vengono trattati diversamente da noi dell’1+4, che abbiamo l’esame diviso in due parti. Perché per loro l’esame non può essere strutturato in maniera modulare? Del resto, se nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento c’è stata una modifica in questo senso, vuol dire che nella precedente organizzazione della disciplina c’era qualcosa che non andava”. Il Preside e il prof. Rusciano si sono impegnati a verificare se la proposta (che riguarda i soli studenti con matricola 08, 031, 131, 132) è concretamente realizzabile, sondando il terreno presso le singole cattedre di Diritto processuale civile. Il prof. Scudiero non sembra trovare particolarmente problematica la situazione. “Si tratterebbe di formalizzare una prassi già frequente presso diversi docenti”, ci ha spiegato, “di fatto, spesso l’esame è già diviso in due parti, poiché capita che lo studente che all’esame abbia risposto in maniera esauriente solo su una parte del programma sia invitato a tornare per essere interrogato esclusivamente su quella restante”. Abbiamo contattato anche il prof. Renato Oriani, uno dei più autorevoli (e temuti) docenti di Procedura civile, per cogliere la sua opinione sulla questione. Il professore però non ha voluto rilasciare dichiarazioni perché, ha detto, “è prematuro parlare ora, c’è una situazione in fieri”. Segno che davvero qualcosa bolle in pentola.
Sara Pepe
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