Prove di valutazione per l’iscrizione, Economia dibatte in Consiglio

Consiglio di Facoltà rapido e indolore, quello che si è svolto ad Economia lunedì 21 aprile. In base alle indicazioni del CUN (Consiglio Universitario Nazionale), dovrebbero essere stabilite delle prove di valutazione (di logica, comprensione del testo, conoscenze quantitative di base) non vincolanti per l’iscrizione. Probabilmente con una procedura elettronica che consenta l’immatricolazione in rete solo dopo aver compilato il questionario e ricevuto i risultati. Una novità che solleva molti interrogativi nei docenti e qualche preoccupazione fra gli studenti. “Potrebbe rappresentare il preludio al numero chiuso” commenta Stefano Piccirillo, Presidente del Consiglio degli Studenti di Facoltà. “Dobbiamo valutare le persone in ingresso alla triennale, perché siamo costretti. I test per Economia, Giurisprudenza e Scienze Politiche, potrebbero avere qualche elemento comune, ma non immaginiamo di voler porre domande sul bilancio e la ragioneria. Queste cose, la stragrande maggioranza degli studenti non le sa. Altro nostro compito sarà dire cosa significano diverse percentuali di risposte errate” spiega il Preside Achille Basile. “Una persona può voler sapere quali sono le sue lacune e avere comunque voglia di fare” interviene la prof.ssa Simona Balbi. “Noi dovremmo farci un’idea del tipo di suggerimento che vorremmo dare e cercare una sorta di uniformità. E cosa diremo sulle capacità linguistiche?” chiede il prof. Guido Cella. Il prof. Ugo Marani: “sarebbe importante conoscere il metodo e il criterio di valutazione, per valutare le condizioni degli studenti quando arrivano in facoltà”. “Potrebbe essere una leva per capire meglio la situazione. Forse si potrebbero coinvolgere anche gli studenti. Ma perché, poi, queste prove non le fanno a scuola?” obietta il prof. Riccardo Mercurio. “Se crediamo in questo test, dobbiamo personalizzarlo in relazione alla Facoltà. Perché altrimenti che tipo di autovalutazione facciamo?” domanda il prof. Ernesto Briganti. “È ridicolo se non abbiamo il coraggio di prendere una decisione e non sappiamo dire, studente per studente, cosa dovrebbero fare” tuona il prof. Francesco Balletta. “Finché i test non sono vincolanti ma attitudinali, non è un problema, vanno bene anche se sono uguali per diverse Facoltà” afferma il rappresentante degli studenti  Ernesto Donatiello. “Immagino che questo test consenta una valutazione di cultura generale. Non vorrei che si creasse una disaffezione verso le Facoltà in cui compare un po’ di matematica in più” dice il prof. Antonio Blandini. “Dove emergeranno dei problemi, coordineremo degli interventi, magari anche in rete, per aiutare gli studenti” propone il Preside. Mentre il prof. Riccardo Martina avanza una proposta: “caratterizzare il test in modo da mettere in rilievo le carenze dal punto di vista logico formale e, nel caso di evidenti incapacità, si potrebbe pensare ad un corso introduttivo di logica. Se dobbiamo utilizzare questa opportunità, bisogna immaginare dei percorsi di sostegno”. 
Tra i rilievi mossi dal CUN, c’è l’indicazione di dare alla tesi di laurea triennale un valore compreso tra i quattro e i sei crediti. Avendo già stabilito delle griglie abbastanza stringenti, la Facoltà decide di recuperare questi crediti, sottraendone due, in via provvisoria, ad Informatica. Così il prof. Sergio Scippacercola esterna tutto il suo disappunto: “gli studenti non si possono laureare senza conoscere l’Informatica, perché nessuna azienda li assumerà mai. Spero che si possano riposizionare questi crediti in avvenire, magari con la tesi”.
Il prossimo appuntamento per l’approvazione dei regolamenti è fissato a maggio ma per procedere è necessario, in base al nuovo regolamento didattico di Ateneo, attivare una Commissione paritetica con il compito di proporre iniziative per migliorare la didattica, vigilare sulla concordanza tra crediti ed impegno richiesto per ogni esame ed effettuare verifiche e rilevazioni statistiche. Al momento solo gli studenti hanno nominato i propri rappresentanti in Commissione. Tra i docenti che non ricoprono alcun incarico, il Preside propone i nomi di tre persone che ne faranno parte, almeno fino al 31 ottobre: Adele Caldarelli, Riccardo Martina e Antonio Blandini. “Non c’è nemmeno uno statistico. E se si devono produrre delle analisi?” insorgono gli statistici che insistono perché sia messo a verbale che, se si dovesse rendere necessario, la Commissione chiederà la loro collaborazione.
 Simona Pasquale
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