Qualità teorica e tecnica, vena artistica e un gran cuore: quello che occorre per fare radio

“Il nostro Ateneo è un luogo magico di partecipazione che da quasi otto secoli guarda al futuro per creare un’identità partendo dalla cultura e dalla competenza e, nello stesso tempo, perlustrando i linguaggi della creatività: la radio, che è tra i mezzi di comunicazione più antichi e tradizionali, continua a essere uno degli strumenti di aggregazione dei ragazzi”. Sono le parole che Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, pronuncia in apertura della decima edizione del Festival delle Radio Universitarie Italiane
(FRU), approdato per la prima volta a Napoli con grande successo. “Un evento aperto alla cittadinanza per fare in modo che l’Università esca tra la gente e che la gente entri nell’Università”, sottolinea il Rettore. La rassegna, che si è tenuta dal 3 al 5 giugno presso lo storico Complesso dei Santi Marcellino e Festo, ha inaugurato le celebrazioni per i 792 anni dalla fondazione dell’Ateneo. Il Festival, promosso dall’Ateneo insieme a RadUni, l’Associazione degli Operatori Radiofonici Universitari, è stato organizzato in collaborazione con F2 Radio Lab, laboratorio e web radio dell’Ateneo federiciano. “F2 Radio Lab vede impegnati ogni anno circa 50 giovani, che in questi giorni avranno la possibilità confrontarsi con moltissimi operatori dei media universitari e del networking
del Paese”, precisa il Prorettore Arturo De Vivo. Oltre 200 speaker, registi, redattori e programmatori musicali provenienti da circa 30 realtà radiofoniche nazionali e internazionali hanno preso parte all’iniziativa, articolata in tre giorni di incontri, workshop, musica in consolle, talent show e approfondimenti aperti a un pubblico di giovani incuriositi dal mondo della radio e della tecnologia digitale. “Essere a Napoli è un traguardo che testimonia il movimento crescente intorno al circuito delle radio universitarie nel Mezzogiorno. Nate negli Usa in qualità
di voci alternative, non sono più un fenomeno in Italia, ma una realtà consolidata di sperimentazione
e ricerca”, afferma Alessandro Raimondo, Presidente di RadUni. Fulcro assoluto dell’evento è stata la postazione di F2 Radio Lab, allestita nel Chiostro di San Marcellino e coordinata dallo station manager Pier Luigi Razzano, che ha documentato in diretta le attività della kermesse e intervistato i visitatori in trasferta napoletana, tra cui una delegazione di giovani operatori greci e francesi. Al centro della manifestazione il tentativo di coniugare l’aspetto socio-comunicativo della radio con l’esperienza professionale. “Ampliare i collegamenti tra il mondo accademico e la città offrendo corsi di orientamento e formazione ai nostri studenti più partecipativi per diventare dj, fonici, esperti in post-produzione: è questa la forza dell’esperimento radiofonico della Federico II”, afferma la prof.ssa Enrica Amaturo, responsabile del progetto F2 Radio LAB e Direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali. Tutti i partecipanti hanno avuto, infatti, l’opportunità di candidarsi per il prossimo anno a uno stage settimanale presso
il laboratorio. In occasione della cerimonia inaugurale è stato premiato Alberto Hazan, Presidente del GruppoFinelco (Radio 105, Radio Monte Carlo, Virgin Radio), “un uomo che ha creato la radiofonia in Italia e ha lottato per l’esistenza delle radio nazionali”, mette in risalto Roberto Barone, responsabile della formazione presso F2 Radio LAB. “Dall’innovazione per l’impresa all’università, la radio continua a evolversi e adeguarsi al linguaggio accelerato delle nuove generazioni per la diffusione fruibile ed efficace di contenuti culturali passando per l’intrattenimento e la musica”, interviene Ferdinando Tozzi, Presidente Campania Music Commission. Sebbene
l’imprenditoria radiofonica tenda a investire difficilmente sui giovani, “dovete imparare a coltivare uno stile naturale, già durante i tirocini. Se siete riconoscibili, diverrete insostituibili per chi vi ascolta. Non esiste speaker senza un pubblico”, consiglia Lello Savonardo, direttore artistico di F2 Radio LAB. Quali sono gli ingredienti per fare bene questo lavoro?, chiedono gli studenti. “Qualità teorica e tecnica, disciplina e controllo, vena artistica e soprattutto
un grande cuore. La radio è il mezzo caldo per eccellenza, ci consente di cambiare la forma delle cose, perché la fantasia non ha forma”, risponde Barone. Grandi ospiti d’onore tra i professionisti nel settore della radiofonia, dell’informazione e dello spettacolo. Nel pomeriggio di venerdì 3 giugno, in particolare, la performance di Lillo, attore, umorista e conduttore di ‘610’ su RaiRadio2, ha coinvolto i ragazzi in sketch all’insegna della comicità. “Il segreto per un programma radiofonico comico è il divertimento – dice Lillo – Se si insiste con entusiasmo, la passione di chi fa questo mestiere arriva anche all’ascoltatore più distante. La tecnica non è mai essenziale, la cosa bella della radio è proprio che puoi essere sempre te stesso”. Molto apprezzati dagli studenti i panel che hanno esplorato le frontiere del giornalismo e del linguaggio radiofonico. “La radio fa parlare chi l’ascolta, sollecita
i pensieri e le domande dell’altro, il che significa che ci deve essere un’empatia in cuffia, una presenza comune allo specchio, la consapevolezza costante di stare in ascolto. Per questo, in rete dovete essere portatori di qualcosa che rappresentate”, ribadisce la giornalista e conduttrice di RaiRadio1 Ilaria Sotis. Anche l’appuntamento con gli speaker di Radio 105 – Fabiola Casa, Dario Spada, Daniele Battaglia, Lidia Tagnesi – ha raccolto numerosissime adesioni. “In questo lavoro, ci vuole un pizzico di fortuna e qualche trucco per gestire l’emotività. Bisogna dire le cose giuste nei tempi giusti variando il registro linguistico a seconda del target. Dalla scaletta di una puntata alla messa in onda, bisogna sempre pensare in anticipo a cosa si vuole offrire al destinatario. Per il resto, the show must go on”. Al di là del percorso di formazione, “la spontaneità è il salvagente del vero talento, non la dizione. Un piccolo difetto di pronuncia potrebbe rendervi unici. La gavetta è tutto: la radio si fa vivendo la radio”, è il contributo dello speaker partenopeo Gianni Simioli di Rtl e Radio Marte. La prima giornata si è conclusa con il workshop diretto da Francesco Piccinini, Direttore di FanPage, sui canali inediti della comunicazione multimediale, da youtube a twitter: “Oggi fare comunicazione è una sfida epocale, perché significa fare qualcosa che prima non c’era: cambiare i propri paradigmi cognitivi per modellare la propria mente sulla base dei nuovi processi creativi”.
Nella mattina di sabato 4, Gianluca Vitiello, ex studente della Federico II e oggi conduttore del talk radiofonico ‘Deenotte’ a Radio Deejay, ha affascinato gli aspiranti speaker con il racconto di un sogno a lieto fine. “Per fare radio, dovete essere dei romantici sognatori”, la sua perla di saggezza. Esperimenti di storytelling per il broadcasting a 360 gradi sono stati proposti nel workshop tenuto nel pomeriggio da Claudio Gentile di Transmedia Hunter, esperto in Social Media Marketing: “Non possiamo fare a meno di appuntare storie e interpretare gli eventi in senso logico. La radio è il più grande social network che racconta le vite degli altri, ma lo storytelling può oltrepassare i singoli i sistemi visuali per mettere in piedi una sperimentazione cross-mediale”. Nel tardo
pomeriggio, hanno allietato la platea della Chiesa di S. Marcellino le bufale esilaranti dell’équipe del sito satirico Lercio con Patrizio Smiraglia, Davide Paolino e Stefano Pisani, i
quali hanno scherzato su “esempi di cattivo giornalismo e notizie virali, spesso ai limiti dell’assurdo, eppure spacciate per vere”. I vincitori Tra gli 80 partecipanti in gara alla competizione live per le voci migliori, giudicate dallo staff di Radio Kiss – Stefano Piccirillo, Pippo Pelo e Adriana – si è aggiudicato il podio Vincenzo Gentile di Radio Roma3. “È stata la prima volta per noi nella splendida cornice di Napoli e con molta sorpresa abbiamo anche vinto il talent: un premio di assoluto valore, che consiste nell’iscrizione tramite borsa di studio a un corso di conduzione radiofonica professionale o doppiaggio presso la Big J Academy, accademia radiotelevisiva con sede nelle città di Milano, Roma e Napoli”. Il secondo posto è andato, invece, a Marta Formato di F2 Radio Lab: “Una lunga e agguerrita battaglia in diretta, suddivisa in prove tecniche, di improvvisazione e voce. Conserverò questa esperienza molto emozionante dentro di me, perché fare radio su un palco non è assolutamente come essere
in cabina”. Il contest per il miglior programma radiofonico universitario del 2015, a cui hanno partecipato altri 14 format – concepiti dalle radio universitarie di Catanzaro, Cesena, Cosenza, Milano, Parma, Pavia, Perugia, Pisa, Prato, Roma Tre, Savona, Trento, Verona, Viterbo – è stato vinto dal programma ‘Terremoto. Il giorno prima’ di Radio Zammù, emittente dell’Università di Catania. Il premio è stato consegnato in occasione della serata di chiusura, sabato 4, al direttore responsabile Mariano Campo e agli altri membri del team etneo, tra cui le studentesse Laura Rondinella, Vittoria Marletta e Benedetta Intelisano. “Un format utile per l’informazione civica, frutto di un progetto culturale che nasce dalla volontà di sensibilizzare i catanesi su un tema preoccupante che riguarda da vicino la nostra bellissima terra, ossia la prevenzione del rischio sismico”, raccontano le ragazze.
Sabrina Sabatino
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