Spazi autogestiti e polemiche rappresentanti-collettivi

Il mese scorso il rappresentante degli studenti Gennaro Demetrio Paipais, eletto al Consiglio di Facoltà di Giurisprudenza nella lista Studentigiurisprudenza.it, è stato protagonista di una spiacevole vicenda verificatasi al secondo piano dell’edificio di via Marina 33, occupato dai ragazzi del Collettivo. Le aule situate su questo piano, assegnate alla Facoltà di Lettere, sono utilizzate dal Collettivo per studiare, incontrarsi o anche trascorrere liberamente il tempo. Paipais vi si era dunque recato per studiare in compagnia di un amico, ma la sua permanenza lì ha avuto breve durata. Il gruppo degli occupanti, avendolo riconosciuto come rappresentante, bruscamente lo ha invitato ad allontanarsi, affermando che la presenza dei rappresentanti non è gradita in quelle aule. Luigi Di Maio, presidente del Consiglio degli Studenti di Giurisprudenza, denuncia l’accaduto come “episodio di grave intolleranza”. “Questo caso increscioso è solo l’ultimo di tante selezioni discriminatorie messe in atto per l’accesso a quel piano”, dice, “infatti, come Consiglio degli Studenti abbiamo ricevuto più volte istanze di ragazzi che si chiedevano come fosse possibile che gli venisse interdetto l’accesso ai locali d’ateneo da parte dei loro stessi colleghi, tra l’altro per i motivi più assurdi”. Alcune testimonianze: Bruno, recatosi lì per studiare, è stato cacciato perché vestito con un giubbotto di pelle e degli stivali, abbigliamento che i ragazzi del Collettivo avrebbero definito fascista; Emanuele aveva cercato il gruppo del Collettivo per proporre una conferenza politica sul tema del conflitto di interessi ed è stato trattato in malo modo perché il volantino della conferenza recava un logo dal quale si evinceva la sua appartenenza cattolica. “Potrei raccontare tanti altri casi di studenti indignati per questa situazione”, dice Di Maio, “ma preferisco soffermarmi su due considerazioni di merito. Uno. Quello è un intero piano di circa 100 metri quadrati. Tutte le associazioni studentesche dell’ateneo hanno nei loro sogni uno spazio così grande per svolgere le proprie iniziative, e invece è concesso solo a coloro che occupano i locali abusivamente, facendo passare il messaggio che chi agisce nell’illegalità ottiene i risultati. Numero due. Ci sono studenti costretti a sedere sul pavimento per seguire i corsi, a causa della carenza di posti. Abbiamo visto ragazzi recarsi in aula un’ora prima per occupare la mattonella. Quindi, un invito alla Facoltà di Lettere: se non ha bisogno di locali, tanto da permettersi il lusso di regalare un intero piano ad un gruppo di occupanti, può concederli a noi di Giurisprudenza, dal momento che quello scempio che si perpetua da anni rappresenta uno schiaffo alla dignità di migliaia di studenti che pagano le tasse regolarmente e restano in piedi sei ore al giorno per seguire i corsi”. Dell’episodio che ha coinvolto il consigliere Paipais si è parlato anche al termine della Commissione didattica della Facoltà di Giurisprudenza che si è tenuta lo scorso 21 aprile. Solidarietà a Paipais e ai rappresentanti è stata espressa dal presidente della Commissione, prof. Mario Rusciano, mentre il prof. Raffaele Perrone Capano, molto interessato alla questione, ha invitato gli studenti a rivolgersi alle istituzioni competenti. Il Consiglio degli Studenti ha già annunciato che scriverà una lettera al Rettore, al Preside della Facoltà di Lettere e al Presidente del Polo delle Scienze Umane. 
(Sa.Pe.)
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