Un team di studenti e laureandi progetterà un kart elettrico

“Studenti cercasi per progettare un kart elettrico destinato a gareggiare nell’ambito della formula FIA”, una sorta di Formula 1 per questo tipo di veicoli. L’annuncio è stato pubblicato alcune settimane fa dal prof. Diego Iannuzzi, che insegna ad Ingegneria Elettrica ed è un appassionato di queste gare. È rivolto agli allievi dei Corsi di Laurea Magistrale in Ingegneria Elettrica, Meccanica, Automazione, Elettronica ed analoghi ed ai tesisti “interessati a sviluppare tematiche relative alla progettazione di veicoli elettrici”. Racconta il prof. Iannuzzi, docente di Convertitori, macchine ed azionamenti elettrici: “È una iniziativa già avviata a Cassino e Messina, dalle rispettive Università, ed a livello internazionale. Qui alla Federico II, finora, sono stati progettati solo kart destinati alla formula Sae, dove non c’è competizione tra piloti. È un campionato mondiale in cui studenti provenienti dalle maggiori università progettano, realizzano e portano in gara una vettura prototipo monoposto a ruote scoperte. Il kart che sarà realizzato per la formula FIA, invece, sarà poi affidato in pista ad un pilota professionista”. 
La campagna di reclutamento dei progettisti è in corso ed è dunque prematuro ipotizzare quanti studenti e tesisti aderiranno all’invito del professore. “In linea di massima – spiega il docente – una volta che gli studenti avranno elaborato la prima progettazione si cercherà di coinvolgere case costruttrici per avere un finanziamento. In ogni caso nel mio Dipartimento sono già disponibili fondi di ricerca per avviare un percorso per la realizzazione del kart. Vogliamo mettere a disposizione un budget di circa 20 mila euro. Cifra che, più o meno, dovrebbe coprire buona parte dei costi della realizzazione del veicolo, dalla componentistica alla costruzione”. Iannuzzi immagina che la squadra di progettazione possa essere composta da una decina di persone. Tra essi ci saranno almeno un paio di laureandi i quali, nell’ambito della realizzazione della loro tesi di laurea, inizieranno a progettare, già nei prossimi mesi, parte della componentistica. “Naturalmente – sottolinea Iannuzzi – poiché stiamo parlando di un progetto che nasce in un contesto universitario, vogliamo realizzare tecnologie elettriche innovative ed all’avanguardia, che diano al nostro kart un quid di valore aggiunto in termini di sperimentazione e che offrano agli studenti la possibilità di vivere una esperienza di didattica applicata davvero importante e significativa”. Un esempio? “Il regolamento in corsa prevede che i kart effettuino la ricarica elettrica tramite cavi. Si fermano e vengono collegati agli alimentatori. Si tratta di una manovra che, per quanto la si svolga con procedure di massima efficienza ed  a grande velocità, porta via secondi preziosi durante la gara. Per il kart della Federico II stavamo pensando ad un sistema di ricarica wireless, senza attaccare alcun cavo. Questa è una tecnologia innovativa e la parte progettuale è già in fase di elaborazione da parte di uno dei due tesisti ai quali accennavo prima, che sta realizzando il suo lavoro negli Stati Uniti, a Dallas”. Sottolinea il prof. Iannuzzi: “Considero questa esperienza di didattica progettuale molto importante, d’altronde molti studenti a fine corso di laurea ci chiedono di avere competenze ed approcci più progettuali. C’è poi un elemento ludico, che non guasta, per motivare ulteriormente i ragazzi che aderiranno alla squadra di progettazione a dare il meglio di sé in questa avventura”. Tempi previsti per la nascita del kart elettrico da competizione targato Federico II? “Per arrivare alla completa realizzazione, almeno un anno di tempo dalla formazione del team”. Iannuzzi conclude con un ricordo personale: “Ho guidato i kart a scoppio e devo dire che è molto divertente. La versione elettrica è una nuova frontiera e dimostra che ormai il futuro dei veicoli è questo. Il mercato delle auto elettriche è destinato ad esplodere nei prossimi anni e le case automobilistiche che ci avranno creduto per prime faranno valere un notevole vantaggio competitivo. L’unico limite, oggi, è l’inadeguatezza della rete di distribuzione dei punti di ricarica sul territorio, ma sono certo che con il passare degli anni e con l’aumento della domanda sarà superato”.
Fabrizio Geremicca
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