Cambio di rotta a Diritto Penale?

Cambio di rotta a Diritto Penale. Agli esami di novembre con il prof. Carlo Longobardo, una brutta sorpresa per gli studenti che da sempre considerano quella del docente una cattedra disponibile e non troppo ostica.  Invece, le domande sono state eccessivamente minuziose. Risultato: alcuni bocciati e prova da ripetere a gennaio. “Sono stata a colloquio con l’assistente un bel po’ – racconta una studentessa che vuole restare anonima – Ad ogni domanda ho sempre risposto in modo adeguato e completo, infatti più volte mi è stato riferito di passare oltre con gli argomenti”. I problemi sono nati nella seconda parte, quella con il docente: “Mi sono stati chiesti i requisiti particolari di un determinato istituto. Ho spiegato minuziosamente l’istituto in questione, ma non ricordavo in quel frangente uno dei due requisiti richiesti per la sua sussistenza. Senza troppi fronzoli, il professore mi ha rimandato a gennaio”. La studentessa ritiene di aver subito una ingiustizia: “Ho sostenuto un esame più che soddisfacente nella prima parte, conferendo per ben 40 minuti. Non si può bocciare perché si dimentica un requisito, non è giusto che i docenti continuino a giocare con le nostre vite”. Episodio simile è occorso a Nino, studente al IV anno: “Sono stato bocciato quasi subito dall’assistente. Per ogni domanda non c’era neanche il tempo di rispondere su dottrina, giurisprudenza e interpretazione del Fiore. Insomma, un massacro consumato in pochi minuti. Eppure io studio, ho 30 a Commerciale, non vado agli esami impreparato”. Stessa sorte per un’altra studentessa: “Mi sentivo molto preparata. Ad ogni quesito non ho mai fatto scena muta ma l’assistente continuava a scuotere il capo. Alla fine ho chiesto cosa non andasse e mi è stato detto che senza l’aiuto del ricevimento e di colloqui pregressi all’esame difficilmente si ottengono buoni risultati”.
Abbiamo quindi chiesto al prof. Longobardo una valutazione della sessione di novembre. “Non mi risulta che ci sia stato un numero cospicuo di bocciati – dice il docente – Se non ricordo male, su 171 prenotati erano presenti in 120 ed i bocciati saranno stati una trentina, non di più. La mia cattedra è sempre la stessa, meritocratica e disponibile, non c’è alcun cambiamento di rotta”. Eppure bisogna prendere atto delle lamentele degli studenti. “A fine sessione autunnale si presentano anche ragazzi non preparati, che sono in aula giusto per tentare. Se ci riferiamo a questo tipo di studenti, posso dire che ai miei esami se non si è almeno sufficienti, non si passa oltre”. In cosa si sostanzia una preparazione sufficiente? “Se al colloquio viene chiesto il principio di legalità, elemento base del Penale, si deve saper rispondere. Se uno studente non sa rispondere su Istituti fondamentali, sarà bocciato. Penale è un esame importante, da 15 crediti, va studiato bene. Non siamo in sede di contrattazione dove con un 18 si può rimediare anche la sufficienza. Preparati lo si è, oppure no”. Il professore sottolinea che ci sono stati anche alcuni 30: “Segno che viene bocciato solo chi è veramente impreparato”. Sula questione ricevimento: “Non sussiste alcun obbligo di frequenza, i collaboratori sono lì per dare una mano, è un’opportunità in più per chi vuole sfruttarla. Al contrario, chi non frequenta non è penalizzato”. Il docente si dice molto attento alle richieste dei ragazzi: “Cerco di ascoltarli e alle mie lezioni aggiungo sempre qualche momento di pratica alla teoria. I ragazzi che frequentano il corso sono appena stati in visita al carcere di Benevento e presto vi ritorneranno per assistere ad uno spettacolo teatrale messo in scena dai detenuti”.
Susy Lubrano
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